Le strade del Quartiere Gianicolense
Via Abate Ugone
Via Luigi Amadei
Scalea Andrea il Moro
Via Giambattista Marino
Via degli Orti Gianicolensi
Via degli Orti di Trastevere
Via Aurelio Saliceti
Via Leopoldo Serra
Targhe commemorative a Montalcino
- Targa in memoria della costruzione del campanile della Pieve dei Santi Filippo e Giacomo a Castelnuovo dell'Abate
Piazza Garibaldi:
- Targa in memoria dell'iscrizione della Val d'Orcia tra i patrimoni mondiali dell'Umanità
Rocca di Montalcino:
- Targa in memoria di Settimio Bigliazzi
- Targa in memoria della difesa di Montalcino
- Targa in memoria del restauro della Rocca di Montalcino
Targhe commemorative nelle altre regioni d'Italia
Edicole Sacre del Quartiere Aurelio
Via Alcide De Gasperi
- Madonna col Bambino in memoria del Centenario della Parrocchia di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci
Via delle Fornaci
- Madonna col Bambino in memoria del Centenario della Parrocchia di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci
Curiosità
Il barbiere di Fontana di Trevi e l'"Asso di Coppe"
Bizantini? No, Romani
La casa della vecchietta e Palazzo Altieri
Codex Fori Mussolini
Colpo di fulmine a San Paolo
La confraternita omosessuale nella Chiesa di San Giovanni a Porta Latina nel XVI Secolo
Fontana di Trevi: a chi vanno le monetine gettate in acqua?
La forma della pagnotta a Borgo Pio
Le immagini insolite di Google Maps a Roma
Pac Man per le strade di Roma
Lo scalino di Vittorio Emanuele III
La vera storia del nome di Via dei Quattro Venti
Pietre d'inciampo del Quartiere Aurelio
Via Niccolò III
- Pietra d'inciampo in memoria di Galliano Tabarini
Via di Valle Aurelia
- Pietra d'inciampo in memoria di Alberto Di Giacomo
Le fontane della Zona Ostia Antica
Fontana del Principe Aldobrandini, in Piazza della Rocca
Statue e monumenti del Rione Testaccio
Monumento ai caduti del Rione Testaccio nella Prima Guerra Mondiale, in Piazza Santa Maria Liberatrice
Statue e monumenti della Zona Ostia Antica
Busto di Nullo Baldini, in Piazza Ravenna
Monumento ai caduti di Ostia Antica nella Prima Guerra Mondiale, nella Guerra d'Etiopia e nella Seconda Guerra Mondiale, in Piazza Umberto I
Busto di Andrea Costa, in Piazza Ravenna
Monumento agli Scariolanti, in Piazza Ravenna
Mappa di Roma del Touring Club Italiano del 1925
Targa in memoria di Francesco Formigli
La targa in questione si trova in Piazza Cola di Rienzo, nel Rione Prati, sul Villino Allievi, e ricorda il Generale Francesco Formigli, sportivo e dirigente nel campo dell'equitazione che in questo villino visse.
Targhe commemorative della Zona Ostia Antica
Piazza della Rocca
- Targa in memoria dell'acqua donata da Camillo Aldobrandini
- Targa in memoria della ricostruzione di un ponte a Ostia Antica
Viale degli Scavi
Dentro gli scavi di Ostia Antica:
- Targa in memoria di Santa Monica
- Targa in memoria del restauro del Teatro Romano di Ostia Antica
Piazza Umberto I
- Targa in memoria dei bonificatori romagnoli
- Monumento e targa in memoria dei caduti di Ostia Antica nella Prima Guerra Mondiale, nella Guerra d'Etiopia e nella Seconda Guerra Mondiale
Pietre d'inciampo del Rione Trastevere
A seguire, suddivise per strada (elencate in ordine alfabetico), trovate l'elenco delle pietre d'inciampo presenti nel Rione Trastevere.
