Targa in memoria del Beato Angelo Paoli


La targa in questione si trova in Via San Giovanni in Laterano, nel Rione Monti, e ricorda il Beato Angelo Paoli (Argigliano 1642-Roma 1720), Frate dell'Ordine dei Carmelitani che presso questo luogo fondò l'Ospizio dei Convalescenti. La sua bontà verso i bisognosi l'ha reso noto con l'appellativo di "Padre dei Poveri", riportato anche sulla targa commemorativa.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma in occasione della Beatificazione di Angelo Paoli, il 25 Aprile 2010.

Targa in memoria di Stefano Porcari


La targa in questione si trova in Vicolo delle Ceste, nel Rione Pigna, e ricorda il nobile ed umanista Stefano Porcari (Roma inizio XV Secolo-Roma 1453), che in questa casa abitò (sotto la targa è visibile lo stemma della famiglia Porcari).
Il Porcari, nel 1453, tentò di organizzare un'insurrezione contro Papa Niccolò V Parentucelli ed instaurare a Roma un governo repubblicano. La targa è stata infatti collocata negli anni immediatamente successivi al 1870, anno in cui i Piemontesi entrarono a Roma ed in cui, in modo spesso strumentale, venivano elogiate personalità che, nella storia, si erano opposti al Papa.
La targa, infatti, è stata qui posta dal Comune di Roma nel 1871.

Targa in memoria dell'appello di Don Luigi Sturzo per la costituzione del Partito Popolare


La targa in questione si trova in Via di Santa Chiara, nel Rione Sant'Eustachio, e ricorda l'appello lanciato da Don Luigi Sturzo il 18 Gennaio 1919 dall'Albergo Santa Chiara (su cui la targa è posta) alla costituzione del Partito Popolare, un partito di ispirazione Cattolica che avrebbe segnato il pieno inserimento dei Cattolici alla vita politica Italiana, fatto che era venuto meno il 29 Febbraio 1868 con il decreto Non Expedit di Papa Pio IX, in cui invitava i Cattolici Italiani a non prendere parte alla vita politica del nuovo Stato Italiano.

Targa in memoria di Federico Cesi


La targa in questione si trova in Via della Maschera d'Oro, nel Rione Ponte, e ricorda lo scienziato e naturalista Italiano Federico Cesi (Roma 1585-Acquasparta 1630) fondatore dell'Accademia dei Lincei, che presso Palazzo Cesi-Gaddi, su cui la targhe è posta, visse.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 1872.

Targa in memoria della costituzione del Comitato di Liberazione Nazionale


La targa in questione si trova in Piazza della Libertà, nel Rione Prati, e ricorda la costituzione del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), avvenuta in questo palazzo il 9 Settembre 1943 sotto la presidenza di Ivanhoe Bonomi.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma e dalla XVII Circoscrizione in occasione del 25 Aprile 1978.

Targa in memoria della fondazione della Società Sportiva Lazio


La targa in questione si trova in Piazza della Libertà, nel Rione Prati, e ricorda la fondazione della Società Sportiva Lazio, società calcistica fondata in questa piazza il 9 Gennaio 1900.
La targa, nel ricordare la fondazione della società, ricorda anche nello specifico le figure dei fondatori: Luigi Bigiarelli, Giacomo Bigiarelli, Odoacre Aloisi, Arturo Balestrieri, Alceste Grifoni, Giulio Lefevre, Galileo Massa, Alberto Mesones ed Enrico Venier.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma il 9 Gennaio del 2000, in occasione del centenario dalla fondazione della Lazio.

Targa in memoria di Umberto Nobile


La targa in questione si trova in Via Monte Zebio, nel Quartiere Della Vittoria, e ricorda l'esploratore e pioniere dell'aeronautica Umberto Nobile (Lauro 1885-Roma 1978), autore di due trasvolate sul Polo Nord in dirigibile nel 1926 e nel 1928, che in questa casa abitò fino alla morte.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma e dall'Aeronautica Militare nel 1985, in occasione del centenario della nascita.

