Targa in memoria dei caduti della Rustica


La targa in questione si trova in Via Dameta, nella parte della Zona Tor Sapienza nota come La Rustica, e ricorda i militari della zona caduti nella Seconda Guerra Mondiale e nella missione di pace dell'ONU in Mozambico.

Piazza Sempione



Piazza Sempione è una piazza situata nel Quartiere Monte Sacro, compresa tra Corso Sempione e Via Titano. 
Le origini di questo slargo risalgono a quando, all'inizio degli anni Venti del XX Secolo, nella zona di Monte Sacro iniziò a nascere un nuovo quartiere, basato su quanto proposto dall'architetto britannico Ebenezer Howard sulle garden cities, che prese il nome di Città Giardino Aniene.
Si progettò dunque un nuovo insediamento, situato sulla sponda a Nord del fiume Aniene, in una zona lontana all'epoca dal nucleo urbanizzato della città, caratterizzata da villini immersi nel verde e strade ricurve. 
Accanto al vecchio Ponte Nomentano sul fiume Aniene, si costruì un'altro ponte, Ponte Tazio, con una nuova strada che accedeva ad una piazza, la quale sarebbe stata il centro della vita del Quartiere.


Questa piazza, che nel 1921 prese il nome di Piazza Sempione, in onore dell'omonimo passo alpino, la toponomastica locale fu dedicata a luoghi geografici, sarebbe stata progettata dall'architetto Gustavo Giovannoni, responsabile della progettazione della Città Giardino.


La piazza pensata da Giovannoni è caratterizzata da una forma non del tutto regolare e dalla presenza di una Chiesa e di un Palazzo Pubblico.
La Chiesa, dedicata agli Angeli Custodi, per volontà di Papa Pio XI Ratti (1922-1939), che volle qui ricordare la Chiesa che si trovava in Via del Tritone ed andata distrutta a causa dell'allargamento di tale strada, fu realizzata dallo stesso Giovannoni, mentre il palazzo pubblico, sempre realizzato in quegli anni, fu opera di Innocenzo Sabbatini.
I due edifici si affacciano sulla piazza e sono visibili dai due principali accessi: da Corso Sempione è infatti già visibile la Chiesa, mentre da Via Monte Subasio il Palazzo Pubblico


Caratteristici sono inoltre gli accessi secondari alla piazza, sormontati da suggestivi archi, due sono posti accanto alla Chiesa, mentre altri due sono posti ai lati del Palazzo Pubblico.


La facciata dei Santi Angeli Custodi è caratterizzata da uno stile classicheggiante, diversamente dal Palazzo Pubblico, in stile neomedievale e chiaramente ispirato ai palazzi comunali della Toscana. Nell'edificio attiguo al palazzo, il Fabbricato Semintensivo, aveva invece sede il Cinema Aniene.
Nel 1948, al centro della piazza è stata posizionata una statua della Madonna.
Negli anni Cinquanta, mentre il resto di Monte Sacro era al centro di uno sviluppo edilizio che ne ha in gran parte cambiato i connotati della Città Giardino, che un tempo le erano propri, Piazza Sempione è rimasta fortunatamente inalterata. 
In diverse occasioni, qui ha avuto luogo la rievocazione storica della secessione della Plebe Romana che ebbe luogo sul Monte Sacro.
Nel 1986 Papa San Giovanni Paolo II Wojtyla (1978-2005) si recò in visita presso la Parrocchia degli Angeli Custodi, fatto ricordato anche da una targa al fianco della Chiesa.
Il Palazzo Pubblico è divenuto invece sede della IV Circoscrizione, poi divenuta IV Municipio e quindi III Municipio dopo gli accorpamenti municipali. Il cinema Aniene, abbandonato dal 2000, è stato nel 2007 occupato da attivisti del centro sociale Horus, ma sgomberato l'anno successivo.
Nella piazza ha inoltre spesso luogo il concerto in memoria del cantautore Rino Gaetano, il quale abitava nel Quartiere Monte Sacro.

