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Targa in memoria di Ennio Flaiano


La targa in questione si trova in Via Montecristo, nel Quartiere Monte Sacro, e ricorda lo scrittore e drammaturgo Ennio Flaiano (Pescara 1910 - Roma 1972), che in questa casa visse. La targa è stata qui posta nel 2003 dal Comune di Roma e dal IV Municipio.

Targa in memoria di Mario De Bernardi


La targa in questione si trova in Via Panama, nel Quartiere Parioli, e ricorda l'aviatore Mario De Bernardi (Venosa 1893 - Roma 1959), che presso questa casa visse. La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 2005.

Targa in memoria di Enzo Fioritto


La targa in questione si trova in Viale Guido Baccelli, nel Rione San Saba, e ricorda il Sottotenente Enzo Fioritto che il 10 Settembre 1943, dopo l'armistizio di Cassibile, combatté contro i Tedeschi nella Battaglia di Porta San Paolo, morendo il 10 Settembre, per questo fu insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare.


Durante i combattimenti di Porta San Paolo, verso le 15.30 del 10 settembre 1943 il Capitano Battisti, Comandante del Battaglione carri del 4° Reggimento, ordinò al Sottotenente Enzo Fioritto di dirigersi verso le Terme di Caracalla, dove i Tedeschi stavano cercando di infiltrarsi per prendere alle spalle i combattenti di Porta San Paolo. 


Il Sottotenente partì con la colonna di undici carri M-13/40, risalì Viale Giotto e iniziò la discesa di Viale Guido Baccelli, poco più in basso si erano attestate le truppe Tedesche che iniziarono a bersagliare la colonna con colpi di mortaio e anticarro. Il mezzo di Fioritto andò all'attacco sparando con il pezzo da 47 mm, seguito dalla colonna di carri. Alcuni pezzi controcarro tedeschi furono colpiti, contemporaneamente il carro del Caporal Maggiore Baldinotti scese ancora più in basso per proteggere il carro del Tenente, e venne incendiato. 

L'M 13 di Fioritto in Viale Guido Baccelli il 10 settembre 1943

Mentre infuriava la battaglia il carro del Tenente Fioritto fu colpito, con la morte istantanea del Caporale Fusconi e del Tenente Ortu, nonostante questo, con il mezzo azionato dal macchinista soltanto continuava la battaglia, finchè il Sottotenente non venne colpito da una granata che gli recise il braccio sinistro.

Il punto di Viale Baccelli in cui si trovava il carro di Fioritto al giorno d'oggi

Finiti gli scontri alcune donne del Rione San Saba vennero a soccorrere i feriti, Fioritto fu trasportato in un'abitazione, nella quale chiamò al telefono i propri genitori per informarli sulle sue condizioni di salute.
Venne poi trasportato su una barella improvvisata all'Ospedale Fatebenefratelli sull'Isola Tiberina, quì nonostante le cure, morì nella notte.
La targa è posta nel punto di Viale Guido Baccelli in cui si arrestò il carro M 13 del Sottotenente il 10 settembre 1943, venne inaugurata dagli abitanti del Rione San Saba il 10 settembre 1944. Un'altra targa è stata posta dai membri del Circolo Rione Celio.


Una moderna cancellata non permette una corretta manutenzione delle lapidi, che risultano nascoste dalla vegetazione.




Cippo in memoria di Bruno Baldinotti e Carlo Lazzerini


Il cippo in questione si trova in Viale Guido Baccelli, nel Rione San Saba, e ricorda Bruno Baldinotti e Carlo Lazzerini, due militari che il 10 Settembre 1943, in seguito all'armistizio di Cassibile, combatterono contro i Tedeschi nella Battaglia di Porta San Paolo, cadendo nei combattimenti.

