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Delibera sulla toponomastica di Roma dell'8 Maggio 1911

Nella delibera sulla toponomastica di Roma dell'11 Maggio 1911 (il verbale originale), il Consiglio Comunale si occupa di dare i nomi a diverse nuove strade della città.

Per prima cosa, il Consiglio Comunale si occupa della sistemazione della toponomastica del nuovo ponte e del lungotevere presso la Via Flaminia, decidendo di chiamarlo Ponte Risorgimento (come proposto in una riunione del consiglio del 10 Marzo 1911), mentre ai nuovi lungotevere nati dalla divisione di Lungotevere Milvio e Lungotevere Flaminio vengono dati i nomi di Lungotevere Arnaldo da Brescia e Lungotevere Michelangelo.
Si danno poi i nomi a diverse strade del Quartiere Flaminio e alle aree limitrofe:
- Viale di Villa Glori al viale parallelo alla Via Flaminia (che nel 1920 ha preso il nome di Viale Tiziano, nome che porta ancora oggi, mentre il Viale di Villa Glori è presso la villa stessa)
- Viale delle Belle Arti al viale che dal nuovo ponte avrebbe portato all'Esposizione.
Ad altre strade del Rione Flaminio, che partivano dal Lungotevere:
- Via Antonio Scialoja (oggi Via degli Scialoja)
- Via Pasquale Stanislao Mancini
- Via Luigi Canina
- Via Pietro da Cortona
- Via Angelo Secchi (dal 1920 Via Cesare Fracassini, nome che porta attualmente, mentre Via Angelo Secchi si trova nel Quartiere Pinciano)
- Via dei Settanta (divenuta nel 1920 Via Guido Reni, mentre l'attuale Viale dei Settanta si trova a Villa Glori)

Il Consiglio decide poi di suddividere in toponimi diversi la Via delle Mura. Tale strada, infatti, all'epoca era il nome unico di tutta la via che costeggiava le Mura Aureliane, con le sole eccezioni di Corso Italia, Via Luisa di Savoia e Viale del Policlinico, cui erano stati assegnati questi altri nomi.
Tutti gli altri tratti vengono mutati di nome, con l'aggettivo legato alla via consolare più vicina attribuito al termine "Viale". Più tardi, nel 1916, i nomi verranno mutati con l'aggettivo riferito alla parola "Mura" non più a "Viale". Nacquero dunque:
- Viale della Mura Flaminio
- Viale delle Mura Tiburtino
- Viale delle Mura Labicano
- Viale delle Mura Latino
- Viale delle Mura Appio
- Viale delle Mura Ostiense
- Viale delle Mura Portuense
- Viale delle Mura Gianicolense
- Viale delle Mura Vaticano

Si passa poi ad assegnare i nomi alle strade del Quartiere Pinciano a sinistra della Via Salaria. Si decide di dedicare la piazza principale del nuovo quartiere a Giuseppe Verdi, compensandolo così per la mancata dedica di Via Zanardelli. Il quartiere dedicato ai musicisti che era stato pensato per quell'area viene dunque realizzato qui, e nascono oltre a Piazza Verdi altre 16 strade basate su una relazione del professor Ovidi che aveva individuato una serie di nomi di importanti musicisti italiani. Nascono così:
- Via Luigi Boccherini
- Via Alessandro Scarlatti
- Via Gaspare Spontini
- Via Saverio Mercadante
- Via Pietro Raimondo
- Via Giovanni Paisiello
- Via Giovanni Pacini
- Largo Giuseppe Tartini
- Via Domenico Cimarosa
- Via Gaetano Donizetti
- Via Claudio Monteverde
- Via Giovan Battista Pergolesi
- Via Nicolò Porpora
- Via Guido d'Arezzo
- Via Vincenzo Bellini
- Via Emilio Del Cavaliere
Per il viale che si sarebbe staccato dal quartiere per fare da ingresso alla Villa Umberto I (Villa Borghese) dal Viale Parioli, venne invece deliberato il nome di Viale Gioacchino Rossini.

Il Consiglio si occupa poi dei nomi delle strade del nuovo Quartiere delle Concie e dei Gassisti fuori Porta San Paolo, destinato a ospitare una serie di nuovi edifici industriali. Per questa ragione, si decide di dare alle strade nomi legati all'esercizio industriale o a toponimi locali. Sono quindi istituite:
- Via della Piramide (oggi Via Giuseppe Giulietti)
- Via dei Conciatori
- Via delle Conce
- Via del Porto Fluviale
- Via del Commercio
- Via del Gazometro
L'unica strada che si decide di dedicare a una persona prende il nome di Via Marco Polo, in quanto ritenuto il primo viaggiatore a dare impulso commerciale ai suoi viaggi. Tale strada oggi si chiama Via Giovanni da Empoli, nome scelto nel 1940 quando il nome di Viale Marco Polo venne attribuito all'importante arteria che ancora oggi è chiamata così.

