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Abbacchiaro

Abbacchio servito al ristorante "Da Teo"
 L'abbacchiaro era un lavoro esistente nella Roma di un tempo, e oggi di fatto esercitato in maniera più generica dai macellai. L'abbacchio è un tipo di carne molto diffusa a Roma: si tratta del figlio della pecora ucciso da lattante, ad appena venti giorni dalla nascita. Il nome "abbacchio" deriva dal fatto che l'animale era ucciso con un colpo di bacchio, un lungo e grosso bastone.
L'abbacchiaro spesso, oltre all'abbacchio, vendeva anche pollame, uova e cacciagione. Nel 1600 avevano l'obbligo di vendere ai battiloro - ovvero i lavoratori di lamine d'oro - le budella degli abbacchi macellati, che usavano per la battitura del metallo che gli permetteva di ottenere la foglia d'oro.
Un antico abbacchista, ancora attivo fino a pochi decenni fa, fu Augusto Serpilli, macellaio specializzato in abbacchi e polli che aveva la propria bottega in Via di Ripetta, nel Rione Campo Marzio, fondata dal padre Pietro Serpilli. Oggi la bottega non esiste più ma c'è ancora il ristorante che Augusto e la madre Palmira vollero realizzare nel 1936 accanto alla macelleria: Dal Pollarolo.

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