Statua della Madonna in Piazza Sempione



Al centro di Piazza Sempione, nel Quartiere Monte Sacro, è presente una statua della Vergine Maria.
E' stata collocata in questo luogo nel 1948.
La statua fu voluta nel 1947 dagli abitanti del quartiere come ex voto per la protezione della Vergine in occasione dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. I fondi furono raccolti dal Santuario del Divino Amore e dai fedeli del Quartiere Montesacro. L'opera fu realizzata dallo scultore Gino Giammai, in marmo bianco. 


L'8 dicembre 1948 la statua fu solennemente inaugurata dai sacerdoti del Divino Amore e dal parroco della Chiesa dei SS. Angeli Custodi.
Sul basamento della statua è presente la seguente iscrizione: MONTE SACRO ALLA MADRE DI DIO PERCHÈ IL SUO AMORE NELLA VIRTÙ E NELLA PACE RIPORTI L'AUSPICATO TRIONFO  FESTA DELL'IMMACOLATA 1948  AVE MARIA.
La statua fu subito molto amata dagli abitanti del quartiere e fu oggetto di devozione popolare, viene comunemente chiamata la Madonnina. Il 6 aprile 1986 durante la sua visita pastorale alla Parrocchia dei Santi Angeli Custodi Papa San Giovanni Paolo II pregò solennemente in ginocchio davanti alla statua. 
Negli anni novanta fu costruita un'inferriata tutt'intorno per proteggerla dai vandalismi.



La giunta del terzo Municipio nel 2020 propose un progetto di riqualificazione di Piazza Sempione che prevedeva lo spostamento della Madonnina davanti alla scalinata della Chiesa. Si è subito formato un comitato di fedeli e di cittadini per non rimuovere la statua dal centro della piazza, guidata dal parroco della Chiesa, Don Mario Aceto. Dopo molte polemiche, e manifestazioni di piazza pro e contro, la raccolta di 3000 firme prestentate al Sindaco,  l'assessore Caudo ha annunciato che la statua sarebbe rimasta al centro della piazza, l'8 giugno 2021.

Via Monte Altissimo


Via Monte Altissimo è una strada del Quartiere Monte Sacro compresa tra Via Carnaro e Via Brennero. Essa venne istituita nel 1924, all'epoca compresa tra Via Carnaro e Via Moncenisio, quando il quartiere era noto con il nome di Città Giardino Aniene.
Come molte strade della zona, essa venne dedicata ad una vetta italiana, in questo caso al Monte Altissimo, situato nelle Alpi Apuane, in Toscana.
La strada è breve e di forma irregolare, e ospita soprattutto edifici a carattere residenziale, oltre ad un albergo, l'Ars Hotel (vedi sito).

Fontana dell'Acqua Marcia


La Fontana dell'Acqua Marcia si trova in Via Nomentana, nella parte compresa nel Quartiere Nomentano, ed è stata costruita su iniziativa del Comune di Roma nel 1900, di fronte alla Chiesa di Sant'Agnese in Via Nomentana, quando questa zona era principalmente di carattere agrestre ed oltre ai casali sorgevano solo alcuni villini isolati.
La fontana, rivestita di travertino, si presenta in maniera elegante, imitando le fontane romane del seicento, è caratterizzata da un fronte bugnato, due lesene da cui originano due cannelle, sulla cui sommità è posta una sfera; al centro è presente una targa con scritto ACQUA MARCIA, sotto la targa, dalla bocca di una maschera rappresentante Bacco, esce il getto d'acqua principale. Il coronamento della fontana è costituito da un fascione terminante in una voluta entro il quale e posto lo stemma comunale adornato da festoni. La grande vasca mistilinea poggia direttamente sul piano stradale.

Targa in memoria dei soldati piemontesi caduti nella Breccia di Porta Pia


La targa in questione si trova all'interno del complesso di Sant'Agnese sulla Via Nomentana, nel Quartiere Trieste, e ricorda quattordici militari piemontesi caduti il 20 Settembre 1870 in occasione della Breccia di Porta Pia e sepolti nella Chiesa di Sant'Agnese sulla Via Nomentana prima di essere successivamente trasferiti sul Gianicolo.

Monumento in memoria dei Caduti dei Quartieri Salario e Nomentano nella Prima Guerra Mondiale



Il monumento in questione si trova in Villa Paganini, nel Quartiere Trieste. Originariamente questo monumento equestre, che celebra i caduti dei Quartieri Salario e Nomentano nella Prima Guerra Mondiale, si trovava in Piazza Regina Margherita. 