Foto di Baldinotti e Lazzerini

Durante i combattimenti di Porta San Paolo, verso le 15.30 del 10 settembre 1943 il Capitano Battisti, Comandante del Battaglione carri del 4° Reggimento, ordinò al Sottotenente Enzo Fioritto di dirigersi verso le Terme di Caracalla, dove i Tedeschi stavano cercando di infiltrarsi per prendere alle spalle i combattenti di Porta San Paolo. Il Sottotenente partì con la colonna di undici carri M-13/40, risalì Viale Giotto e iniziò la discesa di Viale Guido Baccelli, a valle si erano attestate le truppe tedesche che iniziarono a bersagliare la colonna con colpi di mortaio e anticarro. Il carro di Fioritto andò all'attacco sparando con il pezzo da 47 mm, seguito dalla colonna. Alcuni pezzi controcarro tedeschi furono colpiti, contemporaneamente il carro del Caporal Maggiore Baldinotti scese ancora più in basso per proteggere il carro del Sottotenente, e colpì due pezzi da 37 mm Tedeschi.

Il carro M di Baldinotti in Viale Guido Baccelli, e in fondo il carro del Sottotenente Fioritto

Esposto così al fuoco nemico il mezzo fu colpito da quattordici proiettili e prese fuoco, i due soldati morirono arsi vivi.
Bruno Baldinotti fu insignito della Medaglia d'Argento al Valore Militare, mentre Carlo Lazzerini ottenne la Medaglia di Bronzo.

Il punto in cui si venne ucciso Baldinotti al giorno d'oggi

Poco più in basso di dove fu colpito il carro lo slargo è stato dedicato a Baldinotti, mentre a Lazzerini è dedicato il Largo tra Via Guerrieri e Viale Giotto.


Targa in memoria degli antifascisti di Val Melaina


La targa in questione si trova in Via Scarpanto, nel Quartiere Monte Sacro, e ricorda alcuni antifascisti della zona morti nel corso dell'occupazione tedesca di Roma. Nello specifico sono ricordati Rizieri Fantini (morto a Forte Bravetta), e Antonio Pistonesi, Renzo Piasco e Filippo Rocchi (morti alle Fosse Ardeatine). Nella targa, qui posta nel 1945, si parla di caduti di "Val Melaina", nonostante il luogo della targa non ricada nella Zona Val Melaina.

Targa in memoria di Girolamo Frescobaldi


La targa in questione si trova sotto il porticato della Basilica dei Santi Apostoli, in Piazza Santi Apostoli, nel Rione Trevi, e ricorda l'organista e compositore Girolamo Frescobaldi (Ferrara 1583 - Roma 1643), sepolto nella Basilica. La targa è stata qui posta dall'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, cui Frescobaldi appartenne quando si chiamava Congregazione dei Musici, in occasione del terzo centenario della morte dell'artista, quindi nel 1943.

Targa in memoria della visita di Papa San Giovanni Paolo II presso la Chiesa di Nostra Signora di Czestochowa


La targa in questione si trova all'ingresso della Chiesa di Nostra Signora di Czestochowa, in Via Achille Vertunni, nella Zona Tor Sapienza, e ricorda la visita di Papa San Giovanni Paolo II Wojtyla (1978-2005) qui avvenuta nel 1979.

Targa in memoria di Marta Russo


La targa in questione si trova all'interno della Città Universitaria della Sapienza di Roma, nel Quartiere Tiburtino, e ricorda la studentessa Marta Russo (Roma 1975 - Roma 1997), rimasta uccisa in questo luogo.

Targa in memoria di Renato Guttuso


La targa in questione si trova in Piazza del Grillo, sulla facciata del Palazzo del Grillo, nel Rione Monti, e ricorda il pittore Renato Guttuso (Bagheria 1911 - Roma 1987), che qui visse tra il 1965 ed il 1987.

Targa in memoria di Enrico e Luciana Finzi


La targa in questione si trova nel cortile del Liceo Classico Giulio Cesare, in Corso Trieste, nel Quartiere Trieste, e ricorda i fratelli Enrico e Luciana Finzi, studenti di questa scuola prima espulsi nel 1938 a causa delle leggi razziali, poi deportati nel 1943 ad Auschwitz, dove morirono. La targa è stata qui posta il 9 Maggio 2012, quando anche un ulivo venne messo in questo cortile in memoria dei due ragazzi.

