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L'assedio di Cerreto Laziale


Quando nel 1559 la Pace di Cateau-Cambresis "Guerre d'Italia", furono molti i mercenari che, trovatisi ormai allo sbando, si organizzarono in gruppi di banditi, i quali si appostarono in luoghi strategici per compiere i loro saccheggi. Il problema iniziò a dilagare, e si stima che, nella seconda metà del XVI Secolo, queste bande raggiunsero, nel solo Stato Pontificio, un numero di effettivi di numero compreso tra i 12mila e i 27mila. Numerosi furono i tentativi da parte dei Papi di debellare il fenomeno, il più vigoroso dei quali fu, probabilmente, quello di Sisto V, sotto il cui Pontificato si stima fece giustiziare diverse migliaia di briganti, tanto che nel 1585 il fenomeno sembrò quasi completamente superato. Tuttavia, la carestia del 1589 causò un certo malessere sociale, che portò ad un ravvivarsi del fenomeno. E' in questo periodo che si fa particolarmente notare tra i briganti Marco Sciarra, bandito Abruzzese unitosi alle bande attive nell'Agro Romano nel 1584, e che era divenuto sempre più minaccioso, tanto da controllare il castello di Itri.
Fu nel 1592 che decise di spostarsi, probabilmente verso Subiaco, e nel muoversi si imbattè con i suoi uomini presso il Paese di Cerreto Laziale, sui Monti Ruffi.


Cerreto Laziale era un paese ben difeso, grazie alla fortezza che fu costruita nel XIII Secolo per volontà di Tommaso da Celano, e questo costrinse lo Sciarra a chiedere ai Cerretani di poter attraversare il loro paese, ma questi si rifiutarono. Fu così che, il 10 Aprile del 1592, Marco Sciarra ed i suoi uomini iniziarono a cingere d'assedio il Paese di Cerreto Laziale. I Cerretani si riunirono allora dentro la fortezza, scrissero a Roma, chiedendo aiuto, ma senza risultati, contattarono poi i paesi vicini, ed alla fine riuscirono ad inventare uno stratagemma. La notte tra il 24 e il 25 Aprile, intrisero di pece la coda di un gatto e le diedero fuoco, quindi fecero correre il felino verso i fienili intorno ai quali erano accampati gli assedianti, facendo divampare un incendio. Le fiamme dettero dunque il segnale agli alleati vicini di intervenire, ed i Cerretani irruppero contro gli assedianti, mettendoli in fuga e rompendo l'assedio. Cacciati i banditi, i Cerretani si unirono in una grande processione in onore di Sant'Agata, la Santa che aveva fermato la lava dell'Etna, e miracolosamente giunse una pioggia che fermò l'incendio.



Oggi i Cerretani continuano a ricordare con orgoglio i fatti avvenuti nel 1592: basta fare un giro per il Borgo Medioevale di Cerreto Laziale per trovarvi numerosi riferimenti all'assedio subito. Non solo lapidi, ma bassirilievi nella rocca, dipinti e disegni posti sulle targhe stradali che ricordano gli episodi. Nel 1992, per celebrare i quattrocento anni dall'episodio, è stata anche posta la statua di una gatta, che è considerato uno dei simboli della vittoria sugli assedianti. Il 24 e 25 Aprile, il Paese di Cerreto Laziale festeggia inoltre, ogni anni, la "Festa della Gatta", in cui con un palio viene ricordata la vittoria dei Cerretani.



Una curiosità: Marco Sciarra è anche il nome di un personaggio del film della saga di James Bond Spectre, del 2015, ed è interpretato dall'attore Italiano Alessandro Cremona. Il personaggio è un rivale di 007.



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