Esso venne progettato nel 1923 dallo scultore Arnaldo Zocchi e realizzato nel 1925.
Fu inaugurato da Re Vittorio Emanuele III in persona il 5 giugno del 1927 al centro di Piazza Regina Margherita. Si trovava in un'aiuola delimitata da quattro bombe su cui era posta una catena.


Il monumento è costituito da una statua equestre di bronzo della Vittoria Alata, che brandisce una lancia spronando il cavallo, posta su una base rocciosa in travertino.


Nel 1938, per ragioni di viabilità, si decise di rimuovere il monumento per trasportarlo all'interno di Villa Paganini, dove attualmente si trova, anche se in una posizione defilata rispetto alla collocazione originaria.

Madonna del Divino Amore in Via Nomentana


L'Edicola Mariana in questione si trova lungo Via Nomentana all'altezza di Villa Mirafiori, nel Quartiere Nomentano, e rappresenta l'immagine della Madonna del Divino Amore.

Targa in memoria di Genserico Fontana


La targa in questione si trova in Via Nomentana, nella parte compresa nel Quartiere Nomentano, e ricorda Genserico Fontana (Roma 1918 - Roma 1944), ufficiale dei Carabinieri membro di un gruppo clandestino che prese parte alla Resistenza ucciso nell'eccidio delle Fosse Ardeatine, che qui abitava.
La targa è stata qui posta da amici ed ammiratori nel 1946.

Targa in memoria di Luigi Pirandello


La targa in questione si trova in Via Antonio Bosio, nel Quartiere Nomentano, e ricorda il grande drammaturgo e scrittore italiano Luigi Pirandello (Girgenti 1867 - Roma 1936), Premio Nobel per la Letteratura nel 1934, che presso questa casa visse.
La targa in questione è stata qui posta dal Comune di Roma l'11 Dicembre 1958.

Targhe in memoria della Vocazione di Papa Pio XII


Le due targhe si trovano all'ingresso del complesso di Sant'Agnese sulla Via Nomentana, nel Quartiere Trieste, e ricordano come in questo complesso, durante un ritiro spirituale, nel 1894 Eugenio Pacelli ricevette la Vocazione che lo portò a diventare Sacerdote e successivamente Papa con il nome di Pio XII.
Le due targhe sono una in italiano ed una in latino.


Fontana di Benedetto XIV


La Fontana di Benedetto XIV si trova in Via Collatina Vecchia, nella parte compresa nella Zona Tor Sapienza. La fontana risale al 1753 quando Papa Benedetto XIV Lambertini (1740-1758) decise di riparare un condotto dell'Acqua Vergine - che passa lungo la Collatina - per costruirvi questa fontana, relativamente monumentale per trovarsi in una zona all'epoca di campagna.
La fontana è costituita da un'edicola verticale sormontata da un elegante timpano che contiene una grande epigrafe in cui si ricorda la volontà di Benedetto XIV di realizzare questa fontana vista la consapevolezza dell'abbondanza e della perennità dell'Acqua Vergine.

Zona Tor Cervara

Il Casale della Cervelletta
La Zona Tor Cervara si trova nella zona est di Roma, subito all'interno del GRA, compresa tra le strade Collatina e Tiburtina. Il nome di questo territorio risale a quando, nell'Antica Roma, era aperta campagna e vi si dava la caccia ai cervi, e per questa ragione era detta inizialmente Cerbaro. Il Casale di Tor Cervara e quello della Cervelletta - nome anch'esso da far risalire ai cervi - sono tra i numerosi casali che a partire dal Medioevo sono sorti qui in zona.
Nell'ambito dell'industrializzazione della Tiburtina, quando nel 1950 la zona era ancora principalmente di campagna, vi nacque al suo estremo nord la grande fabbrica di penicillina, attualmente in stato di abbandono.
Nel 1967, sulla scia della tradizione di caccia e pesca della zona, sono nati in questo territorio alcuni laghi sportivi dedicati ad attività di pesca.


Nel 1980 la zona - fino allora principalmente di campagna - ha visto sorgere i grandi palazzi della zona nota come Colli Aniene.

