Monumento a Marco Minghetti


Il monumento a Marco Minghetti si trova in Piazza San Pantaleo, nel Rione Parione
Nel 1887 il Governo Italiano presentò un disegno di legge volto alla realizzazione di una statua in memoria dello statista Marco Minghetti (Bologna 1818 - Roma 1886), Primo Ministro del Regno d'Italia tra il 1863 ed il 1864. Per la realizzazione del monumento vennero stanziate 100.000 Lire e fu istituita una Commissione formata dagli scultori Emilio Gallori ed Ercole Rosa, gli architetti Basile e Manfredi e presieduta dal Marchese Antonio Starrabba di Rudinì.
Nel 1888 vennero presentati venti bozzetti, di cui solamente due, quello di Ettore Ximenes e quello di Laurenti, vennero considerati degni di attenzione.
Il fatto fu duramente criticato dall'opinione pubblica e dalla stampa, come dimostra un articolo de La Tribuna del 12 Novembre 1888, denunciò come "tutto il Palazzo delle Esposizioni" fosse ormai da considerare "il cimitero dell'arte italiana".



Dopo numerose polemiche, la Commissione scelse, nel 1888, il progetto dello scultore Lio Gangeri e dell'architetto Giacomo Misuraca e come luogo fu scelta, l'anno successivo, Piazza San Pantaleo, che veniva creata realizzando il nuovo Corso Vittorio Emanuele II.

Il monumento visto da Corso Vittorio Emanuele II

Nel 1891 il modello in gesso era pronto, e fu effettuata la fusione della statua in bronzo, che avvenne nella fonderia Nelli di Roma, mentre il gruppo allegorico in marmo fu terminato nel 1894.
Il 24 Settembre del 1895, per i venticinque anni della Liberazione di Roma, la statua venne inaugurata alla presenza del Re Umberto I, della Regina Margherita, della vedova di Marco Minghetti, Laura Acton, e del figlio, di Francesco Crispi e del Senatore Gaspare Finali.
Il monumento, tra statua e piedistallo è alto 11 metri. La statua in bronzo mostra l'Onorevole Minghetti in Parlamento, con un foglio in mano, nell'atto di eseguire un discorso. 



Nel basamento è raffigurata un'allegoria della politica che invita il Popolo, rappresentato come un fanciullo, con una bandiera in mano, a studiare la propria scienza. L'allegoria simboleggiava, nella volontà degli autori, le virtù moderate dello statista.

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