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Targa per celebrare il centenario della presenza Salesiana


La targa in questione si trova in Piazza Santa Maria Liberatrice, nel Rione Testaccio, presso la Chiesa di Santa Maria Liberatrice, e celebra i 100 anni di presenza Salesiana presso il Rione. La Chiesa di Santa Maria Liberatrice, infatti, è officiata dai Padri Salesiani.
La targa, su cui si trova anche un bassorilievo, è stata qui posta il 27 Maggio 2001.

Targa in memoria di Elsa Morante


La targa in questione si trova in Via Amerigo Vespucci, nel Rione Testaccio, ricorda la scrittrice e poetessa Elsa Morante (Roma 1912 - Roma 1985), autrice di importantissime opere della letteratura Italiana come il romanzo La Storia, che presso questa casa ha abitato.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 2004.

Targa in memoria di Goffredo Mameli


La targa in questione si trova in Piazza Trinità dei Pellegrini, nel Rione Regola, e ricorda il patriota Goffredo Mameli (Genova 1827 - Roma 1849), autore delle parole del Canto degli Italiani, l'Inno d'Italia che per questa ragione è noto come Inno di Mameli.
Mameli morì in questo ospizio dopo essere rimasto ferito nella battaglia a difesa della Repubblica Romana.

Quartiere Appio-Pignatelli



Il Quartiere Appio-Pignatelli si trova tra la Via Appia Antica e la Via Appia Nuova e deve il proprio nome alla Via Appia Pignatelli, costruita da Papa Innocenzo XII Pignatelli per collegare la Via Appia Antica con la Via Appia Nuova.
L'area del Quartiere Appio-Pignatelli ospita numerose rovine Romane ed è stata fino a pochi decenni fa una zona di campagna.
Dal 1903 lungo la Via Appia Nuova esiste il Golf Club dell'Acquasanta, il più antico d'Italia, sorto sui terreni dei Torlonia.

Il Quartiere in una mappa del 1961

Negli anni Trenta vi sorse la borgata Quarto Miglio, intorno alla Chiesa di San Tarcisio.
Ancora oggi il Quartiere è in gran parte composto da antichità Romane e aree di campagna, ed ospita numerose ville e edifici residenziali non intensivi.

Architetture Militari:
Batteria Appia Pignatelli o Batteria Acquasanta

Casali:
Casale Fazio
Casale del Papa o Casale del Capitano

Chiese:
Cappella di Santo Stefano
San Tarcisio

Siti Archeologici:
Colombari a camera
Mausoleo rotondo
Tomba ad arco quadrifronte
Tomba dei figli di Sesto Pompeo Giusto
Tomba di Marco Servillo
Tomba di Seneca
Torre Capo di Bove

Strade:

Terme:
Bagni dell'Acqua Santa

Torri:
Torre dell'Acqua della Cecchignola

Quartiere Appio Claudio


Il Quartiere Appio Claudio si trova tra la Via Tuscolana e la Via Appia Nuova e deve il proprio nome al fatto che la zona sia attraversata dalla Via Appia Nuova, realizzata da Appio Claudio Cieco, cui è dedicato un viale del Quartiere e anche dall'Acquedotto Claudio.
L'area è attraversata da numerosi acquedotti: l'Acquedotto Claudio, l'Anio Novus, l'Acquedotto Felice, l'Aqua Marcia, l'Aqua Tepula, l'Aqua Iulia e il sotterraneo Anio Vetus, acquedotto che si incontrano nel vasto e suggestivo parco noto come Parco degli Acquedotti.
Per secoli la zona, che si presentava come Campagna Romana, era resa molto suggestiva dai numerosi resti di acquedotti e dai Colli Albani che facevano, e fanno tuttora, da sfondo andando verso fuori Roma, come si può notare anche in un dipinto Ottocentesco di Ippolito Caffi.