Pietre d'inciampo del Rione Regola
Via Arenula
- Pietre d'inciampo in memoria di Samuele Leone Della Seta, Giulia Di Segni Della Seta e Cesira Calò
- Pietre d'inciampo in memoria di Leonello e Giancarlo Della Seta
- Pietre d'inciampo in memoria di Amelia Piperno in Sonnino, Mosè Marco Sonnino, Angelo Romanelli, Margherita Sonnino, Angelo Piperno, Giorgina Guglielma Coen e Laura Romanelli
Lungotevere de' Cenci
- Pietra d'inciampo in memoria di Michele Sabatello
Pietre d'inciampo del Quartiere Della Vittoria
Largo della Gancia
- Pietra d'inciampo in memoria di Maurizio Giglio
Targa in memoria di Franco Bucciano
La targa in questione si trova in Via Ipponio, nel Quartiere Appio-Latino, e ricorda Franco Bucciano, partigiano del Movimento Comunista d'Italia (noto anche come Bandiera Rossa) che venne ucciso alle Fosse Ardeatine il 24 Marzo 1944.
Viale dei Parioli
La Passeggiata Flaminia, progetto di massima del 1883 |
Nel giugno del 1885 Nicola Giorgi ed Angelo Filonardi proposero la costruzione di viale dei Parioli, in associazione alla Banca Tiberina e al principe Ladislao Odescalchi. La motivazione della costruzione del viale era quella di collegare la Passeggiata Flaminia, cui si poteva accedere solo da Porta del Popolo, ai quartieri alti allora in costruzione su Nomentana e Salaria, in cui la Banca Tiberina aveva molti terreni, e a quelli di recente costruzione dentro le mura, Esquilino e Macao.
Pianta degli espropri effettuati per la costruzione di viale dei Parioli |
Avrebbe avuto una larghezza di 40 metri e sarebbe stato fiancheggiato da quattro file di alberi. Secondo i costruttori avrebbe eguagliato per amenità il Viale dei Colli di Firenze.
Sezione di viale dei Parioli, 1885 |
Sarebbe stato collegato a Porta Pia da Viale della Regina, che avrebbe subito un allargamento fino a 40 metri.
Giorgi e Filonardi si impegnavano all'acquisizione dei terreni su cui sarebbe sorto il viale, con i fondi della Banca Tiberina, per permettere al Comune di costruire la strada. Il Municipio non fu però in grado di iniziare i lavori che furono quindi avviati a spese della Banca Tiberina e terminarono nel 1888.
Cantiere per la costruzione di Viale dei Parioli a Villa Glori, 1888 |
Lavori nella Vigna Cardelli lungo la collina dei Parioli per la costruzione del viale, 1888 |
Fu deciso che il grande Viale costruito dal Municipio che si sarebbe fuso con Viale dei Parioli all'Acqua Acetosa avrebbe portato lo stesso nome.
Nel nuovo Viale dei Parioli furono piantate quattro file di platani, la carreggiata fu sistemata nel tratto centrale mentre i tratti laterali fra gli alberi furno sistemati a passeggiata pedonale.
Il 9 Novembre 1888 il Viale veniva ceduto al Comune di Roma dalla Banca Tiberina per 54.000 lire, 266.000 lire furono il pagate invece per l'impianto di distribuzione dell'Acqua Marcia, il pomerio di Porta Salaria, di Porta Pia e l'allargamento di Viale della Regina.
Viale dei Parioli all'altezza di Villa Glori ai primi del Novecento |
In cambio alla costruzione del viale il Comune permetteva alla Banca Tiberina il diritto a costruire nei terreni che possedeva tra Salaria a Nomentana, il cosiddetto quartiere della Società Tiberina. Le lottizzazioni iniziarono nel 1887 e si concentrarono attorno alle due nuove grandi piazze quadrangolari che si trovavano lungo il Viale della Regina: Piazza della Regina, odierna Piazza Regina Margherita e Piazza Principe di Napoli, oggi Piazza Alessandria, la crisi edilizia del 1887 rallentò però la costruzione degli edifici.
