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Rione Trastevere




Quando Roma venne fondata questa zona della Città, situata dall'altra sponda del Tevere rispetto al suo nucleo originario, apparteneva agli Etruschi. Anche quando l'area passò sotto il controllo di Roma, inizialmente, per quanto fu collegata al nucleo della Città da un ponte di legno, il Ponte Sublicio, quest'area rimase pressappoco disabitata.
Durante l'Età Repubblicana si iniziarono a stabilire in quest'area marinai e pescatori, e per questa ragione vi si stanziarono immigrati provenienti dal Mediterraneo Orientale, in primis Ebrei e Siriani: questo farà sì che sorgeranno, in quest'area, Templi di Culti Orientali, come il Santuario Siriaco sul Gianicolo.
Sotto Augusto la zona, ancora fuori le mura, viene incorporata alla Città nella Regio Transtiberina, e sotto Aureliano sarà anche compresa all'interno della nuova cinta muraria.
Nel Medioevo la zona era caratterizzata da strade molto strette e tortuose e non lastricate: sarà infatti il Papa Sisto IV, nel XV Secolo, a far pavimentare le principali strade della zona.


Una mappa di Trastevere del XVIII Secolo

Il rione rimarrà a lungo pressappoco immutato, e subirà alcune modifiche nel XIX Secolo, quando Papa Pio IX vi edificherà il cosiddetto Quartiere Mastai, ovvero l'area attoro all'omonima Piazza ed alla Manifattura dei Tabacchi.

Il Rione nel PRG del 1883


Dopo l'Unità d'Italia vi saranno nuove modifiche urbanistiche all'area, con la costruzione dei muraglioni del Tevere e la nuova arteria di Viale Trastevere.
L'area di Piazza San Cosimato venne edificata a grandi palazzi d'affitto in stile umbertino, mentre le alture del Gianicolo furono riservate a un'edilizia di pregio a villini.
Lungo il colle fu realizzata la Passeggiata Margherita, oggi Passeggiata del Gianicolo, nata per celebrare le memorie garibaldine dell'assedio di Roma nel 1849, culminante nel Monumento a Garibaldi.

Ragazza in Vicolo Moroni negli anni Settanta

Negli anni Trenta vennero effettuati alcuni diradamenti lungo Viale Trastevere, mentre in Largo Ascianghi fu costruita la Casa della GIL, capolavoro di Luigi Moretti.
A partire dagli anni Ottanta il quartiere ha visto perdere buona parte dei ceti popolari che lo abitavano, per divenire residenza esclusiva di artisti, intellettuali e stranieri.
Oggi Trastevere conserva ancora in gran parte il suo caratteristico aspetto originario, ed ancora molti Trasteverini continuano a conservare la tradizionale identità del Rione. Al contempo, di fianco ad una tradizione mantenuta anche da tipiche osterie, il turismo di massa vi ha portato luoghi turistici, ed è anche diventato un luogo importante per la movida di Roma, caratterizzato dalla forte presenza di bar e pub.
 
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