Stazione Trastevere (1890)




La stazione Trastevere del 1890 è una stazione ferroviaria oggi abbandonata che si trova in Piazza Ippolito Nievo, nel Quartiere Gianicolense.
Fu costruita nel 1890 per sopperire alla funzione della vecchia struttura di Roma Porta Portese, edificata nel 1859 da Pio IX.

La stazione da costruire a Trastevere nel PRG del 1883.

Già nel Piano Regolatore del 1883 si pensò di realizzare un grande scalo a Trastevere, in quel caso addirittura dentro le mura, di fronte al convento di San Cosimato. La nuova stazione serviva sia per il traffico passeggeri che, soprattutto, come scalo per le merci provenienti dal porto di Civitavecchia.
Tuttavia una legge del 1887 escluse nuovi insediamenti ferroviari in zone ricche di reperti archeologici, per questo motivo la stazione fu collocata fuori dalle mura in una zona più periferica.

La nuova stazione in una mappa del 1888, il Viale del Re è tracciato per collegarla al centro storico

Proprio per l'insita funzione di secondo grande scalo della capitale nel versante meridionale di Roma l'edificio fu elaborato in maniera particolarmente monumentale. Il terreno fu espropriato nel 1888 alla Confraternita Israelitica della Carità e Morte.



Planimetria della stazione Trastevere nel 1890.

Il progetto della stazione fu elaborato dalla Rete Mediterranea e prevedeva il fabbricato viaggiatori lungo il nuovo Viale del Re, che sarebbe stato costruito appositamente per collegare la stazione con il centro di Roma. Verso la Via Portuense si trovavano invece quattro magazzini per le merci e le relative zone di scarico.
Nel nuovo piano ferroviario elaborato sempre dalla Rete Mediterranea, la stazione sarebbe stata passante, i binari avrebbero attraversato il Tevere su un ponte, poi sarebbero passati in galleria sotto l'Aventino, sul piccolo Aventino, infine si sarebbero diretti fino a Porta S. Sebastiano per fondersi con la linea  proveniente da Civitavecchia.
Questo dispendioso progetto, pericoloso per l'integrità monumentale del centro storico di Roma, non fu mai fortunatamente realizzato per carenza di fondi.

La stazione in costruzione nel 1889.

I lavori iniziarono nel 1888 e terminarono nel 1890, e si svolsero contemporaneamente a quelli per la realizzazione del Viale del Re.
L'edificio sul versante dei binari ospitava  una grande tettoia di ferro riccamente decorata che copriva i cinque binari destinati ai passeggeri, accanto ad essi vi erano altri cinque binari passanti per i treni merci e cinque tronchi a servizio dei capannoni merci.

La stazione in un'illustrazione di Paolocci

Lungo la Via Portuense, per colmare il dislivello tra il livello dei binari e quello della strada fu costruito un grande muro in tufo, nel quale si aprivano le grandi arcate dei magazzini per le merci. Ai lati del muro si aprivano due rampe che consentivano il passaggio di mezzi di carico al piano binari dalla via Portuense. Dalla rampa verso Porta Portese è nato il Clivio Portuense.

La stazione Trastevere con la grande tettoia metallica vista da Monteverde.

Nonostante gli entusiasmi e le speranze dei progettisti il traffico passeggeri non decollò mai abbastanza e la linea per Civitavecchia ritornò ad avere il capolinea a Termini.
Ai primi del Novecento fu deciso un completo cambio di strategia per il quadrante trasteverino: il vecchio ponte dell'industria non garantiva più il traffico ferroviario in continuo aumento, si progettò un nuovo ponte ferroviario leggermente spostato più a nord che comportava un riassetto completo della linea ferroviaria.
Lungo il nuovo fascio di binari, nel punto di raccordo con la ferrovia Roma Viterbo, fu costruita nel 1911 l'odierna stazione Trastevere.

Lo scalo di Trastevere nel 1925.

La vecchia stazione cambiò nome in Scalo di Trastevere e fu ridotta alla funzione esclusiva di scalo merci.
Nel PRG del 1931 lo scalo merci veniva cancellato per fare spazio ad un quartiere di abitazioni intensive. La stazione sarebbe stata demolita per far posto ad una grande piazza che era in asse con la rampa di Via Ugo Bassi.

Via Ugo Bassi è in asse con l'ingresso della stazione
Durante la Seconda Guerra Mondiale i binari furono eliminati e l'area della stazione fu trasformata in caserma, con una serie di baracche per l'alloggio dei soldati.

La caserma costruita nella Stazione Trastevere in una mappa del 1944

Dopo la guerra venne realizzato il campo sportivo Bruno Buozzi e le baracche abbandonate furono occupate dagli sfollati, tale insediamento prese il nome di Campo Buozzi.
Successivamente si è deciso di attuare il PRG e lottizzarne tutte le aree, alla fine degli anni cinquanta.
Da quel momento il fabbricato viaggiatori è diventato sede dell'Istituto di Dinamica Sperimentale delle Ferrovie dello Stato. Una locomotiva nera a vapore, modello 625.101, era posta davanti all'ingresso di Piazza Ippolito Nievo.


Negli anni novanta è stata completamente abbandonata, oggi si trova in uno stato miserevole di decadimento e attende un degno restauro che la riporti all'antico splendore.


Nel 2005 le Ferrovie hanno messo in vendita l'edificio, comprato dall'immobiliarista Statuto per quarantaquattro milioni, che ha presentato il progetto per dare vita ad un grande albergo.


Il grande fabbricato viaggiatori è lungo 169 metri e largo 15 metri, al piano terra è occupato da grandi arcate che conducevano all'interno, oggi murate, rivestite di una fascia bugnata; al primo piano sono presenti finestre architravate, mentre al secondo piano le finestre del mezzanino sono state ampliate successivamente.


Il corpo centrale, leggermente aggettante, è decorato da bugne e da finestre con timpani ricurvi alternati a timpani semplici, al centro è posto, sopra l'attico, un bell'orologio contenuto in un'edicola su mensole architravata.


Lungo Viale Trastevere si apre un portale bugnato che conduce in un vivaio, sorto sul terreno una volta occupato dai binari, vi si trova il vecchio serbatoio d'acqua per le locomotive.


Veduta della facciata della stazione sul versante dei binari

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