Il Viale rimase per molti anni privo di abitazioni, vista la lontananza dal centro abitato, il primo edificio ad essere costruito fu Villa Villegas nel 1887 di Ernesto Basile.
Targa in memoria dello spostamento di una fontana in Via della Tribuna di San Carlo
La targa in questione si trova in Via della Tribuna di San Carlo, nel Rione Campo Marzio, e ricorda lo spostamento della fontana semipubblica presente nella strada dai civici 441 e 442 di Via del Corso al civico 15 di Via della Tribuna di San Carlo, avvenuto nel 1872.
La fontana è sparita in circostanze non chiarite nel Luglio 2018.
Fontanella di Via della Tribuna di San Carlo
Lungo Via della Tribuna di San Carlo, nel Rione Campo Marzio, era presente fino al 2018 una semplice fontana dalle forme graziose e baroccheggianti risalente al XVIII secolo. Essa originariamente era addossata alla facciata di Palazzo Vitelli - che ricade nello stesso isolato - su Via del Corso, ma nel 1872 fu spostata nella sua sede attuale, probabilmente per ragioni di viabilità. Il trasferimento è ricordato da una targa.
Nel luglio 2018, in seguito a un restauro dell'edificio su cui la fontana poggia, i residenti hanno denunciato l'improvvisa scomparsa della fontana: le ragioni attualmente non sono note.
Mappa di Roma Ettling - Day & Son - 1860
Strade scomparse del Quartiere Flaminio
Via dell'Albero Bello
Vicolo dell'Ammazzatora
Le fontane del Quartiere Tiburtino
- Fontanella delle Mura Aureliane, in Via delle Mura Labicane
- Fontana delle Teste di Lupo, dentro il Palazzo dei Ferrovieri, in Piazza Tommaso De Cristoforis
Edicole Sacre del Quartiere Tiburtino
Via Raimondo Montecuccoli
- Madonna del Divino Amore in Via Prenestina
Via di Portonaccio
- Madonna col Bambino di Via di Portonaccio
- Madonna col Bambino di Via di Portonaccio
Via Prenestina
- Madonna del Divino Amore in Via Prenestina
Via dei Sardi
- Statua della Madonna in Via dei Sardi angolo Via dei Volsci
Via dei Volsci
- Statua della Madonna in Via dei Sardi angolo Via dei Volsci
Statue e monumenti del Quartiere Tiburtino
- Colonna di San Lorenzo, in Piazzale del Verano
- Statua di Pio XII, in Piazzale del Verano
Targa in memoria dei caduti di tutte le guerre
La targa in questione si trova in Piazzale Metronio, nel Quartiere Appio-Latino, e ricorda i caduti di tutte le guerre. Tale targa è stata qui posta nel 1964 dal Comune di Roma.
Cosa mangiavano gli schiavi nell'Antica Roma?
Il mercato degli schiavi, dipinto del pittore Jean Leon Gerome |
Per quanto generalmente sono considerati per antonomasia persone prive di diritti, gli schiavi nell'Antica Roma rappresentavano un importante forza economica per l'Impero, vista anche l'ampia porzione di popolazione che rappresentavano, e per questa ragione avevano anche precisi inquadramenti giuridici.
Per quanto spesso sia capitato nella storia dell'Impero che i trattamenti da loro subiti siano stati disumani e brutali, era nell'interesse dei loro proprietari fare in modo che potessero rendere al meglio. Andiamo dunque a vedere cosa mangiavano gli schiavi dell'Antica Roma.
Per le ragioni che abbiamo detto, affamare gli schiavi fino allo stremo come apparentemente si potrebbe pensare (ed è verosimilmente successo, visto che gli Antichi Romani erano noti per le loro punizioni particolarmente crudeli), dal momento che questo era contro il loro interesse.
Dall'altra parte, se gli schiavi romani dovevano preparare il cibo dei loro padroni, quello che finiva sulla loro tavola era sicuramente meno curato.
