Dante, Cristoforo Colombo, Leonardo da Vinci: la complessa vicenda toponomastica di tre grandi italiani

Colombo Dante Leonardo

Celebrare una persona particolarmente importante per la propria storia non è mai facile, forse perché si teme talvolta che ciò che si è pensato per ricordarla non sia effettivamente all'altezza della sua opera e della memoria che merita.
A Roma ci sono state tre situazioni esemplari, tre grandi italiani la cui opera è sempre stata celebrata in tutta la nazione che, nella Capitale, non hanno avuto vita facile per trovare una strada che li ricordasse degnamente. Questi tre grandi sono Dante, Cristoforo Colombo e Leonardo da Vinci: tre grandi italiani i cui nomi hanno girovagato più volte di strada in strada, attraverso una storia toponomastica che vede questi cambiamenti in modo più o meno chiaro legati tra loro.
Quando Roma venne annessa al Regno d'Italia nel 1870, di lì a poco il nuovo governo sabaudo iniziò a ricordare nelle strade della nuova Capitale del Regno i più celebri personaggi della storia d'Italia: inutile dire che, tra questi, non potevano certo mancare il Sommo Poeta Dante Alighieri, il grande navigatore e involontario scopritore dell'America Cristoforo Colombo e uno dei geni rinascimentali per antonomasia come Leonardo da Vinci.
Nel 1873, intanto, vengono assegnati i nomi delle strade del nuovo Rione Esquilino: nell'area più vicina a Via Merulana si decide di assegnare le strade a nomi di importanti uomini di lettere e d'arte della storia d'Italia, e alla piazza principale di questo versante viene attribuito il nome di Piazza Dante.
Nel 1885, invece, si istituiscono le strade del Rione Testaccio, che vengono dedicate a importanti figure delle scoperte tecniche, geografiche e scientifiche, e una breve strada viene dedicata a Cristoforo Colombo.

Esquilino Marino Gigli 1934

Nel 1901 viene ampliato verso Via Labicana e il Monte Oppio l'abitato dell'Esquilino, proseguendo con nomi di importanti figure della letteratura e delle arti, e una strada viene dedicata a Leonardo da Vinci. In questo momento, dunque, tutti e tre i grandi italiani in questione hanno una strada a loro dedicata. Ma si tratta di un ordine ben presto destinato a mutare.
Fino al 1935 la situazione rimane stabile, ma in quell'anno, mentre sul litorale prende sempre più forma il nuovo "Lido di Roma", ovvero la nuova Ostia, si decide di dare a Cristoforo Colombo una strada di dimensioni più importanti per una figura così illustre e maggiormente legata al mare: uno dei nuovi lungomare prende dunque il nome di Lungomare Cristoforo Colombo, mentre la strada del Rione Testaccio prende il nome di Via Antonio Cecchi, in memoria dell'esploratore attivo nell'Africa Orientale, che venne così risarcito della strada a lui dedicata abolita nel 1920 per l'ampliamento dei binari della Stazione Ostiense.
Nel 1940, la situazione si fa ulteriormente ingarbugliata. Il Governatorato di Roma sta mettendo in campo un importante progetto urbanistico di espansione verso il Tirreno che comprende, tra le altre cose, la realizzazione dell'EUR in vista dell'Esposizione Universale del 1942, che come sappiamo non ebbe mai luogo a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, e inizia, per questa ragione, ad assegnare i nomi alle nuove strade in progetto, comprese quelle che non furono mai realizzate.
In questo contesto si decide di dedicare una delle tre grandi strade d'accesso al nuovo quartiere dell'Esposizione a Dante: il Viale Dante era dunque la strada centrale del tridente composto dalla Via Imperiale e il Viale Guglielmo Marconi che, alle porte dell'E42, si incontravano nella Piazza del Lavoro. Per questa ragione, la vecchia Piazza Dante prese il nome di Piazza Leonardo da Vinci e la strada dedicata a Leonardo prese invece il nome di Via Angelo Poliziano. Insomma, una serie di cambi di nome a catena.
La Seconda Guerra Mondiale interruppe però l'ambizioso progetto, lasciando l'espansione urbanistica bruscamente interrotta: riprenderà dopo il conflitto, seguendo in gran parte le linee tracciate durante il fascismo, ma con connotati diversi e numerose varianti.
Proprio subito dopo la fine della guerra, si mise mano alla toponomastica locale, rimuovendo intanto i riferimenti al fascismo dai nomi delle strade e intervenendo su altre situazioni, come ad esempio i progetti urbanistici interrotti. In questo senso, Dante tornò dunque alla sua piazza, che riprese il nome di Piazza Dante, probabilmente perché così i romani erano abituati a chiamarla, mentre la strada non costruita che da poco si chiamava Viale Dante prese il nome di Viale Leonardo da Vinci, lasciando invece Angelo Poliziano al posto dell'originaria Via Leonardo da Vinci.
Nel 1947, invece, il nome di Cristoforo Colombo viene rimosso dal lungomare, che viene dedicato a Paolo Toscanelli.
Altro non è che la preparazione a ciò che sarà formalizzato l'anno successivo, ovvero la dedica a Cristoforo Colombo di quella che sotto il fascismo si apprestava a diventare la Via Imperiale, la strada che dalle Mura Aureliane avrebbe dovuto raggiungere il litorale presso Castel Fusano.
Si arriva dunque al momento in cui a Dante, Cristoforo Colombo e Leonardo da Vinci sono dedicate le principali strade attualmente dedicate ai tre grandi, ma la faccenda non è ancora del tutto conclusa.
Nel 1949, infatti, a Colombo viene anche dedicato il piazzale attualmente dedicato a lui presso Castel Fusano, mentre nel 1950 è meglio definito il Viale Leonardo da Vinci, che fino a poco prima era solo una strada in progetto.
Nel 1957, invece, a Leonardo viene dedicato anche un largo presso l'omonimo viale, mentre nel 1965 a Dante viene dedicato anche un Lungotevere presso il Valco San Paolo. Dopo decenni passati girovagando, i nomi di Dante, Cristoforo Colombo e Leonardo da Vinci sembrano aver trovato pace tra le strade di Roma.

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