Targa in memoria di Giorgio Vigolo


La targa in questione si trova in Lungotevere dei Mellini, nel Rione Prati, e ricorda lo scrittore Giorgio Vigolo (Roma 1894-Roma 1983) che in questa casa nacque.
La targa, che riporta alcuni versi dell'autore che parlano, appunto, della sua casa natìa, è stata qui posta nel 1983.

Targa in memoria di Eino Leino


La targa in questione si trova in Lungotevere Prati, nel Rione Prati, e ricorda lo scrittore e poeta Finlandese Eino Leino (Paltamo 1878-Tuusula 1926), il cui vero nome era Armas Einar Leopold Lonnbohm, che in questa casa visse tra il 1908 ed il 1909 e che, sempre qui, tradusse nella sua lingua la Divina Commedia di Dante Alighieri.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 1971.

Targa in memoria di Giovan Luigi Pascale


La targa in questione si trova in Via del Banco di Santo Spirito, nel Rione Ponte, e ricorda il Pastore Valdese Giovan Luigi Pascale (Cuneo 1525-Roma 1560) che, accusato di eresia durante la sua predicazione in Calabria, fu condannato a morte e giustiziato nella limitrofa Piazza di Ponte Sant'Angelo.
La targa, che cita anche un Salmo, è stata qui posta nel 450esimo anniversario della morte del Pascale, quindi nel 2010.

Targa in memoria di Tommaso Abbate


La targa in questione si trova in Via del Banco di Santo Spirito, nel Rione Ponte, ricorda il partigiano Tommaso Abbate, morto presso Quarto d'Altino, in Veneto.

Targa in memoria di Josè Carlos Mariategui


La targa in questione si trova in Via della Scrofa, nel Rione Campo Marzio, e ricorda il giornalista, sociologo e uomo politico Peruviano Josè Carlos Mariategui (Moquegua 1894-Lima 1930), che in questa casa visse tra il 1920 ed il 1922.
La targa è stata qui posta il 3 Aprile 1995.

Targa in memoria di Eugenio Terziani


La targa in questione si trova in Via dei Pianellari, nel Rione Ponte, e ricorda il musicista Eugenio Terziani (Roma 1824-Roma 1889), che in questa casa morì.
La targa è stata qui posta in 10 Aprile 1927 dal Comune di Roma, in occasione del centenario della nascita del musicista. Tuttavia, numerose fonti riportano che il Terziani fosse nato nel 1824.

Targa in memoria dei caduti per la libertà dei Rioni Ponte, Parione, Regola e Campitelli


La targa in questione si trova in Via del Banco di Santo Spirito, nel Rione Ponte, ricorda i combattenti dei Rioni Ponte, Parione, Regola e Campitelli caduti per la libertà dell'Italia nella Guerra di Liberazione. Molti di loro sono morti il 24 Marzo 1944 nell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
La targa è stata qui posta dal Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) e dai cittadini dei Rioni Ponte, Parione, Regola e Campitelli.
I nomi dei caduti riportati sono:
Antonio Rezza
Tommaso Abate
Antonio Bussi
Luigi Collalti
Ercole Cerasari
Pietro Capuzzi
Zaccaria Di Capua
Angelo Di Porto
Giacomo Di Porto
Pacifico Di Segni
Michele Di Veroli
Attilio Di Veroli
Armando Di Segni
Sabato Amadio Fatucci
Raffaele Fornari
Leone Fornaro
Angelo Frascati
Alberto Funaro
Vincenzo Gentile
Antonio Giustiniani
Giovanni Gallinella
Domenico Iaforte
Giorgio Labò
David Limentani
Giovanni Limentani
Settimio Limentani
Lello Lotti
Alberto Marchesi
Alfredo Mosca
Umberto Menasci
Enzio Malatesta
Anselmo Moscati Pace
Vito Moscati
Umberto Nobile
Raffaele Persichetti
Remo Perpetua
Franco Piperno
Claudio Piperno
Cesare Piattelli
Franco Piattelli
Giacomo Piattelli
Angelo Perugia
Guido Rattoppatore
Angelo Sonnino
Gabriele Sonnino
Pacifico Sonnino
Umberto Scattoni
Beniamino Sermoneta
Daniele Sciunnach
Sergio Terracina
Federico Uberti
Angelo Vivanti
Giacomo Vivanti
Alessandro Zarfati
Carlo Zaccagnini

