Borgata del Trullo



La Borgata del Trullo, nata come Villaggio Costanzo Ciano, è una ex borgata di Roma, situata tra Via del Trullo e Via di Monte Cucco, nel Suburbio Portuense.
La decisione di costruire una borgata nella valle dei monti del Trullo avvenne nel 1939 da parte dell'IFACP, su 39 ettari di terreno espropriati alle famiglie Petrelli, Riccioni, Governatori e Bianchi.
Le case sarebbero state occupate dai 'rimpatriati' dalle colonie straniere: Francia, Corsica, Tunisia, Marocco, Algeria, Egitto, in vista dell'imminente guerra.
Il progetto della borgata venne affidato agli architetti Giuseppe Nicolosi e Roberto Nicolini.

Piano generale dell'insediamento degli architetti Nicolosi e Nicolini, 1939

Essi elaborarono un insediamento orientato lungo un asse longitudinale, attraversato centralmente da un grande viale, l'odierno Viale Ventimiglia, culminante a Nord in una piazza occupata dalla chiesa, l'attuale San Raffaele Arcangelo.
Lungo il viale principale si affacciavano due file di edifici in linea, seguiti da una serie di brevi corpi a ballatoio posti perpendicolarmente.
Lo stile adottato dai due architetti era quello razionalista, con una particolare cura nell'elaborazione degli spazi pieni e vuoti, ritmati dagli edifici a ballatoio, da logge e fenestrature dei vani scala.
I lotti erano orientati per avere l'esposizione migliore, con gli ingressi a Nord, e gli ambienti principali a Sud, per le case a ballatoio, mentre per gli edifici in linea l'orientamento era Est Ovest.
I primi lotti da costruire erano: quelo centrale, con sei fabbricati a due piani, in linea, e nove a tre piani, a ballatoio, per un totale di 252 alloggi, un lotto meridionale, con due edifici a due piani e un lotto a Nord con tre fabbricati a tre piani e le istituzioni fasciste. 
Questi primi edifici occupavano l'estremità meridionale del quartiere tra Via del Trullo e Via Ventimiglia, intersecate dalle Vie Pitigliano, Sarzana e Brugnato. 
Le strutture erano con muratura di tufo e conglomerato di pomice, con solai in cemento armato.
Il 5 luglio del 1939 venne approvata la proposta di intitolare la borgata a Costanzo Ciano, l'eroe di Buccari, già presidente della Camera dei Deputati morto a giugno di quell'anno.
I lavori iniziarono nell'agosto del 1939 e vennero eseguiti dalla ditta Zaccardi.

 
Il Villaggio Costanzo Ciano al termine della prima tranche di lavori, nel 1940, visto da Nord

Mentre il primo grande cantiere era prossimo alla conclusione, nel marzo del 1940, fu finanziato l'ampliamento della borgata a Nord con la costruzione di altri 1700 appartamenti.

Gli edifici del 1940, con tetto a spioventi

Le case si sviluppavano su trepiani e dovevano essere caratterizzate da elementi autarchici: riduzione dell'uso del ferro e del cemento, con il ricorso di volte a crociera e l'abolizione dei terrazzi, coperti con tetti a falde.
Vennero previste anche 130 case semirurali con orto, mai realizzate.


L'inaugurazione dei primi lotti avvenne il 24 maggio del 1940, ma Mussolini presenziò alla cerimonia del 28 ottobre 1940, presenti i gerarchi Muti, Starace e De Bono e il direttore dell'IFACP Calza Bini.
Alla fine del 1941 i lavori furono sospesi a causa della guerra, gli edifici erano comunque terminati. 
Dopo la caduta del fascismo, il 2 febbraio 1945 l'insediamento cambiò nome in Borgata del Trullo.

Il Trullo nel 1950

Nel 1948 l'IACP decise di completare l'insediamento a Nord, con l'introduzione di nuovi edifici a ballatoio, i lavori terminarono nel 1955, contemporaneamente venivano gettate le fondamenta per la grande Chiesa di San Raffaele Arcangelo, terminata nel 1957.
Il Trullo è nel complesso una delle migliori borgate realizzate a cavallo del fascismo e dell'Italia Repubblicana, la bassa intensività, la presenza di giardini e aree comuni, la forte identità degli abitanti hanno permesso di superare le difficoltà della povertà e del sovraffollamento in cui versavano alcuni inquilini.
Negli anni duemila sulle facciate delle case sono state realizzate molte opere di street art, di cui il Trullo rappresenta un importante esempio.






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