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Parco Savello Giardino degli Aranci



Il Parco Savello, conosciuto anche come Giardino degli Aranci, è un parco pubblico di Roma, con ingresso in Piazza Pietro d'Illiria n. 5, nel Rione Ripa, sul colle Aventino.
Il giardino è posto all'interno delle mura medioevali di un'antica fortezza dei Savelli, costruita tra il 1285 e il 1287, che inglobava un precedente castello di Ottone III.
Caduto in rovina il fortilizio, lo spazio fra le rovine fu utilizzato come giardino dai monaci di Santa Sabina. La proprietà passò dai domenicani nel 1548 ai Rufini, poi ai Capizucchi e nel 1616 fu venduta al cardinale Domenico Ginnasi.

Il Giardino Ginnasi nella carta del Nolli del 1748

Nei primi anni del Settecento nel Giardino Ginnasi si riunì l'Accademia dell'Arcadia, in un teatro appositamente realizzato dall'architetto Giovan Battista Contini. Il teatro aveva una forma ellittica, ed era costruito in legno, nella carta del Nolli è riconoscibile la struttura, posta vicino al convento di Santa Sabina.

Il giardino quando era parte del convento di Santa Sabina
Successivamente, verso la fine del Settecento, fu inglobato nel Convento domenicano di Santa Sabina e utilizzato come orto.
Nel 1932 il Governatorato di Roma volle creare un parco pubblico sul colle Aventino con affaccio sulla città, il terreno venne quindi espropriato ai padri domenicani.
Raffaele de Vico fu incaricato di progettare il parco.

Disegno del parco di Massimo de Vico Fallani

Egli progettò un parco simmetrico alla cupola di San Pietro e al belvedere, realizzato sul basamento di una torre del castello Savelli, con un grande piazzale centrale rettangolare. Alla destra del piazzale era posta la fontana di Giacomo della Porta proveniente dalla distrutta Piazza Montanara, smontata nel 1973 e ricollocata in Piazza San Simeone.
Dal piazzale partivano i due viali longitudinali, a delimitare questi spazi furono piantati dei pini, mentre il resto del parco fu piantato ad aranci.
Gli aranci erano stati scelti a ricordo dell'albero posto nel chiostro di Santa Sabina, presso il quale San Domenico era solito pregare.

Il parco Savello in un dipinto di Carlo Montani del 1933, i pini sono stati appena piantati

Lungo i viali furono sistemati dei vasi di terracotta, su pilastrini di travertino, contenenti cespugli di oleandri.
L'ingresso principale fu posto trasversalmente all'asse di simmetria, in Piazza Pietro d'Illiria, per cui un viale conduce lo spettatore progressivamente verso la prospettiva su Roma. Nel 1937 fu ricostruito quì il portale di Villa Balestra ai Parioli. Un'altro ingresso, realizzato successivamente, si apre nelle mura della rocca in asse con il viale principale e inquadra la cupola di San Pietro. Una terza apertura, oggi chiusa, mette in comunicazione  il parco con il Clivio di Rocca Savella.


Sul lato sinistro è visibile l'antica abside della Basilica di Santa Sabina, in cortina laterizia, con le tre grandi finestre dotate di transenne.
Il lato destro è delimitato dalle antiche mura della rocca Savella.


Dal belvedere, innestato su una vecchia torre e proiettato sul vuoto, si gode uno splendido panorama sulla città di Roma.
Nel 1937 fu rimontato il portale di Villa Balestra come ingresso monumentale al giardino.
Nel 1942 il Governatorato di Roma decise di sistemare la toponomastica dei parchi e dei giardini di Roma, e decise di assegnare ufficialmente a questo parco il nome di Parco Savello.
Dal 2016 il parco è stato affidato alla Sorgente Group che ne esegue la manutenzione, dopo aver siglato una convenzione con il Dipartimento di tutela Ambientale del Comune. Da quel momento sono stati effettuati lavori di restauro per un valore di 250 mila euro.

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