Quartiere Della Vittoria


Il Quartiere Della Vittoria, chiamato spesso erroneamente Quartiere Delle Vittorie, sorge lungo l'area pianeggiante compresa tra il Rione Prati, Monte Mario e i Colli della Farnesina. 
Il quartiere è, in ordine di numerazione, l'ultimo dei quindici tracciati nel 1911 e ufficialmente istituiti nel 1921, anno in cui prese il nome di Quartiere Milvio
Nel 1935, in onore della vittoria nella Prima Guerra Mondiale, di cui molti luoghi e personaggi sono ricordati nella toponomastica del quartiere, prese il nome di Quartiere Della Vittoria.
Nell'area di questo quartiere, presso Ponte Milvio, uno dei limiti nordest dell'attuale territorio, si combattè la celebre battaglia di Ponte Milvio, che vide nel 312 l'esercito dell'Imperatore Costantino sconfiggere quello di Massenzio. La tradizione vuole che, sempre in questo quartiere, all'incrocio tra le odierne Via Trionfale e Via della Camilluccia, l'Imperatore ebbe la visione in cui gli venne riferito da parte di un Angelo di far portare ai propri soldati un segno riferito a Cristo per avere la vittoria.
La battaglia di Ponte Milvio fu solo uno dei primi eventi relativi alla guerra che ebbero luogo in questo territorio. Il terreno pianeggiante e la vicinanza alla Città quando essa si estendeva solo all'interno delle Mura Aureliane resero quest'area un luogo ideale per gli accampamenti di chi ambiva ad entrare a Roma con le proprie truppe. Qui si accamparono infatti i Vandali di Genserico, gli Eruli di Odoacre, i Bizantini di Belisario fino ai Lanzichenecchi che saccheggiarono Roma nel 1527.
Lo storico secentesco Valesius ricorda poi come anche nell'area dove oggi sorge il Foro Italico esistessero campi di addestramento per le truppe.
Nella zona sorsero anche numerose ville: nell'Antica Roma vi era situata quella del poeta Marziale, mentre nel Rinascimento gli Strozzi vi costruirono la loro, ancora in parte esistente.
Nell'Ottocento, dopo l'Unità d'Italia e la costruzione nel Rione Prati subito a Sud, quest'area prese il nome di Campo di Marte, perchè utilizzata dalle truppe per addestrarsi.
Il 1880 ai Prati della Farnesina venne realizzato il Campo di Tiro a Segno, e nel 1890 il Viale Angelico fu prolungato fino a Ponte Milvio, in occasione della I Gara di Tiro a Segno Nazionale.

Il PRG del 1908 prevedeva la grande piazza circolare che è l'odierna Piazza Mazzini

Nel 1908-1909, sotto il Sindaco Ernesto Nathan, il nuovo piano regolatore di Edmondo Sanjust di Teulada destinò quest'area ad essere edificata: nacque così il primo nucleo del Quartiere Milvio, successivamente divenuto Quartiere Della Vittoria
Per poter costruire questo nuovo quartiere, si decise di trasferire la Piazza d'Armi alla Farnesina, cosa che non avvenne, visto che fu spostata all'Ippodromo dei Parioli, luogo non più esistente che sorgeva nell'area dell'attuale Villaggio Olimpico.