Il successivo quartiere del quale vengono assegnati i nomi delle strade è quello della Stazione Trastevere. Partendo dall'intendimento di dedicare strade a tutti i capoluoghi delle Provincie Italiane, si decide di farlo per le strade di questa zona. Nel 1920 il Consiglio tornò su tale decisione, decidendo di concentrarli principalmente al Nomentano e in altre aree limitate ma non qua, e cambiò tutti i nomi assegnati nel 1911. In ogni caso, vennero istituite queste strade:
- Via Ravenna (dal 1920 Via Angelo Bellani)
- Via Pisa
- Via Benevento
- Via Perugia (dal 1920 Via Bernardino Passeri)
- Via Bologna (dal 1920 Via Niccolò Bettoni)
- Via Verona (dal 1920 Via di Villa Rodiani)
- Via Siena (dal 1920 Via Giovanni da Castelbolognese)
- Via Bari (dal 1920 Via degli Orti di Cesare)
- Via Catania (dal 1920 Via Baccio Baldini)
- Via Siracusa (dal 1920 Via Ettore Rolli)
- Via Sassari

Si passa poi alle denominazioni delle strade del Quartiere della Balduina presso la Via Trionfale. Qui un dato interessante: oggi con Balduina intendiamo principalmente la parte del Quartiere Trionfale posta sull'altura di Monte Mario, mentre qui si fa riferimento alla parte pianeggiante. In ogni caso, il Consiglio decide per il momento di non assegnare il nome al viale di circonvallazione formatosi, stabilendo di assegnare complessivamente i nomi di tutte queste strade in un secondo momento.
Per quanto riguarda il grande viale che avrebbe attraversato il quartiere di Piazza d'Armi, si decide di assegnare il nome di Viale Giuseppe Mazzini, soddisfacendo una richiesta del Consiglio del 17 Febbraio 1911. La strada del Rione Esquilino che portava questo nome prende invece il nome di Via Carlo Cattaneo.
Ad altre strade del "Quartiere della Balduina", come chiamato in questa delibera con un modo che oggi può sembrarci improprio, si decidono i nomi di filosofi perseguitati. Vengono dunque istituite:
- Via Paolo Sarpi
- Via Bernardino Telesio
- Via Tommaso Campanella
- Via Pietro Giannone
- Via Giordano Bruno
- Via Girolamo Savonarola

I quartieri "Pro Villula" e "Minerva" in una mappa del 1925
Il Consiglio Comunale si occupa poi della denominazione delle strade dei quartieri "Pro Villula" e "Minerva" presso il Gianicolo. Tali strade, in quanto vicine a quelle dedicate a figure del Risorgimento italiano, vengono nominate con la stessa logica. Sono dunque istituite:
- Viale Aurelio Saffi
- Scalea Ugo Bassi
- Via Rosolino Pilo
- Via Giovanni Battista Nicolini
- Via Quirico Filopanti
- Via Felice Cavallotti
- Via Alessandro Poerio
- Via Fratelli Bandiera
- Via Carlo Pisacane
- Via Francesco Domenico Guerrazzi
- Via Alberto Mario
- Via Federico Torre
- Via Maurizio Quadrio
- Via Gabriele Rossetti
- Via Giovanni Berchet

Vengono poi dati i nomi ad alcune strade (due formatesi ex novo con la costruzione dei lungotevere) presso il Lungotevere Sanzio:
- Via Gustavo Modena alla strada in precedenza chiamata Via del Muro Nuovo (venendo incontro alla richiesta del Consiglio del 17 Febbraio 1911)
- Via Colomba Antonietti
- Via Bartolomeo Filipperi

Al tratto rettilineo di Via della Scalaccia viene dato il nome di Via Pietro Peretti (venendo incontro a una richiesta del 17 Febbraio 1911), conservando il nome della strada per uno dei tratti rimanenti e assegnando all'altro il nome di Vicolo dei Vascellari.

Il Consiglio decide poi di rendere omaggio a Francesco Crispi, dedicandogli una via compresa tra Via del Tritone e Via Ludovisi formata da Via di San Giuseppe (che cosi viene soppressa), parte di Via Capo le Case e parte di Via di Porta Pinciana.