Targa in memoria di Ivo Zini


La Targa in questione si trova in Via Appia Nuova, nella parte compresa nel Quartiere Tuscolano, all'ingresso di quello che attualmente è il Circolo del Partito Democratico dell'Alberone e che, al tempo in cui fu posta la targa, era del Partito Comunista Italiano, e ricorda Ivo Zini, un giovane di 24 anni qui ucciso nel 1978.

Busto e targa in memoria di Giovanni Barracco


Il busto e la targa in questione si trovano nel cortile del Museo Barracco, in Via dei Baullari, nel Rione Parione, e ricorda Giovanni Barracco (Isola Capo Rizzato 1829 - Roma 1914), politico e mecenate che istituì il Museo Barracco, qui ospitato dal 1948, come ricordato nella targa.

Targa in memoria del restauro dei Mercati Traianei


La targa in questione si trova all'interno dei Mercati Traianei, nel Rione Monti, e ricorda il restauro dei mercati avvenuto nel 1929. Nella targa, in cui diverse caratteristiche legate al regime fascista sono sopravvissute alla sua caduta, oltre alla dicitura dell'anno VII dell'Era Fascista è sopravvissuto anche il nome, tra le persone citate, di Benito Mussolini. Oltre a lui, anche il Re d'Italia Vittorio Emanuele III, i Governatori di Roma Filippo Cremonesi, Ludovico Spada Potenziani e Francesco Boncompagni Ludovisi e Corrado Ricci, uno dei principali promotori dell'opera di restauro.

Targa in memoria di Gabriella di Paolo


La targa in questione si trova all'interno della stazione ferroviaria Fiera di Roma, in Via Gaetano Roselli Lorenzini, nella Zona Ponte Galeria, e ricorda Gabriella Di Paolo.

Targa in memoria della donazione del cancello di Kounellis alla basilica di Santa Croce in Gerusalemme


La targa in questione si trova in Piazza Santa Croce in Gerusalemme, nel Rione Esquilino, e ricorda la donazione alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme di un cancello realizzato dall'artista Iannis Kounellis da parte di Giulio e Giovanna Sacchetti nel 2007, anno in cui la targa è stata qui posta. La targa è scritta in lingua latina.

Targa di ringraziamento alla Madonna per la protezione durante i terremoti del 1703


La targa in questione si trova all'interno del cortile del Palazzo della Cancelleria, in Piazza della Cancelleria, nel Rione Parione, ed esprime il ringraziamento del Papa Clemente XI Albani (1700-1721) e dei Romani alla Madonna per la protezione da danni peggiori durante i tre terremoti che colpirono l'Appennino causando danni anche a Roma. Nella targa sono inoltre menzionate le riparazioni fatte su iniziativa del Cardinale Pietro Ottoboni all'atrio della vicina Chiesa di San Lorenzo in Damaso in seguito ai danni subiti nel corso del terremoto.

Targa in memoria di Angelo Secchi


La targa in questione si trova nel cortile del Palazzo della Cancelleria, nel Rione Parione, e ricorda il religioso Gesuita, astronomo e geodeta Angelo Secchi (Reggio Emilia 1818 - Roma 1878). La targa è scritta in lingua latina ed è stata qui posta nel 1890.

Madonna col Bambino in Via Nazionale angolo Via Firenze


L'Edicola Sacra in questione si trova in Via Nazionale all'angolo con Via Firenze, nel Rione Castro Pretorio, e rappresenta la Madonna con in braccio Gesù Bambino. L'edicola è realizzata in terracotta bianco-azzurra in stile robbiano.

Targa in memoria del primo McDonald's in Italia


La targa in questione si trova all'interno del fast food McDonald's di Piazza di Spagna, nel Rione Campo Marzio, e ricorda come il ristorante in questione sia il primo di questa catena ad aver aperto in Italia il 20 Marzo 1986.