Pianta dell'Esposizione del 1911, con i villini del Concorso di Architettura sul Lungotevere

Nel 1911, il primo nucleo del quartiere nacque grazie all'Esposizione per il Cinquantenario dell'Unità d'Italia, che sorse proprio in quest'area, nell'asse che proseguiva da Viale delle Belle Arti, dall'altra parte del Tevere e, passato il Ponte del Risorgimento, si estendeva lungo l'attuale Viale Mazzini. 
Alcuni villini furono costruiti per il Concorso Nazionale di Architettura dell'Esposizione, così come gli edifici dell'Istituto Romano dei Beni Stabili di Giovanni Battista Milani su Viale Mazzini.
Terminata l'Esposizione, iniziò la vera e propria costruzione del quartiere, che prima di ottenere la propria ufficiale denominazione veniva chiamato informalmente Quartiere di Piazza d'Armi.
Le nuove strade presero i nomi in parte di alcuni eroi del Risorgimento nel tratto compreso tra il Viale Mazzini e il Tevere, mentre nel tratto compreso tra gli stessi e la Via Angelica, l'odierno Viale Angelico, si decise, nel 1920, di dedicare le strade ad alcuni eroi della Prima Guerra Mondiale.
Tra il 1919 ed il 1920, l'Istituto Case Popolari (ICP) costruì nel quartiere delle palazzine in Via Sabotino, alcune delle quali oggi non più esistenti. Lo stesso ente affidò all'architetto Innocenzo Sabbatni l'incarico di costruire altri complessi popolari sempre in Via Sabotino e in Via Monte Santo.

Gli edifici dell'INCIS in Via Ferrari

Un altro ente, l'Incis, dette un notevole impulso edilizio, costruendo, su progetto di Quadrio Pirani, due grandi isolati posti tra Via Ferrari e Via Settembrini tra il 1924 ed il 1925. Nel 1924 venne inaugurato il Liceo Terenzio Mamiani, in Viale delle Milizie, progettato dall'architetto Vincenzo Fasolo.

Pianta del quartiere del 1924

Al 1926 risale l'inaugurazione ufficiale di Piazza Mazzini, fulcro di tutto il quartiere, il cui giardino, contenente una fontana ninfeo, venne progettato da Raffaele De Vico.
Tra il 1927 ed il 1932 fu costruito in questo territorio, nell'area ai piedi di Monte Mario, accanto al Poligono della Farnesina e lungo il Tevere, il Foro Mussolini, odierno Foro Italico, ovvero il luogo in cui furono edificati i principali impianti sportivi di Roma, su progetto di Enrico del Debbio.

Mappa del quartiere del 1930

Il 1937 fu posta la prima pietra dell'enorme Palazzo del Littorio, diventato dopo la guerra la sede del Ministero degli Affari Esteri.
Negli anni Cinquanta vennero lottizzati i Colli della Farnesina ad opera della Società Generale Immobiliare.
Il 1957 la Rai edificò il suo centro televisivo di Via Teulada, mentre nel 1966 la sua grande sede di Viale Mazzini. Ancora oggi, infatti, il quartiere è fortemente legato alla Rai ed alla sua storia.
Oggi il Quartiere Della Vittoria è un quartiere sia residenziale che ricco di terziario ed uffici. I servizi presenti sono per queste ragioni numerosi.

L'edificio della RAI di Via Teulada in una foto anni '60


Architetture civili:

Chiese:
Santa Chiara a Vigna Clara
San Francesco d'Assisi a Monte Mario
Santa Giovanna Antida Thouret
Gran Madre di Dio
San Lazzaro
Santa Lucia
Madonna del Rosario
Santa Maria Mater Dei
Santa Maria Regina Apostolorum
Basilica del Sacro Cuore di Cristo Re

Cimiteri:
Cimitero Militare Francese



Parchi e giardini:

Ponti:
Ponte Duca d'Aosta
Ponte Matteotti
Ponte Milvio
Ponte della Musica - Armando Trovajoli
Ponte del Risorgimento

Statue e Monumenti:

Strade:




