Villino Cavazzi della Somaglia



Il villino Cavazzi della Somaglia era un villino oggi non più esistente, che occupava l'intero isolato posto tra Piazza dell'Indipendenza, Via Curtatone, Via Goito e Via Gaeta, nel Rione Castro Pretorio, per le dimensioni e la magnificenza era il più bel villino del Quartiere Macao, dopo la Villa Telfener.

Il villino della Somaglia visto da Piazza delle Terme nel 1875

L'edificio fu costruito nel 1872 come investimento per l'Onorevole Giacomo Servadio, presidente della Società Generale di Credito Immobiliare e Costruzioni, cui era stata affidata la lottizzazione del nuovo Quartiere Macao.
Il progetto dell'ingegner Faustino Anderloni prevedeva un grande edificio di due piani con forma quadrangolare, contenente due cortili centrali al suo interno.

Parata militare in Piazza dell'Indipendenza, sul portico del villino della Somaglia era stata posta una tenda per riparare gli ospiti dal sole

Un grande portico d'ingresso a tre arcate su lesene doriche, posto sulla sommità di una scalinata, movimentava la facciata principale su Piazza dell'Indipendenza, al n. 3.
Sul portico si affacciava l'ampia balconata d'onore, cui si poteva accedere dalle tre grandi arcate del piano nobile decorate con lesene corinzie. Il cornicione era occupato a festoni e riquadri, si aprivano delle piccole finestre di mezzanino. Le grandi finestre del piano nobile erano architravate con timpani curvi. Posteriormente si sviluppava il giardino, con le scuderie poste lungo Via Gaeta.

Antonio Beretta

La villa fu affittata nel 1873 dal Senatore e Conte Antonio Beretta, ex sindaco di Milano, nel 1877 passò dagli eredi Servadio alla Banca Tiberina, erede dei patrimoni della Società Generale di Credito Immobiliare, che lo affittò come sede dell'Ambasciata dell'Impero Ottomano, fino al 1880.

Gian Luca Cavazzi della Somaglia

In quell'anno fu venduto all'Onorevole Conte e Barone Gian Luca Cavazzi della Somaglia, cha provvide ad effettuare dei restauri interni nel 1892.
Il Conte, di famiglia lombarda, era sposato con la Principessa Guendalina Doria Pamphilij Landi, Dama di palazzo della Regina Margherita. Egli fu vicepresidente della Croce Rossa Italiana e presidente dal 1886 al 1896, nel 1889 fu nominato Senatore del Regno.


Alla sua morte nel 1896 il villino fu abitato dai figli Gianluca e Gian Giacomo, Senatore del Regno e presidente della Croce Rossa dal 1913 al 1918, anno della morte.
Successivamente denominata come Villa Somaglia diventò sede dell'Ambasciata del Sud Africa negli anni Trenta, e del Cile fino al 1952, quando fu demolito per costruire il grande palazzo della Federconsorzi.


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