Acquedotto nella Campagna Romana, Ippolito Caffi, 1843

Una grande tenuta presente nel quartiere era chiamata Roma Vecchia, dall'omonimo casale qui presente che deve a sua volta il nome alla Villa dei Quintili, situata nel limitrofo Quartiere Appio-Pignatelli.
Negli anni Trenta del Novecento, il Quartiere inizia a subire i primi cambiamenti dovuti alla costruzione, nel limitrofo Quartiere Don Bosco, degli studi cinematografici di Cinecittà. Nell'ambito della nascita degli studi, nel Quartiere Appio Claudio fu edificata la sede del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Sempre negli stessi anni, intorno al 1941, nacque la Borgata rurale detta dello Statuario, che, secondo alcuni, deve il proprio nome al ritrovamento di diverse statue della Villa dei Quintili. 
L'iniziativa della costruzione della borgata venne dall'Ingegner Caroni che costruì due borgate private, come fece anche l'Ingegner Newton e l'Opera Pia Protettorato di San Giuseppe che, insieme a lui, possedevano i terreni, al fianco di altre terre concesse, nel 1826, da Papa Leone XII all'Ordine Francescano.

Il Quartiere edificato solo allo Statuario in una mappa del 1950

Dopo la Seconda Guerra Mondiale avvenne, grazie anche all'intervento dell'INA-Casa, lo sviluppo urbano del Quartiere che si formò in maniera residenziale tra la Via Tuscolana e il Parco degli Acquedotti. 
Importante punto di riferimento del Quartiere è la Parrocchia di San Policarpo, costruita tra il 1964 ed il 1967 su progetto di Giuseppe Nicolosi.

Chiese:
San Policarpo

Fermate della Metropolitana:
Lucio Sestio (Linea A)
Giulio Agricola (Linea A)
Subaugusta (Linea A)
Cinecittà (Linea A)
Capannelle (FR4)

Palazzi:
Centro Sperimentale di cinematografia 


Targa in memoria di Alessandro Ivanov


La targa in questione si trova in Via del Vantaggio, nel Rione Campo Marzio, e ricorda il pittore Russo Aleksandr Ivanov (San Pietroburgo 1806 - San Pietroburgo 1858), nella targa italianizzato in Alessandro Ivanov, che presso questa casa visse e lavorò dal 1837 al 1858.
La targa, scritta in Italiano ed in Russo, è stata qui posta nel 1970 dall'Accademia di Belle Arti dell'URSS, l'Accademia Nazionale di San Luca ed il Comune di Roma.

L'Apparizione del Messia al popolo (1837-1857), Aleksander Ivanov, Galleria Tret'jakov, Mosca


Targa in memoria dei caduti per la libertà della Borgata Gordiani


La targa in questione si trova in Via dei Gordiani, nel Quartiere Prenestino-Labicano, e ricorda gli abitanti della Borgata Gordiani morti per mano dei Nazifascisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
I nomi dei caduti sono sotto riportati:
Otello Valesani, calzolaio, membro del gruppo Bandiera Rossa Roma, morto alle Fosse Ardeatine.
Carlo Lucchetti (il suo vero nome era Carlo Luchetti), stagnaro, membro del gruppo Bandiera Rossa Roma, morto alle Fosse Ardeatine.
Carmine Fusilli, riportato nella targa come morto alle Fosse Ardeatine ma che negli elenchi ufficiali dell'eccidio non risulta.
Ilario Canacci, cameriere, membro del gruppo Bandiera Rossa Roma, morto alle Fosse Ardeatine.
Ugo Codani, fucilato dai Nazi-Fascisti il 24 Settembre 1943.
La targa è stata qui posta dalla Sezione ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani).

Targa in memoria dei caduti della Borgata Gordiani nella Seconda Guerra Mondiale


La targa in questione si trova in Via dei Gordiani, nel Quartiere Prenestino-Labicano, e ricorda gli abitanti della Borgata Gordiani caduti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Targa in memoria di Ercole Rosa


La targa in questione si trova in Passeggiata di Ripetta, nel Rione Campo Marzio, e ricorda lo scultore Ecole Rosa (Roma 1846 - Roma 1893), che tra le altre cose fu direttore dell'Accademia di Belle Arti, sulle cui mura la targa si trova.
La targa, in cui è presente anche un bassorilievo che rappresenta il profilo dello scultore, è stata qui posta nel 1896.
Ad Ercole Rosa è dedicata anche un'altra targa commemorativa, sempre sulle mura dell'Accademia di Belle Arti, ma in Piazza del Ferro di Cavallo, nel Rione Campo Marzio.