Diversamente da un cittadino povero, uno schiavo romano aveva il cibo giornaliero garantito. Esso, tuttavia, era fatto da alimenti economici, come pane e vino di qualità abbastanza comune, zuppe di verdure, uova e frutta. Diversa era invece la dieta dei gladiatori, che avevano la necessità di mantenere un fisico adatto al combattimento nelle arene e che, diversamente da quanto si possa apparentemente pensare, avevano la necessità di sviluppare uno strato di adipe in modo da poter subire un maggior numero di ferite.
Una cosa che gli schiavi mangiavano sicuramente con poca frequenza - e soprattutto con meno frequenza dei loro proprietari - era la carne, più costosa e ritenuta maggiormente prelibata. Le carni che maggiormente venivano consumate dagli schiavi erano quelle di cavallo e asino, considerate meno pregiate.
Schiava romana in un dipinto di Oscar Pereira da Silva del 1894 |
In generale, gli schiavi non venivano affamati fino allo stremo perché ciò rischiava di diventare controproducente per i loro padroni, ma poteva capitare di frequente che i proprietari li affamassero in maniera regolare, in modo da evitare che divenissero golosi e si adagiassero eccessivamente.
Possiamo comunque dire che dal punto di vista dell'alimentazione uno schiavo mangiava probabilmente di più e con più regolarità di un cittadino romano povero, dal momento che era nell'interesse dei padroni nutrirli a dovere in modo da garantire da parte loro una certa produttività.
Targa in memoria del bombardamento del Palazzo dei Ferrovieri
La targa in questione si trova in Via degli Stradivari, nel Quartiere Portuense, e ricorda il bombardamento alleato che il 7 Marzo 1944 colpì il Palazzo dei Ferrovieri, su cui la targa è posta. Tale targa è stata qui messa il 25 Aprile 2015, a cento anni dalla costruzione dell'edificio. Sotto ad essa è posta una seconda targa, traduzione in lingua inglese della prima.
La targa è stata qui posta dal XII Municipio e dalla comunità del Palazzo dei Ferrovieri.
Fatti ed episodi della storia di Roma del XX Secolo d.C.
1919
Riunione del Fascio di Roma
1940
1943
Il bombardamento di San Lorenzo (19 Luglio)
Cronologia dell'occupazione tedesca di Roma
Eccidio di Pietralata (23 Ottobre)
1944
Cronologia dell'occupazione tedesca di Roma
Sbarco di Anzio (22 Gennaio)
Una bomba colpisce le Mura Aureliane presso la Piramide Cestia (3 Marzo)
1972
Esplosione del Prenestino (1 Dicembre)
1985
Il sindaco di Roma Ugo Vetere sigla un simbolico trattato di pace con il sindaco di Cartagine (5 Febbraio)
Ponti di Roma sul Tevere
Ponte di Castel Giubileo
Ponte del GRA - corsie complanari
Ponte del GRA - carreggiate centrali
Ponte canale sul Tevere
Ponte ferroviario Roma Nord
Ponte di Tor di Quinto
Ponte Flaminio
Ponte Milvio
Ponte Duca d'Aosta
Ponte della Musica - Armando Trovajoli
Ponte del Risorgimento
Ponte Matteotti
Ponte Nenni
Ponte Regina Margherita
Ponte Cavour
Ponte Umberto I
Ponte Sant'Angelo
Ponte Vittorio Emanuele II
Ponte Principe Amedeo
Ponte Mazzini
Ponte Sisto
Ponte Garibaldi
Ponte San Bartolomeo o Cestio (Isola Tiberina)
Ponte Fabricio o Quattro Capi (Isola Tiberina)
Resti del Ponte Rotto
Ponte Palatino
Ponte Aventino o Sublicio
Ponte Testaccio
Ponte ferroviario di San Paolo
Ponte dell'Industria
Ponte della Scienza
Ponte Marconi
Viadotto della Magliana
Ponte Monumentale di Mezzocammino
Ponte del GRA - corsia interna
Ponte del GRA - corsie esterne
Ponte di Tor Boacciana o della Scafa
Architetture civili nel Quartiere Tiburtino
A seguire, in ordine alfabetico, una serie di architetture civili comprese nel Quartiere Tiburtino
Architetture civili nella Zona Lunghezza
Case ATER di Ponte di Nona, in Via Caterina Usai
Chiese del Rione Monti
Sant'Agata dei Goti
