I ruderi della Villa delle Vignacce si trovano nel Parco degli Acquedotti, all'altezza di Via Lemonia, nel Quartiere Appio-Claudio. Tale residenza fu realizzata al tempo dell'Imperatore Adriano, tra il 125 e il 130 dopo Cristo, su iniziativa pare di Quinto Servilio Pudente, importante proprietario di fabbriche di mattoni - una delle maggiori industrie della Roma del tempo -, come si evince dai bolli presenti sui laterizi e le condutture rinvenuti.
Si trattava di un vasto complesso residenziale situato su una piccola altura artificiale che ne offriva così una posizione privilegiata intorno al IV Miglio della Via Latina. Nella villa erano presenti uno stabilimento termale e giochi d'acqua, e fino al IV Secolo ha subito modifiche e interventi di vario genere.
La maggior parte dei ruderi visibili nell'area del Parco degli Acquedotti risalgono proprio allo stabilimento termale, ma nell'area sono state rinvenute numerose sculture riconducibili alla villa: una statua di Afrodite, il Ganimede Chiaramonti, la Tyche di Antiochia, una scultura raffigurante Giulia Domna moglie dell'Imperatore Settimio Severo, conservati presso i Musei Vaticani. Nel 2009 è stata inoltre trovata una statua di Marsia, che è stata collocata presso la Centrale Montemartini.
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