Monumento a Walter Rossi


Il monumento in questione si trova in Piazza Walter Rossi, al confine tra il Quartiere Trionfale ed il Suburbio Della Vittoria, e ricorda Walter Rossi (Roma 1957 - Roma 1977), studente aderente a Lotta Continua ucciso il 30 Settembre 1977 in Viale delle Medaglie d'Oro, nella zona del Quartiere Trionfale conosciuta come Balduina, mentre partecipava a un volantinaggio in memoria di Elena Pacinelli, ragazza di 19 anni uccisa sempre nella zona il giorno prima.
Il volantinaggio si trasformò presto in uno scontro con alcuni militanti del Movimento Sociale Italiano, che nella zona avevano un'importante sezione, nel quale furono esplosi alcuni colpi di pistola che uccisero Walter Rossi.
Lo stesso anno, Piazza Igea venne rinominata Piazza Walter Rossi e nel 1979 vi fu posto questo monumento, realizzato dallo scultore Giuseppe Rogolino, che nel 1977 avrebbe dovuto realizzare una colossale statua del Re Persiano Ciro il Grande da porre nell'omonima piazza nel quartiere dell'Eur.
Il monumento rappresenta un grande meteorite dal quale escono numerose mani, simbolo delle energie giovanili che sopravvivono alla forza del meteorite.


Il 30 settembre 2007, il Comune di Roma ha aggiunto ai piedi del monumento una targa in memoria di Walter Rossi.

Targa in memoria dei caduti di Monte Mario nella Prima Guerra Mondiale


La targa in questione si trova in Piazza Monte Gaudio, nella parte della piazza che ricade nel Quartiere Trionfale, e ricorda gli abitanti di Monte Mario caduti nella Prima Guerra Mondiale. La targa è stata qui posta nel Giugno 1920, e probabilmente integrata nel palazzo addosso al quale si trova, costruito successivamente.

Quartiere Don Bosco



Il Quartiere Don Bosco sorge tra la Via Tuscolana e la Via Casilina e deve il proprio nome alla Basilica di San Giovanni Bosco, costruita in questa zona tra il 1952 ed il 1964.
L'area, prima di essere urbanizzata, era nota, così come genericamente le parti della Tuscolana oltre Porta Furba, con il nome di Quadraro. Oggi quel nome è assegnato principalmente a una zona che ricade nel Quartiere Tuscolano.
Il territorio si presentò per secoli come Campagna Romana finché, nel 1931, la sua storia non cambiò: nell'area, infatti, iniziò la costruzione dei grandi stabilimenti cinematografici di Cinecittà, terminati nel 1936. 
Tra il 1937 ed il 1938 fu inoltre costruito, di fianco agli stabilimenti, l'edificio sede dell'Istituto Luce.
La zona fu quindi strettamente legata, e lo è in gran parte tutt'ora, al cinema e agli stabilimenti di produzione, la dolce vita si svolgeva sui set di Cinecittà e nei caffè di Via Veneto. 

Il Quartiere nel 1950, si noti Cinecittà

Nei decenni, molti abitanti del Quartiere hanno avuto piccole parti e ruoli di comparsa nei film girati a Cinecittà.
Un nuovo polo del territorio fu costruito, a partire dal 1952: la Basilica di San Giovanni Bosco, che dette poi il nome al Quartiere, consacrata nel 1959.

La Chiesa di San Giovanni Bosco in costruzione nel 1955

Intorno alla Basilica si sviluppò un nuovo quartiere, in parte promosso dai Salesiani, sui terreni dei Marchesi Gerini, già Torlonia, costruito a edifici intensivi, la monumentale Piazza San Giovanni Bosco è stata progettata da Gaetano Rapisardi, lo stesso autore della Basilica.

Il Don Bosco in una mappa del 1961

Nel 1961 l'area divenne ufficialmente il Quartiere Don Bosco, staccandosi dal Suburbio Tuscolano. 
La zona ebbe una notevole sviluppo dal punto di vista sia edilizio che demografico: è infatti abitata molto densamente e ricca di negozi e servizi, soprattutto lungo la Via Tuscolana.
Negli anni Ottanta, l'area venne raggiunta dalla Linea A della Metropolitana, che portò alla fine dell'esistenza del cosiddetto "tranvetto" che percorreva la Tuscolana.
Ancora oggi la zona rappresenta un punto d'attrazione sia per gli stabilimenti di Cinecittà che per i numerosi negozi presenti.