Sant'Andrea al Quirinale
Santi Andrea e Bartolomeo
Sant'Anna in Laterano
San Bernardino in Panisperna
San Carlo alle Quattro Fontane
Santa Caterina a Magnanapoli
San Clemente
Santi Domenico e Sisto
San Filippo Neri all'Esquilino
San Francesco di Paola
Gesù Bambino all'Esquilino
Santi Gioacchino e Anna ai Monti
Santi Gioacchino e Anna alle Quattro Fontane
San Giovanni in Fonte
San Giovanni in Laterano
San Giovanni Battista dei Cavalieri di Rodi
San Giuseppe di Cluny
San Lorenzo in Fonte
San Lorenzo in Panisperna
Santa Lucia in Selci
Santi Marcellino e Pietro
Santa Maria Annunziata delle Turchine
Santa Maria dei Monti
Santa Maria del Buon Consiglio (già San Pantaleo ai Monti), Via del Buon Consiglio
Santa Maria della Neve al Colosseo, Via del Cardello angolo Via del Colosseo
Santa Maria in Carinis, Via del Colosseo angolo Via Frangipane
Santa Maria Maggiore, Piazza di Santa Maria Maggiore
San Martino ai Monti
Cappella della Mater Boini Consilii
San Paolo Primo Eremita
Santa Prassede
San Pietro in Vincoli
Preziosissimo Sangue
Santa Pudenziana
Santi Quirico e Giulitta
San Salvatore ai Monti, Via della Madonna dei Monti
Santi Sergio e Bacco degli Ucraini
Santo Stefano Rotondo
Santissima Vergine Addolorata, Via Baccina
San Vitale
Via Umbertide
Un'immagine di Via Umbertide tratta dallo Street View di Google Maps |
Lungo la strada si trovano il Centro di Formazione Professionale Salesiano Pio XI, un tipico esempio di scuola di formazione Salesiana (la strada costeggia infatti il grande complesso Salesiano di Santa Maria Ausiliatrice) e il Teatro Roma, edificio teatrale di circa 300 posti che un tempo fungeva da sala parrocchiale del complesso Salesiano.
Targhe commemorative della Zona Isola Farnese
Piazza della Colonnetta
- Targa in memoria dei caduti di Isola Farnese nella Guerra di Liberazione
- Targa in memoria dei caduti di Isola Farnese nella Prima Guerra Mondiale
- Targa in memoria dei caduti di Isola Farnese nella Seconda Guerra Mondiale
Targhe commemorative della Zona La Storta
Via Cassia
- Targa in memoria dei martiri della Storta
Via Giulio Galli
- Targa in memoria dei martiri della Storta
Zone, aree urbanistiche e toponimi nel Rione Monti
Architetture civili nella Zona Tor Sapienza
Complesso IACP di Tor Sapienza, in Viale Giorgio Morandi
Architetture civili a Roma
Architetture civili nel Rione Monti
Architetture civili nel Rione Trevi
Architetture civili nel Rione Colonna
Architetture civili nel Rione Regola
Architetture civili nel Rione Sant'Angelo
Architetture civili nel Rione Ripa
Architetture civili nel Rione Trastevere
Architetture civili nel Rione Borgo
Architetture civili nel Rione Esquilino
Architetture civili nel Rione Sallustiano
Architetture civili nel Rione Sallustiano
Architetture civili nel Rione Castro Pretorio
Architetture civili nel Quartiere Flaminio
Architetture civili nel Quartiere Pinciano
Architetture civili nel Quartiere Tiburtino
Architetture civili nel Quartiere Prenestino-Labicano
Architetture civili nel Quartiere Tuscolano
Architetture civili nel Quartiere Appio-Latino
Architetture civili nel Quartiere Ostiense
Architetture civili nel Quartiere Trionfale
Architetture civili nel Quartiere Europa
Architetture civili nella Zona Tor Sapienza
Architetture civili nella Zona Acqua Vergine
Architetture civili nella Zona Lunghezza
Targa in memoria di Luigi Amilcare Fracchia
La targa in questione si trova in Via del Porto Fluviale, nel Quartiere Ostiense, e ricorda Luigi Amilcare Fracchia (Rivarone 1872-Rivarone 1922), agronomo che ebbe importanti incarichi nel Consorzio Agrario di Roma, che qui sorgeva. La targa è stata qui posta dai soci del consorzio nell'anniversario della morte di Fracchia il 24 Aprile 1924.
