Il Pugilato, la Lotta, la Corsa, il Calcio


La statua del Pugilato si trova in Via Gran Bretagna, quella della Lotta in Viale della XVII  Olimpiade, all'angolo con Via Unione Sovietica, il gruppo della Corsa in Viale della XVII  Olimpiade, angolo Via Germania, il Calcio in Largo Indira Gandhi, tutte le statue si trovano in quella nella parte del Quartiere Parioli nota come Villaggio Olimpico.
I quattro gruppi scultorei in bronzo furono realizzati nel 1927 dallo scultore Amleto Cataldi per abbellire lo Stadio Nazionale.
Fu Marcello Piacentini a ristrutturare il fronte dello stadio nel 1927, con tre grandi facciate concave incastonate in quattro possenti colonne doriche, su cui andavano posti altrettanti gruppi scultorei.


Cataldi aveva il difficile compito di realizzare delle statue che dovevano essere viste da lontano, Via Flaminia, dall'alto, Parioli, dal basso, l'ingresso dello stadio, e da vicino, all'interno degli spalti dello stadio.


Il risultato fu magnifico, con una magistrale mediazione tra valori percettivi legati alla visione ravvicinata e quelli nella percezione in lontananza.

Le statue della Lotta vengono issate sulla colonna dello Stadio Nazionale

I gruppi furono montati il 1 agosto 1929, anno in cui lo stadio fu riaperto con il nuovo nome di Stadio del Partito Nazionale Fascista.
Fu proprio questa funzione politica di essere lo stadio ufficiale del partito a decretarne, dopo il fascismo, la misera fine, non bastava ricordare infatti che era nato nel 1911 per il Cinquantenario dell'Unita Italiana.


Lo stadio venne dunque tragicamente abbattuto nel 1957 per essere sostituito dallo Stadio Flaminio, opera di Pier Luigi Nervi. Fu in quell'occasione che le statue di Cataldi vennero barbaramente sradicate con delle funi e scaraventate a terra, per essere collocate poi in alcuni depositi comunali.
Con la fine delle Olimpiadi il nuovo Villaggio Olimpico, terminato nel 1960 per ospitare gli atleti delle Olimpiadi dello stesso anno, fu affidato all'INCIS, che assegnò le case agli impiegati dello Stato.
Gli abitanti del nuovo quartiere chiesero la lupa capitolina, che era stata posta nel villaggio durante le Olimpiadi, come monumentoda collocare nel Villaggio Olimpico. Il Comune negò l'autorizzazione e allora si decise di cercare le quattro statue per erigerle nel nuovo abitato. Fu Giulio Trincanti, che guidava il comitato di cittadini, a cercarle nei depositi per poi finalmente trovarle, spezzate in alcuni punti, per la rovinosa caduta al suolo del 1957. Nel 1961 furono restaurate e collocate finalmente dove si trovano ancora oggi.


Stilisticamente gli Atleti del Cataldi rappresentano la vetta del classicismo elaborato dall'artista in quegli anni, e, purtroppo, il testamento spirituale dell'artista che sfortunatamente morì nel 1930.
Il gruppo del Pugilato è caratterizzato dalle due enormi figure degli atleti in lotta, con un ipertrofia esasperata della muscolatura, la dinamicità e il vigore ben espresse dalle figure intrecciate fra loro splendidamente cesellate.
Nel 2009 le sculture della Lotta sono state finalmente restaurate; il 2012, grazie ai fondi donati dal senatore Luigi Ramponi, sono stati restaurati gli altri tre gruppi di statue.



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