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Quartiere Giuliano-Dalmata



Il Quartiere Giuliano-Dalmata si trova nella parte a ovest della Via Laurentina.
Dopo che per secoli la zona fu un'area di campagna, con una presenza di torri e casali, nel 1937 vi venne inaugurato il Villaggio dei Lavoratori, o Villaggio Operaio E42, per ospitare gli operai che lavoravano alla costruzione del quartiere che avrebbe dovuto ospitare, a poca distanza dalla zona del nascituro Quartiere Giuliano-Dalmata, l'Esposizione Universale di Roma del 1942 e che mai ebbe luogo a causa degli eventi bellici.
Nel 1939, sempre in questa zona, iniziò la costruzione della Città Militare della Cecchignola, che divenne il principale presidio militare dell'area meridionale di Roma e che aveva l'obiettivo di allontanare dalle aree maggiormente abitate le strutture militari.
Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il Villaggio dei Lavoratori venne abbandonato per via dell'interruzione della costruzione dell'EUR.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, gli Italiani dell'Istria e della Dalmazia, i Giuliani e Dalmati, dovettero lasciare le loro terre, passate sotto il controllo della Jugoslavia, e ripararono nelle altre zone d'Italia. 
Nel 1947, dodici famiglie provenienti da quell'area, si recarono ad abitare nel Villaggio dei Lavoratori, che prese quindi il nome di Villaggio Giuliano.

L'ingresso del Villaggio Giuliano in una foto d'epoca

A Roma furono molti i luoghi in cui gli esuli Giuliani e Dalmati trovarono rifugio: a Monteverde esisteva un apposito campo provvisorio per l'ospitalità, alcuni trovarono alloggio al Villaggio San Francesco, ad Acilia, ed altri ancora nella vicina Provincia di Latina, ma probabilmente il Villaggio Giuliano fu la principale. 
Nel 1948, infatti, una serie di abitazioni venne ufficialmente consegnata agli esuli dall'allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Giulio Andreotti e dalla moglie del Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Il 1955, inoltre, nel Quartiere arrivarono circa 2mila profughi provenienti dall'Istria e dalla Dalmazia. Lo stesso anno, la zona fu raggiunta dalla Metropolitana di Roma, grazie alla fermata Laurentina.

L'area del Quartiere Giuliano in una mappa del 1961 della Guida Monaci

Nel 1961 il quartiere fu istituito ufficialmente con il nome di Quartiere Giuliano-Dalmata, in onore alla comunità di Italiani esuli dall'Istria e dalla Dalmazia che qui trovarono una nuova casa. Fu in quell'anno che venne inaugurato, lungo la Via Laurentina, un monumento ai caduti Giuliani e Dalmati costituito da un masso carsico.
Le strade del Quartiere sono dedicate a grandi personalità dell'Istria e della Dalmazia, mentre quelle più vicine alla Città Militare della Cecchignola a corpi dell'esercito.
Il resto del Quartiere è composto da aree principalmente residenziali, quali Fonte Meravigliosa, Vigna Murata e Prato Smeraldo.
Nel 2008 è stato inaugurato nel Quartiere un monumento alle Vittime delle Foibe.
Il Quartiere Giuliano-Dalmata è stato anche il set di diversi film, come Il Commissiario, di Luigi Comencini con Alberto Sordi, e Borotalco di Carlo Verdone.

Chiese:
Sant'Anselmo alla Cecchignola
Santa Giovanna Antida Thouret
San Giuseppe da Copertino
San Marco Evangelista in Agro Laurentino
Sante Perpetua e Felicita

Fermate della Metropolitana:
Laurentina (Linea B)

Musei:
Archivio Museo Storico di Fiume
Museo Storico della Motorizzazione Militare

Monumenti:
Cippo Carsico in memoria dei Caduti Giuliani e Dalmati

Strade:

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