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Villino "La Casa"



Il villino "La Casa" era un villino costruito a Roma nel 1911, nell'ambito dell'Esposizione Universale, situato sul Lungotevere delle Armi n. 21, accanto al Villino Campos, nel Quartiere della Vittoria, oggi non più esistente.
Nel 1910, il Comitato Organizzatore dei festeggiamenti per il Cinquantenario dell'Unità d'Italia bandì un concorso di architettura per realizzare la "Casa Moderna", destinata a non avere una durata provvisoria, come gli altri edifici di Piazza d'Armi, ma ad essere costruita in muratura.
Nell'ambito dei progetti vincitori il più interessante, nelle sperimentazioni formali, era il villino progettato dai collaboratori della rivista "La Casa", guidati da Umberto Bottazzi.
L'edificio venne costruito nel 1910 e fu definitivamente pronto nel 1911, era costruito in laterizi lasciati a vista, con cornici semplici e prive di decorazioni, i parapetti delle finestre del primo piano erano decorati da maioliche dipinte da Vittorio Grassi.
I progettisti dichiararono di essersi ispirati alle costruzioni suburbane e alle case di Trastevere, coniugate a uno stile essenziale allora in voga nei paesi germanici.
Il villino era a due piani, aveva una doppia arcata angolare d'ingresso, su cui era posta una balconata su mensole, a metà della facciata sul Lungotevere si trovavano due trifore, poste una sopra l'altra, inquadrate da un arco su due lesene in mattoni.
Sull'attico era posta una loggia di quattro arcate su lesene binate in laterizio, con una cornice decorata da mattoni posti in modo trasversale.
Lo stesso Vittorio Grassi aveva disegnato una fontanella, realizzata dallo scultore Lazzarini.
Il villino ebbe molto successo e venne pubblicato nel gennaio del 1912 nel giornale l'Architettura Italiana, come modello di architettura moderna.
Negli anni ssessanta fu barbaramente demolito per costruirvi sopra una palazzina di quattro piani che oggi ospita l'Hotel Donna Laura Palace.

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