Palazzo Cappi



Palazzo Cappi fu costruito nel 1884 da Ettore Bernich per Carlo Cappi in un contesto molto particolare: si trattava infatti del lotto d’angolo tra Via Capo d'Africa e Piazza del Colosseo, al n.9, nel Rione Celio. La vicinanza dell’edificio all’Anfiteatro Flavio costituiva un fatto di non poco rilievo, giacchè bisognava confrontarsi con uno dei più importanti monumenti dell’antichità classica, nonchè luogo simbolo di Roma.


Palazzo Cappi in una foto del 1898

Bernich adottò uno stile ispirato all’architettura romana cui poi rimase molto legato anche in edifici successivi. Il palazzo, costituito da tre piani e un attico, venne decorato nei due piani inferiori da un bugnato molto aggettante, mentre il piano nobile e il mezzanino furono ritmati da semicolonne corinzie poggianti su pilastri quadrangolari ad inquadrare ognuna delle cinque finestre della facciata. 



Ogni finestra del piano nobile presenta un balcone con motivi geometrici in ferro battuto, i capitelli abbastanza stilizzati nelle foglie d’acanto sono sormontati da un’aquila imperiale mentre il cornicione è movimentato da festoni che poggiano su piastrelle tonde. L’attico fu decorato semplicemente da paraste doriche allineate alle colonne sottostanti. Sul terrazzo fu costruito un ulteriore corpo di fabbrica di dimensioni ridotte caratterizzato da quattro paraste doriche con al centro una finestra incorniciata da due semicolonne doriche sormontate da un timpano. La facciata su via Claudia presenta una decorazione più semplice che ricalca le ripartizioni di quella principale. 


Il piccolo prospetto architravato che sormonta il terrazzo

Nel complesso risulta un edificio armonico e movimentato non distante dal linguaggio di Carlo Busiri Vici in Palazzo Giorgioli a Via Cavour. Portoghesi nota una continuità plastica che richiama quella della terracotta nella modellazione delle colonne incassate appena affioranti e nella corposa densità del bugnato basamentale. Utile anche un confronto per struttura dimensioni e ripartizione architettonica con il demolito palazzo Amici (1884) di Gaetano Koch a piazza San Bernardo.


Particolare della facciata di palazzo Cappi

Il Palazzo ha avuto la sua ribalta cinematografica quando nel 2013 vi è stato ambientato parte del film premio Oscar "La Grande Bellezza", di Paolo Sorrentino , in cui il terrazzo è l'abitazione Romana del protagonista Jep Gambardella, interpretato da Tony Servillo. 


Jep Gambardella sul suo terrazzo in una scena del film "La Grande Bellezza"

Quì si svolgono le scene del film in cui Jep riceve i suoi più fidati amici nei loro ritrovi serali, in cui si parla del tramonto dei grandi ideali nella società contemporanea e del fallimento delle idee giovanili in cui tutti avevano creduto. Il terrazzo è anche la sede di una grande festa esclusiva, a cui partecipa tutta la Roma mondana che ruota attorno al "re delle feste".


Il terrazzo di Palazzo Cappi verso il Celio nell'allestimento per il film "La Grande Bellezza"

Nel Marzo 2014 il film ha vinto l'Oscar come miglior film straniero. Per molti Romani e non solo, Palazzo Cappi, un tempo poco conosciuto, è divenuto noto come il "Palazzo della Grande Bellezza".


Il terrazzo di palazzo Cappi nel set del film "La Grande Bellezza"






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