Targa in memoria di Herbert Norman


La targa in questione si trova all'interno del Cimitero Acattolico, nel Rione Testaccio, e ricorda Egerton Herbert Norman (Karuizawa 1909 - Il Cairo 1957), storico e diplomatico canadese che in questo cimitero è sepolto. E' insolito che una targa commemorativa venga posta nei pressi della tomba all'interno di un cimitero, come in questo caso.
La targa è stata qui posta dal governo del Canada nel 2000.

Targa in memoria degli scavi del Circo Massimo


La targa in questione si trova al Circo Massimo, nel Rione Ripa, e ricorda come il 21 Aprile 1928 iniziarono gli scavi archeologici proprio nell'antico stadio Romano. La targa riporta un lessico strettamente legato al regime fascista: non solo fa riferimento al VI anno dell'Era Fascista, ma oltre a citare Vittorio Emanuele III ed il Governatore Ludovico Spada Potenziani, cita Benito Mussolini in veste di "Duce". Si tratta dunque di una targa sopravvissuta all'opera di rimozione delle targhe con riferimenti fascisti avvenuta dopo la caduta del regime.

Targa della Colonna dei Santi Pietro e Paolo


La targa in questione si trova all'interno del Carcere Mamertino, in Via del Tulliano, nel Rione Campitelli, a ridosso della Colonna cui furono tenuti incatenati i Santi Pietro e Paolo e dalla quale convertirono i Santi Processo e Martiniano, custodi del carcere, ed altre 46 persone, battezzandoli con dell'acqua sgorgata miracolosamente.

Targa in memoria dei detenuti giustiziati del Carcere Mamertino


La targa in questione si trova all'interno del Carcere Mamertino, in Via del Tulliano, nel Rione Campitelli, e ricorda una serie di personaggi che sono stati detenuti e giustiziati in questo carcere ai tempi dell'Antica Roma. Queste persone sono indicate come "vittime dei Trionfi di Roma". Nello specifico, vi compaiono:
- Ponzio Re dei Sanniti, in precedenza vincitore della Battaglia delle Forche Caudine e decapitato nel 290 avanti Cristo.
- Quinto Pleminio, governatore di Locri al tempo di Publio Cornelio Scipione, rimosso dal Senato e suppliziato nel 180 avanti Cristo.
- I seguaci dei Gracchi, qui strangolati nel 123 avanti Cristo.
- Giugurta Re di Numidia, qui lasciato morire per fame nel 104 avanti Cristo.
- Aristobulo II Re dei Giudei, qui decapitato nel 61 avanti Cristo.
- I senatori Romani Lentulo e Cetego insieme ad altri complici di Catilina, qui strangolati nel 60 avanti Cristo.
- Vercingetorige Re della Gallia, qui decapitato nel 49 avanti Cristo.
- Seiano Ministro di Tiberio, qui decapitato nel 31 dopo Cristo.
- Simone di Giora, difensore di Gerusalemme contro Vespasiano e Tito, decapitato nel 70 dopo Cristo.

Targa dell'Ara di Cesare


La targa in questione si trova nel Foro Romano, nel Rione Campitelli, ed indica come lì si trovi l'Ara di Cesare.

Zona Acqua Vergine

La Zona Acqua Vergine è una zona di Roma situata lungo la Via Collatina ed estesa fuori dal Grande Raccordo Anulare, limitata dalla Via Prenestina a sud e dal Fiume Aniene a Nord. Questa zona ancora oggi conserva intere aree di campagna prive di costruzioni, mantenendo inalterato il suo aspetto originario.
Il nome della zona è dovuto alla sorgente dell'acquedotto dell'Acqua Vergine, che si trova in questa zona, nell'area nota come Salone. A questo proposito, dalla Collatina, in questa zona, è ben visibile la torre Piezometrica di Salone, realizzata negli anni '30 del XX Secolo come parte del progetto di rinnovamento dell'acquedotto Vergine.
Negli anni '60-'70 sono nati diversi insediamenti spontanei, come il Colle della Mentuccia, poi divenuto più noto come Colle Prenestino, e il Colle della Valentina.

