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Ospizio Salesiano del Sacro Cuore di Gesù


L'Ospizio Salesiano del Sacro Cuore di Gesù è situato in Via Marsala n. 42, nel Rione Castro Pretorio, è contiguo alla Basilica del Sacro Cuore di Gesù
Quando nel 1880 Don Bosco assunse dal Pontefice Leone XIII la direzione dei lavori della costruenda chiesa del Sacro Cuore da parte dei Salesiani, pretese di erigervi accanto un ospizio per i fanciulli, contenente le scuole serali, le scuole diurne e un oratorio.

L'isolato acquistato dai Salesiani nel 1882, occupato dalla Chiesa in costruzione e dalla palazzina angolare

Nel giugno del 1880 Don Bosco fece delle trattative con la Banca Tiberina per acquistare l'intero isolato su cui insisteva la chiesa del Sacro Cuore, posto tra Via di Porta San Lorenzo, Via del Castro Pretorio, oggi Via Vicenza, Via Marghera, su cui era stata costruita solamente una palazzina angolare, inoltre il Santo voleva acquistare anche l’isolato adiacente posto tra Via Marghera e Via Milazzo. Gli ingenti finanziamenti necessari per la costruzione della chiesa portarono però i padri Salesiani a sconsigliare a Don Bosco l'acquisto di questo secondo isolato, che avrebbe permesso la realizzazione di un enorme edificio adibito ad ospizio.
Il 31 dicembre 1881 l'Istituto Salesiano ratificò l'acquisto del lotto di 4.927 metri quadri su cui si trovava la chiesa in costruzione.


Il progetto del grande complesso venne affidato all'ingegnere Giacomo Cucco che coadiuvava l'architetto Vespignani nella realizzazione della chiesa del Sacro Cuore.
Già nell'ottobre del 1882 nella cosiddetta "casa vecchia" la palazzina angolare esistente e comprata dai Salesiani, vennero inaugurate le prime classi elementari.
I lavori del primo edificio su Via Marsala, posto tra la Basilica e la "casa vecchia", iniziarono nel settembre del 1884 e si conclusero nel 1887, ma già nel 1886 era stato aperto il primo dormitorio per i ragazzi.


La facciata è caratterizzata da lesene ioniche al piano terra e corinzie al primo piano, le finestre del primo piano sono architravate.
Purtroppo Don Bosco non poté mai vedere realizzata la l'opera da lui tanto voluta perché alla sua morte, nel 1888 ancora dovevano essere realizzate le due ali su Via Marghera e Via Magenta. 
I lavori per completare l'Ospizio iniziarono nel giugno del 1891.
Il 7 marzo 1893 l'edificio venne solennemente inaugurato alla presenza di Monsignor Cagliero, del Cardinal Vicario Parocchi, e di don Rua, successore di Don Bosco. 


Il vasto cortile interno, a pianta quadrangolare, è caratterizzato da un porticato su colonne doriche di granito, sviluppato su tre lati, al primo piano le finestre sono architravate, mentre quelle al piano superiore hanno semplici cornici.


La struttura ospitava 400 giovani interni, i quali frequentavano la scuola e apprendevano le arti tipografiche, di legatoria, falegnameria, calzoleria e sartoria.






La massima espansione del collegio avvenne intorno al 1910 con un movimento complessivo di circa 1000 giovani.
Nel 1930 la sezione artigianale emigrò nel nuovo Istituto Pio XI sulla Via Tuscolana. Dal 1958 l'ospizio accolse le due facoltà di Diritto Canonico e Filosofia poi trasferite nell'Ateneo Salesiano.
All'interno del convento sono presenti i locali chiamati Camerette di Don Bosco, che servirono da dimora al Santo quando venne a Roma nel 1887.
Dopo essere stato per alcuni anni una casa per ferie salesiana si è deciso di trasformarlo nella nuova Curia Generalizia dell'ordine, dopo che l'edificio della Casa Generalizia di Via della Pisana 1.111, del 1969, è stato messo all'asta dal tribunale di Roma, per la nota vicenda dell'eredità della Fondazione Gerini.




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