Targa in memoria di Tito Franchini
La targa in questione si trova in Via del Porto Fluviale, nel Quartiere Ostiense, e ricorda Tito Franchini, che fu direttore del Consorzio Agrario di Roma, la cui sede sorgeva dove è posta la targa e dove oggi è un moderno complesso residenziale.
La targa è stata qui posta dai soci, gli amministratori e il personale del consorzio agrario nell'anniversario della morte del Franceschini il 3 Gennaio 1950.
Targa in memoria delle vittime del bombardamento del 13 Agosto 1943
La targa in questione si trova in Largo Andrea Santoro, all'interno di Piazza di Villa Fiorelli, nel Quartiere Tuscolano, e ricorda le vittime del bombardamento alleato che colpì la zona il 13 Agosto 1943.
La storia delle foto di Pio XII dopo il bombardamento di San Lorenzo
La storica foto di Pio XII ritenuta per decenni essere stata scatta a San Lorenzo |
Immediatamente, Papa Pio XII, accompagnato dal sostituto Segretario di Stato Giovanni Battista Montini (futuro Papa Beato Paolo VI) raggiunse il quartiere dove, diversamente dal Re e da Mussolini, fu acclamato dalla folla. Il Papa, infatti, consapevole di essere in quel momento il solo possibile punto di riferimento per la popolazione di Roma che per la prima volta veniva colpita dagli aerei Alleati, mentre la Seconda Guerra Mondiale iniziava a volgere in maniera sempre più negativa per l'Italia - nove giorni prima le truppe anglo-americane erano sbarcate in Sicilia e pochi giorni dopo il Gran Consiglio del Fascismo avrebbe sfiduciato Mussolini -, diversamente da Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini, che la popolazione iniziava a vedere come i responsabili dell'ingresso dell'Italia in una guerra che stava costando vite umane e distruzione e stava prendendo una piega sempre più negativa.
Fino al Pontificato di Papa San Giovanni XXIII le uscite del Papa dal Vaticano erano particolarmente rare e venivano preparate per tempo. Per esse andavano preparate le misure di sicurezza, il cerimoniale, ed era naturale che chiunque avesse voluto prendere parte all'evento si sarebbe potuto organizzare per esserci.
Quando gli Alleati bombardarono Roma il 19 Luglio 1943 i cittadini furono colti di sorpresa, dal momento che mentre numerose città italiane erano state bombardate più volte fino a quel momento, si pensava che Roma, capitale del Cattolicesimo, sede del Vaticano, che oltre a essere sede religiosa rappresentava anche uno stato neutrale nel conflitto mondiale, godesse di una sorta di immunità. Si sbagliavano. Roma subì meno attacchi aerei rispetto ad altre città italiane, ma comunque subì 51 incursioni aeree durante la Seconda Guerra Mondiale, e quella su San Lorenzo fu la prima e la più drammatica.