San Bartolomeo de' Vaccinari

L'interno della Chiesa nel 1886


La Chiesa di San Bartolomeo de' Vaccinari sorgeva lungo l'omonima via, nel Rione Regola.
Le origini di questa Chiesa risalgono al Medioevo, e la prima menzione di cui abbiamo testimonianza è in una bolla di Papa Urbano III Crivelli del 1186, dove è citata col suo nome precedente, Santo Stefano de Cacabarii. La Chiesa era situata in quella che era detta contrada "del monte", per via del monte limitrofo, ancora esistente, dove erano situati la torre ed il palazzo della famiglia Cenci.
Il nome con cui fu generalmente nota questa Chiesa inizialmente era Santo Stefano de Arenula, anche se dal XVI secolo talvolta viene menzionata come Stanto Stefano de Silice, nome dovuto ai selci romani della strada su cui la Chiesa si trovava. Altro nome che prende sempre nel periodo rinascimentale è Santo Stefano de Vitctimariis, nome che deriva appunto dai vaccinari, che nel Rione Regola erano molto presenti.
E' proprio ala fine del XVI secolo che la Chiesa inizierà ad essere definitivamente chiamata Stanto Stefano alli Vaccinari.

La Chiesa di San Bartolomeo de' Vaccinari nella carta di Roma di Giovanni Battista Nolli (1748)
E' nel 1570 che la Chiesa viene affidata da Papa San Pio V Ghisleri alla Confraternita dei Vaccinari, che si spostò qui dalla vicina Chiesa di San Paolo alla Regola, dedicando la Chiesa di Santo Stefano a San Bartolomeo. Fu quindi in quell'occasione che la Chiesa prese l'attuale nome di San Bartolomeo dei Vaccinari.
L'interno della Chiesa, che subì due grandi restauri, uno nel 1723 ed un altro nel 1827, ospitava affreschi Cinquecenteschi del Pomarancio e Seicenteschi dello Zoboli.
Nel 1885, tuttavia, i lavori per costruire i lungoteveri e i muraglioni del Tevere portarono gli urbanisti a decidere di demolire questa Chiesa. L'altar maggiore fu trasferito, l'anno successivo, in una Chiesa di Assab, in Eritrea, all'epoca colonia italiana.
Oggi a Roma resta dedicata alla Chiesa la strada nella quale l'edificio sorgeva, chiamata, appunto, Via di San Bartolomeo de' Vaccinari.

La targa stradale di Via di San Bartolomeo de' Vaccinari

Palazzo Saccomanni




Palazzo Saccomanni sorge in Via Cavour n.183, nel Rione Monti, e fu costruito nel 1906 su progetto di Giovanni Battista Milani e Giovanni Sleiter. Si tratta di un grande edificio destinato a casa d'affitto nel quale Milani esprime con eleganza l'adesione ad un gusto barocco sobrio ma sofisticato, lo stesso linguaggio adottato, con maggiore ricchezza, sempre assieme a Sleiter, nei contemporanei villini di lusso costruiti per l'alta borghesia romana.


La facciata è caratterizzata da quattro piani con sette finestre per piano, un bugnato rustico lievemente rilevato ricopre il pianterreno. Il portone è sovrastato da un balcone con balaustri quadrati sorretto da due mensole architravate decorate da una protome femminile avvolta in un elaborato cartiglio; sotto il balcone, contornata da una ghirlanda floreale e inframezzata da un triglifo campeggia un'iscrizione con l'anno di costruzione in numeri romani.


Al piano nobile le finestre che per stile richiamano al tipico seicento romano sono decorate con timpani curvi poggianti su mensole a ricciolo incorniciati da una testa femminile in una conchiglia e cartiglio. Il secondo piano è decorato da finestre architravate sorrette da protomi leonine, al terzo gli architravi poggiano su semplici metope.




Targa in memoria di Giorgio Pasquali


La targa in questione si trova in Corso Vittorio Emanuele II, nella parte della strada compresa nel Rione Ponte, e ricorda il filologo Italiano Giorgio Pasquali (Roma 1885-Belluno 1952) presso la casa in cui visse.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 125esimo anniversario dalla sua nascita, quindi nel 2010.

Targa in memoria di Gioacchino Rossini


La targa in questione si trova in Via dei Leutari, nel Rione Parione,e ricorda il musicista Gioacchino Rossini (Pesaro 1792-Parigi 1868), che in questa casa visse.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 1868.