Architetture Civili:
Istituto Nazionale Luce

Architetture Militari:
Forte Casilino

Chiese:

Fermate della Metropolitana:
Lucio Sestio (Linea A)
Giulio Agricola (Linea A)
Subaugusta (Linea A)
Cinecittà (Linea A)


Strade:

Targhe:

Zone, località ed altri toponimi:
Cinecittà
Quadraro

Quartiere Alessandrino

Il Quartiere Alessandrino sorge tra la Via Prenestina, la Via Casilina, Viale Palmiro Togliatti e Via Tor Tre Teste. 
Deve il suo nome all'Acquedotto Alessandrino, costruito nel III Secolo d.C. dall'Imperatore Alessandro Severo e che percorre l'area.
Per secoli la zona è stata occupata dal tipico panorama della Campagna Romana, ricco anche di antiche rovine, come quelle del già citato Acquedotto Alessandrino. I vasti terreni della zona, nell'Ottocento, ricadevano nelle proprietà del Capitolo di Santa Maria Maggiore e della famiglia Torlonia.
Lo sviluppo urbanistico dell'area avvenne nel Novecento, quando vi fu costruita la Casa Generalizia delle Povere Figlie di Maria Santissima Incoronata, un grande edificio che iniziò a dominare la zona, ancora di campagna. 
Negli anni Trenta nacque anche il Borghetto Alessandrino, dove si trasferirono le persone rimaste senza casa per via degli sventramenti.
In breve tempo si formò una lunga strada, Viale della Borgata Alessandrina, oggi Viale Alessandrino, intorno alla quale nacque in maniera spontanea il nucleo dell'odierno Quartiere Alessandrino.
Intorno al 1939, nella parte dell'odierno Quartiere lungo la Via Prenestina nacque una nuova zona dall'originale impianto urbanistico: il Quarticciolo. Progettata dall'Architetto Roberto Nicolini in un'area un tempo proprietà della famiglia Santini, costruita dall'Istituto per le Case Popolari, è costruito sul modello di un borgo simile a quello delle città di fondazione di epoca Fascista nell'Agro Pontino.
Durante l'occupazione Nazista di Roma (1943-1944), la zona del Quarticciolo dette molto filo da torcere ai Tedeschi con una fervente attività partigiana. Nella zona, tra l'altro, era attiva la banda di Giuseppe Albano, noto con il nome di Gobbo del Quarticciolo.
Nel 1953, nel Quartiere Alessandrino venne costruita la nuova Chiesa di San Giustino.

Il Quartiere Alessandrino in una mappa del 1961 

Il Quartiere ricadde nel Suburbio Prenestino-Labicano fino a quando, nel 1961, non fu ufficialmente istituito il Quartiere Alessandrino.
In occasione del Giubileo del 2000, nell'area di Tor Tre Teste è stata costruita la Chiesa di Dio Padre Misericordioso, progettata dall'architetto Richard Meier.
Ne 2014, la zona è stata raggiunta dalla Linea C della Metropolitana di Roma, grazie alla fermata Alessandrino.

Borgate:
Quarticciolo 

Chiese:
Cappella delle Ancelle dell'Immacolata
Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo
Dio Padre Misericordioso
San Francesco di Sales
San Giustino
Santa Teresa
San Tommaso d'Aquino

Chiese di altre Confessioni:
Chiesa Cristiana Evangelica Battista

Edicole Sacre:

Fermate della Metropolitana:
Alessandrino (Linea C)

Siti Archeologici:
Acquedotto Alessandrino


Strade:

Targhe:

Teatri:
Teatro Biblioteca del Quarticciolo

Zone, località ed altri toponimi:

Borghetto Latino



Il Borghetto Latino sorgeva lungo la Via Latina, nel Parco della Caffarella all'altezza di Via Mondaini, Via dei Cessati Spiriti e Via di Vigna Fabbri, nel Quartiere Appio-Latino.
Il borghetto, formato da numerose baracche, sorse nell'area durante gli anni Trenta, quando il centro di Roma fu in parte ridisegnato dagli sventramenti che portarono alla costruzione di nuove strade e lasciarono numerosi abitanti senza casa, portandoli a trasferirsi nelle borgate di nuova costruzione e talvolta in baracche improvvisate che andarono a formare numerosi borghetti, come il Borghetto Latino.

