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Giacomo Grosso

Autoritratto di Giacomo Grosso
Giacomo Grosso (Cambiano 1860-Torino 1938) è stato un pittore italiano. Di famiglia umile - era il nono di undici figli di un falegname - fu mandato a studiare presso il seminario di Giaveno, Nel 1873, tuttavia, riesce a ottenere una borsa di studio del comune di Cambiano che gli permette di studiare all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, lavorando come ritrattista e pittore di insegne di negozi per arrotondare il finanziamento che riceveva.
Nel 1883 termina gli studi presentando l'opera La Maddalena ai piedi di Gesù Crocifisso, enel 1884 partecipa all'Esposizione Nazionale di Torino presentando otto dipinti tra cui La cella delle pazze, tratto dal libro Storia di una capinera di Giovanni Verga, dipinto che riscosse un notevole successo.
Nel 1889 diviene professore di disegno presso l'Accademia Albertina.

Supremo convegno, la controversa opera di Grosso del 1895 andata distrutta
Nel 1895 realizza per la I Biennale Internazionale di Venezia presenta il controverso dipinto Supremo Convegno, in cui alcune donne - nude - sono intorno alla bara di Don Giovanni morto all'interno di una Chiesa. Tale soggetto portò a una condanna da parte delle gerarchie ecclesiastiche. Il dipinto è andato successivamente distrutto in un incendio che colpì la nave che lo stava portando negli Stati Uniti. L'opera fu criticata anche dal punto di vista stilistico, ritenuta "vuota" e "priva di sentimento".

La Nuda, opera del 1898 conservata al GAM di Torino
L'opera di Grosso rimane fortemente vincolata alla pittura pompiers e in stile beaux-arts, tanto da essere ritenuta chiusa e provinciale legata principalmente al gusto dei committenti locali. In parte queste critiche sono riscontrabili anche in quella che è senz'altro l'opera più importante di Grosso, La nuda, un dipinto raffigurante un nudo femminile carico di sensualità, caratterizzato da un taglio quasi fotografico del volto della protagonista, sorridente, che permette a tale dipinto di discostarsi dall'accusa mossa verso altre opere del Grosso di essere prive di sentimento.
Grosso inizia anche a girare l'Europa, frequentando spesso Parigi e arrivando anche a viaggiare a Buenos Aires nel 1908 per realizzare alcune decorazioni. L'attività di decoratore viene infatti affiancata dal Grosso a quella di ritrattista.
Nel 1929 Grosso è nominato senatore del Regno d'Italia. Morì a Torino, città dove visse, nel 1938.

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