Come i Romani furono colti di sorpresa dall'attacco, il Papa capì che in quel momento, con il Re e Mussolini così impopolari e visti come i responsabili di una simile disfatta, solo lui sarebbe potuto essere il punto di riferimento per tante persone. E fu così che senza pensarci più di tanto e senza mettere in campo la macchina della sicurezza e del cerimoniale, insieme a Giovanni Battista Montini andò a San Lorenzo, praticamente privo di scorta, a benedire e dare conforto alla popolazione che lo acclamò, invocando la pace.
A testimonianza di tutto questo si è pensato per decenni che ci fossero alcune storiche fotografie, ma una serie di recenti studi hanno mostrato che si tratta di immagini relative ad un'altra rara uscita del Papa, avvenuta sempre nei giorni difficili della guerra: quella in seguito al bombardamento del 13 Agosto 1943, neanche un mese dopo.
Il primo a far notare la cosa è stato il giornalista Cesare De Simone nel libro Venti Angeli Sopra Roma in cui, in una nota a piè di pagina sotto le celebri foto ritenute di San Lorenzo, nota come da alcuni dettagli si noti che dietro al Papa si vede la Basilica di San Giovanni in Laterano e che, per questo, si tratta dell'uscita del Papa dopo il bombardamento del 13 Agosto che colpì i quartieri Tuscolano e Prenestino.
Nel 2001 questa notizia, che era passata in sordina, divenne di dominio pubblico grazie al giornalista Lorenzo Grassi che la diffuse sul quotidiano Metro (qui il link).
La foto di Pio XII a San Lorenzo pubblicata dal Messaggero |
Ma allora cosa sarebbe successo con le foto in questione? Con tutta probabilità la visita del Papa a San Lorenzo, avvenuta come abbiamo detto senza preavviso e in un giorno in cui Roma aveva subito per la prima volta un attacco aereo, aveva colto tutti di sorpresa, compresi i giornalisti e i fotografi, che evidentemente non erano riusciti ad arrivare in tempo, a partire da quelli dell'Istituto Luce che hanno documentato quel periodo. Il 13 Agosto, invece, i fotografi dell'Istituto Luce c'erano e nel passare del tempo i due eventi si sono sovrapposti, rendendo le foto di San Giovanni - qualitativamente migliori - come quelle che rappresentano la visita a San Lorenzo - storicamente più importante. In questo modo sono finite nel dimenticatoio sia le rare immagini di Pio XII a San Lorenzo, sia la visita fatta dal Pontefice a San Giovanni dopo il bombardamento del 13 Agosto.
La copertina del numero del 29 Luglio di La Semaine, in cui si vede Papa Pio XII a San Lorenzo |
Targa in memoria di Gioacchino Gesmundo
La targa in questione si trova in Via Licia, nel Quartiere Appio-Latino, e ricorda Gioacchino Gesmundo (Terlizzi 1908-Roma 1944), antifascista ed insegnante membro del PCI che contribuì all'organizzazione dei partigiani di Roma. Catturato dai nazisti, venne ucciso il 24 Marzo 1944 nella strage delle Fosse Ardeatine.
A Gesmundo è dedicata anche una scuola nella Zona Tor Sapienza.
Via Gaetano Sacchi
Via Gaetano Sacchi è una strada del Rione Trastevere, compresa tra Via Angelo Tittoni e Viale Glorioso. Essa si trova nel cosiddetto Quartiere di San Cosimato, la zona di Trastevere realizzata alla fine del XIX Secolo, e come molte strade della zona venne istituita nel 1887 e dedicata ad un patriota, in questo caso Gaetano Sacchi (Pavia 1824-Roma 1886), generale che seguì Garibaldi prima in Sudamerica, poi nella Repubblica Romana e quindi nello Sbarco dei Mille.
Via Emilio Morosini
Via Emilio Morosini è una strada del Rione Trastevere compresa tra Viale Trastevere e Via Goffredo Mameli. Essa fa parte del cosiddetto Quartiere di San Cosimato, la zona di Trastevere realizzata alla fine del XIX Secolo, e come molte strade di questa zona venne istituita nel 1887 e dedicata a un patriota, in questo caso Emilio Morosini (Varese 1830-Roma 1849), che morì nella difesa della Repubblica Romana.