Il borghetto era sviluppato in un'area ricca di rovine Romane, tra le case del Quartiere Appio-Latino e la vasta distesa del Parco della Caffarella. Questo faceva sì che la vita quotidiana degli abitanti del Borghetto fosse molto legata alle rovine dell'Antica Roma: le donne stendevano i panni sulle rovine e i bambini ci giocavano a pallone.
Gli insediamenti spontanei al Borghetto Latino e nei dintorni in una mappa realizzata dal Comune di Roma nell'ambito di uno studio del 1957 sugli alloggi spontanei e precari
Il Comune riconobbe l'esistenza del Borghetto anche dal punto di vista toponomastico quando nel 1946 dette formalmente il nome di "Borghetto di Via Latina" al "gruppo di casette popolari situate sulla Via Latina".


Nel 1969 gli abitanti del Borghetto, esasperati, dettero alle fiamme alcune baracche per protesta. Negli anni successivi il borghetto iniziò a spopolarsi e fu demolito definitivamente nel 1981.
Il toponimo Borghetto di Via Latina, invece, ha continuato a resistere ben oltre la fine del Borghetto Latino, ed è stato abolito formalmente nel 2014.
Oggi, nell'area del Borghetto Latino, sono ancora visibili i resti delle mura e delle pavimentazioni di alcune delle baracche che vi sorgevano.





Nell'area un tempo occupata dal Borghetto Latino oggi è una parte del vasto Parco della Caffarella. Sempre nell'area, tra le altre cose, sorge il monumento a Lorenzo Cuneo.

Targa in memoria di Vjaceslav Ivanov


La targa in questione si trova in Via Leon Battista Alberti, nel Rione San Saba, e ricorda il poeta e drammaturgo Russo Vjaceslav Ivanov (Mosca 1866 - Roma 1949), che presso questa casa visse gli ultimi anni della propria vita.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma il 24 Maggio 1983.

Targa in memoria dei martiri e degli eroi della guerra di Liberzione


La targa in questione si trova in Piazzale Tiburtino, nella parte del Quartiere Tiburtino nota come San Lorenzo, e ricorda i caduti e gli eroi della guerra di Liberazione, qui ricordati dal popolo di San Lorenzo.
La targa è stata qui posta dall'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) il 4 Novembre 1948.

Targa in memoria dei caduti del Quartiere Tiburtino


La targa in questione si trova in Piazzale Tiburtino, nella parte del Quartiere Tiburtino nota come San Lorenzo, e ricorda i caduti del Quartiere Tiburtino nella Prima Guerra Mondiale. Sotto, il 4 Novembre 1988 l'ANCR, sezione Tiburtino-San Lorenzo, ha aggiunto un'ulteriore targa con scritto "Ai caduti di tutte le guerre".

Targa in memoria della deportazione degli Ebrei del 16 Ottobre 1943


La targa in questione si trova in Piazza dell'Immacolata, nella parte del Quartiere Tiburtino nota come San Lorenzo, e ricorda la deportazione degli Ebrei Romani da parte delle truppe Naziste avvenuta a Roma il 16 Ottobre 1943.
La targa è stata qui posta dall'Associazione Nazionale Partigiani (ANPI) e dai cittadini di San Lorenzo il 16 Ottobre 1979.

Targa in memoria di Manlio Gelsomini


La targa in questione si trova in Piazza dell'Immacolata, nella parte del Quartiere Tiburtino nota come San Lorenzo, e ricorda l'antifascista Manlio Gelsomini (Roma 1907 - Roma 1944), partigiano membro prima del Fronte Militare Clandestino, attivo nel Viterbese con un raggruppamento di bande partigiane chiamato Monte Stella, medico che a Roma, in questo edificio, curò i partigiani feriti.
Prigioniero dei Nazisti, fu ucciso il 24 Marzo 1944 nell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
A Manlio Gelsomini è dedicata un'altra targa in Via Venezia, nel Rione Monti, ed è menzionato in una terza targa dedicata agli esponenti dell'Unione Sindacale del Lavoro - di cui fece parte - in Via Re Tancredi, nel Quartiere Nomentano.