Nel Quartiere Spithover si danno i nomi a due nuove strade:
- Via Giosuè Carducci, alla prosecuzione di Via San Nicola da Tolentino che comprendeva anche un tratto di Via delle Finanze
- Via Mario Pagano, alla via perpendicolare alla precedente

Si passa poi al "Quartiere dei Cenci", come scritto nella delibera, anche se per la precisione le strade fanno parte della zona del Ghetto. Si danno infatti i nomi alle strade nate in seguito alla demolizione di gran parte del vecchio Ghetto. Nascono così:
- Via del Progresso (oggi parte di Piazza delle Cinque Scole)
- Via Catalana
- Via del Tempio

Vengono inoltre istituite una serie di altre strade in varie parti di Roma:
- Via della Stazione di San Pietro
- Via Carlo Emanuele I
- Via Giovanni Giraud, al tratto di Vicolo del Pavone oltre il Corso Vittorio Emanuele II
- Via Sora, a tutta la strada che all'epoca era divisa in Vicolo Sora e Piazza Sora
- Via dell'Arco di San Callisto, al tratto rettilineo della Via di San Callisto
- Via del Mancino al Vicolo del Mancino, tenendo conto dello sbocco su un'arteria importante
- Via delle Scuderie, al tratto di Via dei Giardini oltre il Traforo
- Via dei Marrucini, Via dei Dalmati, Via dei Peligni, Via dei Vestini e Via degli Irpini alla Via delle Anime Sante
- Via Michelangelo Caetani, al tratto di Via dei Funari che sbuca su Via delle Botteghe Oscure
- Via del Melangolo, al tratto di Vicolo del Melangolo tra Via delle Zoccolette e Via Arenula
- Foro Romano a tutta l'area compresa intorno all'area del Foro Romano
- Via Bartolomeo Galletti a un breve tratto stradale tra Via Gaetano Sacchi e Via Goffredo Mameli

Il Consiglio decide poi di assegnare i nomi ad alcune vie private:
- Via Francesco Carrara, all'attuale Via di Villa Montalto. La vicenda toponomastica delle attuali Via Francesco Carrara e Via di Villa Montalto è intricata quanto interessante.
- Via degli Ernici, alla strada compresa tra Via degli Umbri e Via dei Latini
- Via Mantova, alla via tra Via Brescia e Via Bergamo (oggi diventa Via Cesare Bossi)

A queste, già abbondanti, nuove istituzioni, il Consiglio ne aggiunge altre in un'addizione alla proposta.

In questa addizione si inizia con le strade del Quartiere del Banco di Roma a destra della Via Nomentana, e partendo dal fatto che si trova vicino a Villa Torlonia si decide di istituire Via Alessandro Torlonia e di attribuire alle altre strade nomi di persone benemerite per la città attraverso lo studio dei fasti storici e della topografia. Sono così istituite:
- Via Giovanni Antonio Guattani
- Via Antonio Nibby
- Via Carlo Fea

Si passa poi alle strade alla sinistra della Via Nomentana, nello specifico di quello che veniva definito "Quartiere Caprera". La commissione decide di dare alla strada chiamata Vicolo Alberoni il nome di Viale Alberoni, istituendo una nuova strada col nome di Vicolo Alberoni e confermando il nome di Via Pasqualina, dato dai cittadini, alla strada parallela. Sempre nella zona vengono istituite Via Corsica, Via Cadore, e Via Ostriana, quest'ultima in quanto ritenuta vicina al cimitero Ostriano. Quando più tardi sarà individuata una diversa localizzazione per questo antico cimitero, anche tale strada venne "spostata".

Il Consiglio si occupa poi del quartiere degli impiegati sull'Appia Nuova. In primo luogo dedica una strada ad Alfredo Baccarini, cui il Consiglio Comunale già nel 1892 decise di dedicare una strada. Gli viene attribuita la via che si distacca dal Vicolo dello Scorpione. Vengono poi istituite:
- Via Michele Amari
- Via Giuseppe Mantellini
- Via Cesare Correnti
- Via Marco Tabarrini

Si passa poi a una serie di strade a destra e a sinistra dell'Appia Nuova e a sinistra della Casilina. Vengono intanto confermati i nomi di Via Alba e Via Monesiglio e quindi istituite le vie:
- Via Ascoli
- Via Aquila
- Via Teramo
- Via Chieti
- Via Cuneo
- Via Macerata
- Via Pesaro
- Via Sondrio
- Via Grosseto
- Via Massa
- Via Avellino
- Via Campobasso
- Via Caltanissetta
Nel 1920, col riordino dei nomi delle strade dedicate ai capoluoghi di provincia, queste vie vengono spostate.

