Islanda a Roma


L'Islanda, uno dei paesi più remoti d'Europa rispetto alla terraferma, nel Circolo Polare Artico ed abitata da appena 320mila persone (circa 10mila in più dell'attuale VII Municipio di Roma), ma che, come praticamente ogni paese del mondo, vanta notevoli rapporti con Roma e con la sua storia, più di quelli che ci si possono aspettare da un paese così lontano, pur situato in Europa.
Non sappiamo i primi rapporti tra Roma e l'Islanda siano avvenuti, ma è certo che sono stati trovate nell'isola monete Romane risalenti al III Secolo dopo Cristo, che lasciano intendere quantomeno un rapporto commerciale tra gli abitanti dell'Islanda e persone legate a Roma.
Rimasta pagana all'inizio del Medioevo, a partire dal 980 numerosi missionari, principalmente monaci irlandesi, raggiunsero l'Islanda e convertirono al Cristianesimo la sua esigua popolazione. Nonostante la posizione estremamente lontana dalla terraferma dell'Europa, non mancarono i pellegrini che vollero raggiungere i luoghi meta dei viaggi religiosi dell'epoca. Uno di questi, Nikulas Bergsson, monaco benedettino di Munkapvera, nel 1148 raggiunse Roma e la Terrasanta partendo proprio dall'Islanda. Il suo viaggio è stato raccontato nella sua relazione, nota come Leidarvisir - termine islandese che significa itinerario -, in cui parla di come raggiunse la Norvegia, la Danimarca e, passando dalla Germania e dalla Svizzera raggiunse l'Italia e Roma, da cui, proseguendo verso sud, si imbarcò da Brindisi per raggiungere Gerusalemme.
Questo testo è la prima testimonianza scritta di un rapporto tra l'Islanda e Roma.
Nei secoli successivi, sappiamo inoltre che la Decima Pontificia in Islanda e Groenlandia venne riscossa dalla famiglia lucchese degli Squarcialupi, basata presso Anversa, ma questo non portò islandesi in Italia.
Quando nel XVI Secolo, in seguito a una serie di scontri interni, l'Islanda divenne protestante, i suoi esigui rapporti con Roma vennero totalmente meno. Solo nel XIX Secolo il Vaticano istituì una Prefettura Apostolica per il Polo Nord che comprendesse l'Islanda, per poi mettere l'Isola sotto la giurisdizione della Prefettura Apostolica della Danimarca.
In seguito a questi episodi ed anche ai progressi nelle comunicazioni e nelle infrastrutture, i rapporti italo-islandesi aumentarono.
Attualmente spesso gli islandesi di Roma sono configurati insieme agli abitanti degli altri paesi nordici e scandinavi. A livello accademico, ogni anno artisti islandesi raggiungono Roma ospiti del Circolo Scandinavo, situato in Via della Lungara, a Trastevere, insieme a loro colleghi delle altre nazioni nordiche e scandinave. Un corso di  lingua e letteratura islandese è inoltre presente presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università La Sapienza di Roma, e sono presenti associazioni che promuovono l'Islanda e la sua cultura a Roma, come l'Associazione Amici Islanda-Italia (sito), nata nel 1976.
Secondo i dati Istat, nel 2014 a Roma erano 12 gli Islandesi residenti.
Nel 2005 la cantante islandese Emiliana Torrini (le cui origini italiane sono ben chiare) si è esibita in un concerto a Roma presso lo stadio Centrale del Tennis.
Al momento non sono presenti ristoranti islandesi a Roma, ma non è da escludere che possano aprire anche alla luce del successo, riportato anche sui quotidiani italiani, avuto a Berlino dal ristorante islandese Dottir, situato a Mittelstrasse, nel distretto di Mitte.

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