Targa in memoria di Louise Michel


La targa in questione si trova in Via dei Volsci, nella parte del Quartiere Tiburtino nota come San Lorenzo, e ricorda, attraverso una sua frase, l'anarchica ed insegnante Francese Louise Michel (Vroncourt-la-Cote 1830 - Marsiglia 1905).

Targa in memoria dei caduti del bombardamento del 19 Luglio 1943


La targa in questione si trova in Piazzale Tiburtino, nella parte del Quartiere Tiburtino nota come San Lorenzo, e ricorda i caduti del bombardamento Alleato che il 19 Luglio 1943 colpì il Quartiere.
Sotto la targa, sono poste 11 piccole targhe in memoria di altrettante persone morte durante il bombardamento e, in generale, durante la guerra.
La targa è stata qui posta dalla Consulta Popolare Rionale in nome del Popolo di San Lorenzo il 4 Novembre 1948.

Targa in memoria di Dionigi Tortora


La targa in questione si trova in Via dei Latini, nella parte del Quartiere Tiburtino nota come San Lorenzo, e ricorda il militare Dionigi Tortora (Roma 1911 - Berat 1943), ufficiale dell'Esercito Italiano che durante la Seconda Guerra Mondiale combatté in Albania dove, dopo l'8 Settembre, per non consegnarsi ai Tedeschi, insieme ai suoi uomini andò sulle montagne albanesi e resistere al nuovo nemico. Fu così che morì combattendo.
La targa è stata qui posta dall'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani).

Targa in memoria dell'acquisto della Chiesa di Sant'Antonio dei Portoghesi da parte del Cardinale Antonio Martins de Chaves


La targa in questione si trova in Via dei Portoghesi, nella parte di strada che ricade nel Rione Campo Marzio, e ricorda come la Chiesa di Sant'Antonio dei Portoghesi, al fianco della cui facciata la targa è posta, sia nata quando, nel 1440, al tempo di Papa Eugenio IV Condulmer, il Cardinale Antonio Martins de Chaves del Portogallo acquistò una piccola Chiesa eretta nel 1018 da Papa Gelasio I e la dedicò a Sant'Antonio da Lisbona.

Monumento a Lorenzo Cuneo



Il monumento in questione si trova all'interno del Parco della Caffarella, lungo Via Latina, nell'area un tempo occupata dal Borghetto Latino, nel Quartiere Appio-Latino, e ricorda Lorenzo Cuneo (1970 - 1998), giovane ucciso sull'Autostrada A1 travolto da un camion mentre cercava di soccorrere un'automobile rimasta in panne.
Il monumento, un tempo sormontato da un'opera dello scultore Armeno Henrig Bedrossian (probabilmente rimossa da vandali), reca incisi alcuni versi del poeta Libanese Khalil Gibran.



Targa in memoria di Marco Minghetti


La targa in questione si trova in Piazza dell'Enciclopedia Italiana, nel Rione Sant'Angelo, e ricorda Marco Minghetti (Bologna 1818 - Roma 1886), uomo politico appartenente alla Destra Storica, Presidente del Consiglio dei Ministri del Regn d'Italia tra il 1863 ed il 1864, che presso questa casa morì.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 1887.

Targa in memoria di Chile Democratico


La targa in questione si trova in Via di Torre Argentina, nel Rione Sant'Eustachio, e ricorda Chile Democratico, l'organizzazione Internazionale delle forze democratiche del Cile in esilio nata dopo il colpo di stato del 1973 che depose il Presidente Salvador Allende e che qui ebbe sede dal 1973 al 1988.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 2015.

Busto di Paul P.Harris


Il busto in questione si trova in Largo Paul Harris, all'interno di Villa Celimontana, nel Rione Celio, e rappresenta Paul Percy Harris (Racine 1868 - Chicago 1947), fondatore dell'associazione Rotary International.
Il busto è stato voluto e qui collocato dal Rotary Club Roma Sud-Ovest nel 2002. Nel 2006, la piazzetta interna a Villa Celimontana in cui il busto è stato collocato, è stata dedicata a Paul Harris.