Chiese:
San Patrizio

Siti archeologici:
Acquedotto dell'Aqua Vergine

Casali:
Casale di Salone

Torri Piezometriche:
Torre Piezometrica di Salone

Il tram proposto tra Piazza Vittorio Emanuele II e Largo Corrado Ricci


Il 19 Aprile 2017 la Commissione Mobilità del Comune di Roma, presieduta dal Consigliere Enrico Stefano (Movimento Cinque Stelle) ha svolto una riunione insieme ai tecnici dell'Agenzia per la Mobilità per valutare le linee tramviarie da realizzare a Roma nei prossimi anni. Di queste, solamente una ha visto la commissione parlare di fattibilità e tempi: quella tra Piazza Vittorio Emanuele II e Largo Corrado Ricci, da poi prolungare fino a Piazza Venezia portando di atto a collegare a livello tramviario l'8 con la Stazione Termini, un progetto di cui si parla, con tutte le varianti del caso, dagli anni '90.
La novità è la scelta del percorso. Più volte si era parlato di Via Nazionale, poi di Via Cavour. Questa volta si è presa in considerazione invece Via Giovanni Lanza e solamente il tratto finale di Via Cavour, portando di fatto la linea a connettersi presso Piazza Vittorio Emanuele II con le già esistenti 5 e 14 (usando magari gli stessi binari per arrivare a Termini).
Questa linea sarebbe realizzata secondo Stefano orientativamente entro il 2019. Successivamente, un prolungamento attraverso Via dei Fori Imperiali la connetterebbe all'8 in Piazza San Marco entro il 2021.
Secondo Stefano, inoltre, questo progetto non escluderebbe quello che prevede il passaggio di un tram in Via Nazionale.
Le altre tramvie prese in esame, ma su cui la commissione non ha parlato di tempi ed è ancora a uno stato progettuale meno avanzato, sono state quella tra Piazzale del Verano e la Stazione Tiburtina, quella lungo il Viale Palmiro Togliatti e quella tra il Parco della Musica e Piazza Risorgimento lungo Viale Angelico.


Zona Tor Sapienza



La Zona Tor Sapienza si trova tra la Via Prenestina e la Via Collatina, a ridosso del Grande Raccordo anulare. Come molte zone situate lungo le consolari, per molti secoli anche Tor Sapienza fu una zona di campagna.
Qui, nel XIII Secolo, sorse un'importante torre con annessa fortificazione che, acquistata dal Cardinale Domenico Capranica nel 1457 il quale la affidò agli studenti del Collegio di San Girolamo di Perugia che la rinominarono "Sapienza Nuova". La torre, da quel momento, divenne per tutti Tor Sapienza e dette il nome alla zona.
Sempre nel XIII Secolo, nella zona era stata costruita una torre che da un bassorilievo lì presente prese il nome di Tor Tre Teste, costruita presso la piccola Chiesa di Sant'Anna lungo la Prenestina.
Nella stessa area, nel XIV Secolo i Boccamazzi avevano costruito il proprio casale, noto come Casale Bucchamatiis.
Nel XX Secolo, nella zona iniziò a nascere una borgata rurale. L'origine dell'insediamento risale al 1923, quando il capostazione del vicino casello di Tor Cervara, il molisano Michele Testa, dette vita alla Cooperativa Tor Sapienza per l'Edilizia Popolare Rurale e che quell'anno realizzò 25 abitazioni. Nel 1929, Testa venne mandato al confino in quanto antifascista.
Il Fascismo, nonostante la differenza di vedute politiche con Testa, promosse però uno sviluppo della borgata, acquistando alcuni terreni dalla duchessa Rufina Lancillotto Grazioli su cui costruì nuovi edifici, tra cui la scuola Arnaldo Mussolini, dopo il Fascismo ribattezzata Gioacchino Gesmundo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la torre che da il nome alla zona venne usata come deposito di munizioni e durante la ritirata tedesca venne fatta saltare in aria, danneggiandola gravemente. Il suo restauro avvenne solamente negli anni Novanta.
Negli anni '70 nella zona venne costruito dall'IACP un grande complesso popolare lungo Via Morandi che portò un gran numero di nuovi abitanti all'area, fino a quel momento caratterizzata ancora da uno sviluppo non intensivo e da caratteristiche agresti.
Nel 2014 numerosi abitanti hanno dato vita a una protesta contro la presenza nella zona di un centro per ospitare minori stranieri non accompagnati.
La zona attualmente è caratterizzata anche da una forte presenza di organizzazioni sportive. Per il calcio ci sono infatti l'ASD Tor Sapienza e la Pro Calcio Tor Sapienza, entrambi militanti in Eccellenza, e lo Sporting Tor Sapienza, che milita invece nel campionato Juniores Primavera. Per la pallavolo, c'è invece l'SSD Pallavolo Tor Sapienza, militante nella B maschile e nella B2 femminile, insieme anche al Volley Friends, militante invece in B2.

