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Istituto Giapponese di cultura


L'Istituto Giapponese di cultura si trova in Via Antonio Gramsci n. 74, di fronte alla Facoltà di Architettura e adiacente all'Istituto Austriaco di cultura, a Valle Giulia, nel Quartiere Pinciano.
L'idea di realizzare un Istituto di cultura Giapponese a Roma prese forma negli anni Trenta, grazie all'Ambasciatore del Giappone in Italia Yoshida Shigeru, il lotto di terra assegnato era quello accanto all'Istituto Austriaco di cultura, poi diventato, dal 1938, Istituto Tedesco di cultura. Ciò rifletteva la politica dell'asse Roma Berlino Tokyo.
Solamente nel 1954 fu raggiunto l'accordo ufficiale tra Italia e Giappone che permise l'inizio dei lavori nel 1961 e l'apertura il 12 dicembre 1962.


L'edificio venne progettato dall'architetto Yoshida Isoya come una rielaborazione in chiave moderna dello stile Heian (794 d.C. 1195 d.C.). Infatti nonostante sia interamente costruito in cemento armato è caratterizzato da elementi tradizionali dell'architettura Giapponese, come i pilastri delle pareti esterne, color legno, le pareti scorrevoli, il peristilio esterno, il grande ingresso.


Il giardino è stato realizzato dall'architetto Ken Nakajima, sul terreno concesso dal Comune di Roma ed è il primo giardino in Europa progettato da un paesaggista Giapponese. 
Nel parco compaiono gli elementi dello stile sen'en (giardino con laghetto), sono presenti: il lago, la cascata, le rocce, ponti, lanterne e le tipiche piante come iris, camelie, magnolie, aceri, glicine, ciliegi e pini nani.


L'edificio che ospita l'Istituto ha al suo interno un auditorium, una sala mostre e una biblioteca con 35.000 volumi, una raccolta di 2.500 microfilm, una collezione di musica tradizionale giapponese e una cineteca.





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