Targa in memoria di Enrico Fermi


La targa in questione si trova in Via Manin, nel Rione Castro Pretorio, e ricorda il fisico Enrico Fermi (Roma 1901 - Chicago 1954), vincitore del Premio Nobel per la Fisica nel 1938 che presso questo edificio, occupato dal Liceo Ginnasio Statale Pilo Albertelli, compì gli studi superiori. Quando Fermi frequentò questo Liceo, il suo nome era ancora Umberto I.
La targa è stata qui posta nel 2004 dal Comune di Roma e dal Liceo Ginnasio Statale Pilo Albertelli.

Targa in memoria della fondazione dell'Opera Salesiana in Roma e di San Giovanni Bosco


La targa in questione si trova in Via Marsala, nel Rione Castro Pretorio, e ricorda come in questo edificio sia nata l'Opera Salesiana in Roma e come San Giovanni Bosco vi dimorò tra il 1881 ed il 1884. Sempre nella targa è ricordato come questo edificio sia stato inizialmente la sede della Parrocchia del Sacro Cuore.
La targa è stata qui posta nel 1987, in occasione del Centenario della costruzione della Basilica del Sacro Cuore, posta proprio nello stesso isolato.

San Dionisio alle Quattro Fontane

La Chiesa di San Dionisio alle Quattro Fontane in un dipinto di Achille Pinelli del 1834
La Chiesa di San Dionisio alle Quattro Fontane sorgeva in Via delle Quattro Fontane, nella parte della strada che ricade nel Rione Monti.
Nel 1620, quando la strada era ancora chiamata Via Felice (dal Papa Sisto V che la tracciò, il cui nome era al secolo Felice Peretti), e il Bretone Padre Jerome Helie, procuratore dell'Ordine dei Trinitari Scalzi, ricevette in dono, proprio su questa strada, un semplice edificio dotato di giardino dal Cardinale Bandini, un tempo appartenuto a Giorgio Germano. Padre Jerome decise così di trasformare l'edificio in un Convento dell'Ordine Trinitario Riformato di Francia.
La piccola Cappella che si trovava nell'edificio, dedicata alla Madonna del Rimedio, venne dunque ampliata e trasformata in un Oratorio dedicato a San Dionigi l'Aeropagita.
Quando nel 1646 sull'odierna Via del Quirinale, a pochi metri dal Convento dei Trinitari Francesi, Francesco Borromini costruì in forme barocche la Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane per l'Ordine dei Trinitari di Spagna, i Trinitari Francesi non vollero essere da meno, e nel 1653 decisero di trasformare il loro Oratorio in una Chiesa, affidando il progetto ad Antonio Macci.

La Chiesa di San Dionisio alle Quattro Fontane nella mappa di Roma di Giovanni Battista Nolli del 1748
Un'incisione del 1688 raffigurante la Chiesa la mostra curiosamente con il nome della vecchia Cappella preesistente, Madonna del Rimedio.
La Chiesa si presentava in questo modo: una facciata a due ordini, scanditi da lesene. Nell'ordine superiore due nicchie ospitavano le statue di San Felice di Valois e San Giovanni de Matha con al centro una grande finestra sormontata da un Angelo che libera due schiavi.
All'interno della Chiesa fu realizzato, nell'Ottocento, il sepolcro della famiglia Valadier, opera di Luigi Valadier.
Negli anni alla fine dell'Ottocento, la Chiesa sopravvisse alle grandi modifiche urbanistiche della zona che portarono, tra le altre cose, alla costruzione del Quartiere intorno a Via Nazionale e alla demolizione della Chiesa di San Caio a Termini. La Chiesa e l'annesso Monastero, tuttavia, vennero demoliti tra il 1937 ed il 1938 per far posto alla sede dell'Istituto Bancario Italiano.

Targa in memori della linea elettrica Tivoli-Roma


La targa in questione si trova nella Facoltà di Ingegneria dell'Università La Sapienza di Roma, in Via Eudossiana, nel Rione Monti, e ricorda la linea elettrica Tivoli-Roma, costruita nel 1892.
La targa è stata qui posta dalla Facoltà di Ingegneria dell'Università La Sapienza di Roma, l'impresa Pouchain e la Ganz Transelectro di Budapest nel 2002 in occasione del 110imo anniversario della costruzione della linea elettrica.