La strada costeggia il Ministero dell'Istruzione e l'Ospedale Nuovo Regina Margherita.
Via Carlo Tavolacci
Via Carlo Tavolacci è una strada del Rione Trastevere, compresa tra Viale Trastevere e Via Jacopa de' Settesoli.
Via Tavolacci nel suo tracciato previsto nel 1887 |
L'effettiva intitolazione al Tavolacci, infatti, arrivò nel 1920 insieme a quella della vicina Via Induno.
Piazza Mastai
Piazza Mastai si trova nel Rione Trastevere, compresa tra Viale Trastevere e Via della Luce, e rappresenta il centro del Quartiere Mastai, la zona di Trastevere realizzata tra il 1859 ed il 1863 per volontà di Papa Beato Pio IX Mastai Ferretti (1846-1878), dal cui cognome prese nome.
La piazza venne realizzata in questo contesto e prese dunque il nome della famiglia del Pontefice, come il quartiere in generale, di cui divenne il centro principale.
Prima del quartiere, la zona della piazza era adibita ad orti, come diversi toponimi della zona, Santa Maria dell'Orto e Via delle Fratte di Trastevere, ad esempio, dimostrano.
Piazza Mastai nella pianta del Marrè del 1876 |
Sulla piazza sorge l'edificio principale del Quartiere Mastai, la Manifattura dei Tabacchi, opera di Antonio Sarti, e una fontana opera di Andrea Busiri Vici.
Dalla strada partiva la Via Mastai, oggi Via Cardinale Merry del Val, lungo la quale sorgevano alloggi per i lavoratori della manifattura. Alla fine del XIX Secolo, tuttavia, la realizzazione del Viale del Re, oggi Viale Trastevere, portò alla demolizione di parte di questi edifici: gran parte dei palazzi su Piazza Mastai, oggi, risultano infatti essere stati costruiti a partire dagli anni '20 del XX Secolo.
La fontana di Andrea Busiri Vici in Piazza Mastai |
La sede della Manifattura dei Tabacchi è oggi sede dei Monopoli di Stato. Un altro edificio è invece sede dell'agenzia giornalistica Adnkronos.
Sulla piazza una targa ricorda la nascita avvenuta in un edificio oggi non più esistente ma che si trovava in quest'area del poeta francese Guillaume Apollinaire. All'angolo con Viale Trastevere un'altra targa ricorda i caduti di Trastevere nella Prima Guerra Mondiale.
Via Goffredo Mameli
Nello specifico per questa strada, una delle più importanti della zona, venne scelto il nome di Goffredo Mameli (Genova 1827-Roma 1849), autore dei versi dell'attuale Inno Italiano e che si unì alla Repubblica Romana. Proprio in difesa di questa morì, nel 1849, nella battaglia di Villa Corsini, neanche 22enne.
Via Mameli in una mappa del 1888 |
La strada si presenta come un viale alberato che sale verso il Gianicolo, formato da due tratti uno rettilineo e circondato da edifici abitativi, l'altro più sinuoso che, costeggiando l'altura su cui si trova San Pietro in Montorio, sale congiungendosi a Via Garibaldi.
La Fontana del Prigione in Via Mameli |
Lo slargo con la fontana prese il nome, durante il Fascismo, di Piazza Duilio Guardabassi |
Lo slargo della strada in cui si trova la fontana venne chiamato, durante il Fascismo, Piazza Duilio Guardabassi, in memoria del 17enne fascista trasteverino ucciso in un agguato nel 1923 e cui, durante il Ventennio, vennero dedicati molti luoghi tra cui lo Stadio delle Terme di Caracalla.
Tra il 1942 e il 1943, sotto al Gianicolo venne realizzato un bunker antiaereo: uno dei suoi accessi si trovava proprio su Via Goffredo Mameli, dove oggi si trova la moto-officina Trastevere Moto.