Chiese:
Sant'Anna a Tor Tre Teste
San Cirillo Alessandrino
Nostra Signora di Czestochowa
San Vincenzo De' Paoli

Torri:
Tor Sapienza
Tor Tre Teste

Scuole:
Scuola Giacchino Gesmundo

Architetture Civili:
Complesso IACP di Tor Sapienza

Via Crucis di San Pietro in Montorio



Lungo l'intera Via di San Pietro in Montorio, nel Rione Trastevere, è presente una Via Crucis composta di 14 pannelli di terracotta raffiguranti ognuno una stazione. L'origine di questa Via Crucis risale al 1731, quando la tortuosa salita al Gianicolo venne arricchita di una serie di pannelli raffiguranti appunto la Via Crucis su iniziativa di Giovanni Angelo Gregori e Francesco Antonio Costa. In questo modo, la Passione di Cristo - raffigurata appunto nelle 14 stazioni - ed il martirio di San Pietro - ricordato dalla vicina Chiesa di San Pietro in Montorio - venivano messe in stretta correlazione.


La prima Via Crucis che fu realizzata in questa strada era con tutta probabilità un'opera molto semplice, nel tipico stile della devozione popolare.
Nel 1873, quando lo stato Italiano che aveva da tre anni preso possesso di Roma espropriò numerose proprietà della Chiesa, il limitrofo ospedale di San Pietro in Montorio e la Chiesa in quegli anni sconsacrata di Sant'Antonio da Padova al Gianicolo non furono da meno, e vennero venduti allo stato spagnolo che vi insediò la propria accademia nazionale.


Fu qui che la Spagna mandava alcuni artisti meritevoli a studiare e lavorare contemplando le bellezze di Roma, proprio come facevano molti altri Paesi, compresa la Francia che ospitava i propri talenti presso Villa Medici.


Nel 1909, due pittori e uno scultore che si trovavano a Roma come pensioneros presso l'Accademia di Spagna, Ortiz Echague, Zaragoza Fernandez e Martin Laurel, vennero incaricati di rinnovare la Via Crucis di San Pietro in Montorio.


Oggi di questo intervento del 1909 non rimane praticamente nulla, solo il rilievo della Vergine Addolorata realizzato dal Laurel e visibile nella curva a gomito della salita. I dipinti, invece, sono andati completamente perduti.


L'aspetto attuale della Via Crucis, infatti, si deve a un intervento avvenuto successivamente. Nel 1957, infatti, l'ambasciatore della Spagna presso la Santa Sede, Fernando Maria Castiella y Maiz, si fece promotore di un restauro dell'opera.


A realizzare tale opera fu lo scultore Carmelo Pastor Pla, che decise di scolpire le stazioni della Via Crucis in terracotta.


Oggi, all'inizio della salita di Via San Pietro in Montorio, è presente una targa commemorativa che ricorda i lavori promossi da Fernando Maria Castiella y Maiz.


A metà della salita, quando essa compie una curva a gomito, si trova uno spazio semipianeggiante in cui sorge la Chiesa oggi sconsacrata di Sant'Antonio da Padova al Gianicolo.






La Via Crucis di San Pietro in Montorio vista dal basso in un'incisione Ottocentesca