Vengono poi attribuiti i nomi a varie strade in giro per la città.
- Via di Monte Mario
- Via dell'Acquedotto Paolo
- Via della Stazione Tuscolana
- Via di Tor di Quinto
- Via dei Fabi
- Via dei Monti della Farnesina
- Viene divisa la Via di Pietra Papa in Via dei Prati di Papa,  Via Pietra Papa e Via Papareschi
- Via del Cimitero dei Protestanti (attuale Via Caio Cestio)
- Viale Pretoriano alla via che era impropriamente chiamata Viale Buonaparte
- Via Eleniana
- Piazza di Porta Maggiore
- Via dei Gordiani
- Via del Lago Terrione
- Via di Porta Fabbrica
- Via di Porta Pertusa

L'Onorevole Assessore Damond aggiunge inoltre tre nuove denominazioni ulteriori:
- Via Vittorio Amedeo II
- Via Ponte Sublicio
- Via Padova alla via privata tra il Vicolo della Fontana e la Via Alessandria

Ha inizio poi il dibattito. Prende la parola l'Onorevole Consigliere Musanti, che si dice soddisfatto di molti nomi attribuiti ma deplora l'esclusione di Antonio Fratti e Francesco Ferrer, e manifesta la volontà di aggiungere anche i nomi di Sara Nathan e Federico Campanella. Dato interessante: Sara Nathan era la madre di Ernesto Nathan, Sindaco di Roma al tempo di questa seduta.

L'Onorevole Consigliere Alliata, invece, ricorda come l'Associazione Giordano Bruno avesse invitato a dedicare al filosofo Piazza Sant'Ignazio, ritenendolo - citazione del consigliere - un "martire del Gesuitismo" (sic!) e volendo per questo dedicargli la piazza chiamata in onore del fondatore dei Gesuiti. Come sappiamo, in quegli anni era forte in ampi strati della politica l'orientamento anticlericale. Oltre a questo, nota come non si sia fatta menzione di Francesco Ferrer. Si dice inoltre felice per la nuova sistemazione del nome di Mazzini con una nuova grande arteria, ma non approva come un importante uomo di stato come il Cattaneo gli sia subentrato nella modesta via dedicatagli in precedenza. Nota inoltre che tale strada sbocca su Via Carlo Alberto e sembrerebbe quasi che le Cinque Giornate vengano soffocate dalla sconfitta di Novara, secondo l'oratore.

In seguito a tale intervento, il Presidente protesta dicendo che la Giunta non può ammettere nemmeno il più lontano sospetto d'un pensiero simile.

Il Consigliere Carrara non approva la scelta del nome di Giosuè Carducci per una via posta fuori da uno specifico contesto toponomastico, preferendogli il nascente quartiere universitario o comunque metterla in un contesto armonizzante "com'egli vagheggiava".

L'Onorevole Consigliere Mazzolani dichiara subito che il suo intervento "urterà qualche sentimento", ma "egli non parla che per ragioni obiettive di rispetto storico". L'argomento è Via Francesco Crispi, cui si dice contrario: ritiene importante e fiero il suo passato di partecipante all'impresa dei Mille, ma dice poi di non poter dimenticare il passato più recente, in cui lo accusa di essere responsabile di una repressione poliziesca, di leggi eccezionali e dell'ultima grande sconfitta militare italiana, con riferimento alla battaglia di Adua. Invita dunque a essere prudenti su Francesco Crispi e lasciare che la storia si pronunci serenamente.

L'Onorevole Consigliere Sabbatini si associa al Mazzolani con i "colleghi socialisti" circa la questione relativa a Francesco Crispi.

L'Onorevole Consigliere Torlonia esprime il pensiero che Roma non possa dimenticare Francesco Crispi.

L'Onorevole Consigliere Trincheri rileva che Mazzolani ha difeso indirettamente senza volerlo la dedica di una via a Crispi nel momento in cui ha ricordato la sua partecipazione all'epopea nazionale, e che le sue eventuali colpe non possono "distruggere gli altissimi meriti da lui acquistati verso la Patria".

L'Onorevole Consigliere Zuccari critica il fatto che spesso si usino i nomi delle strade in base alle simpatie politiche, dicendo che vanno dati i nomi di persone che lasciano una traccia nella storia, e si lancia in difesa di Crispi, citando Agostino Bertani secondo cui "senza Francesco Crispi la spedizione dei Mille non sarebbe stata fatta".

L'Onorevole Consigliere Levi si lancia in una grande difesa di Crispi, più volte interrotta da alcuni Consiglieri (anche al grido di "Viva Cavallotti!"), al punto che il Presidente è anche costretto a interrompere la seduta e riprenderla, col Levi che dice che molti errori del Crispi rappresentano l'esagerazione dei suoi pregi.

Il Presidente dichiara che la giunta non può accettare la proposta del Mazzolani, perché nessuno è perfetto ma nella vita di Crispi ci sono state grandi imprese che gli danno diritto alla riconoscenza della patria.

Si procede a una votazione nominale a parte rispetto al resto su Via Crispi. L'Onorevole Assessore Montemartini vota affermativamente e nel votare nota come nonostante durante il governo di Crispi due suoi fratelli siano stati colpiti da gravi condanne non può posporre a questo fatto le benemerenze patriottiche del Crispi.

La mozione viene approvata con 26 voti favorevoli e 18 contrari, e oggi Via Francesco Crispi è sempre lì dove venne a suo tempo istituita.

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