Chiese:
Santa Bernadette Soubirous
Santa Maria Immacolata alla Cervelletta
Cappella di San Michele

Siti Archeologici:
Villa Romana di Via Antenore
Necropoli di Via Tor Cervara

Targa in memoria di chi ha contribuito ai lavori di restauro della Basilica di Sant'Agnese sulla Via Nomentana


La targa in questione si trova all'interno del complesso di Sant'Agnese sulla Via Nomentana, nel Quartiere Trieste, e ricorda le persone che hanno generosamente contribuito al restauro della Basilica in questione.
Nello specifico, sono citati: il Cardinale Arcivescovo di Chicago Samuele Stritch, la famiglia Cavallucci, Adele Imma Franchina, l'architetto Virgilio Marchi, l'ingegnere Giacomo Medici, Costantina Ricciuti, il dottor Venanzio Tarroni, l'ingegnere Antonio Valenti, la baronessa Maria Pasini Spinola Di Bardi ed il barone Antonio Morgante D'Alì.

Scalino di Vittorio Emanuele III


Lungo la Via Ostiense, nel suo tratto compreso nel Quartiere Ostiense, poco prima (venendo da Porta San Paolo) della galleria situata all'altezza della stazione Marconi della Linea B della metropolitana, dove incrocia con Via Laurentina, si può scorgere su un basso edificio di colore arancione un curioso bassorilievo raffigurante due uomini a cavallo, posto proprio sotto la targa stradale della Via Ostiense.
Per comprendere cosa essa rappresenti, bisogna guardare cosa c'è lungo il marciapiede sottostante il bassorilievo: un curioso scalino, mimetizzato completamente nell'ambiente urbano.
Questo scalino fa riferimento all'abitudine del Re d'Italia Vittorio Emanuele III che, per recarsi presso la sua tenuta estiva di Castelporziano, arrivava fino a questo punto in automobile e, da qui, amava proseguire a cavallo. Tuttavia, la bassa statura del sovrano non rendeva semplice l'azione di montare a cavallo: per agevolarlo nel 1899 - quando ancora non era Re - venne realizzato questo scalino in peperino, probabilmente su iniziativa del palafreniere Gianbattista Fortunato.


Due anni dopo, quando Vittorio Emanuele era diventato Re, il 29 Luglio 1901 lo scultore Augusto Sirnicoli immortalò questa abitudine del sovrano sabaudo nella lapide in questione. Nel bassorilievo si vedono due uomini a cavallo, uno dei quali intento a montarvi, ed un terzo uomo in piedi sulla strada.

Perché Roma è detta la Città Eterna?



In tutto il mondo, Roma, la nostra città, quando non viene chiamata con il proprio nome è detta "la Città Eterna". Questo come mai? Andiamo allora a scoprire perché Roma è detta la Città Eterna.

Questo nome alternativo di Roma è diffuso da moltissimo tempo, entrando a tal punto nel linguaggio comune da rendere agli occhi di molti quasi secondaria la ragione e l'origine di questo nome. Anche perché per una città che, con gli Imperatori e con i Papi, nell'Antichità come nel Rinascimento, per l'Arte o per la Politica, dalla fondazione ai giorni nostri è sempre stata una protagonista, si tratta di un soprannome che calza perfettamente con la storia dell'Urbe.



Spesso, chi vuole sapere perché Roma è detta la Città Eterna, può erroneamente pensare a un brano dell'opera di Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano. In quest'opera, in cui la scrittrice francese immagina una lunga epistola dell'Imperatore Adriano, attraverso la quale ripercorre il periodo dell'Antica Roma in cui lo stesso guidò l'Impero, in cui a un certo punto viene pronunciata tale frase:

"Altre Rome verranno, e io non so immaginarne il volto; ma avrò contribuito a formarlo...Roma vivrà, Roma non perirà che con l'ultima città degli uomini".

La frase, per quanto suggestiva e per quanto calchi la mano sull'eternità di Roma, non è la ragione che ci spiega perché Roma è detta la Città Eterna. Il romanzo della Yourcenar, infatti, risale al 1951, quando da secoli la definizione di Città Eterna per Roma era in uso.

Il poeta Tibullo in un dipinto del 1866 di Lawrence Alma-Tadema

Ma allora, perché Roma è detta la Città Eterna?

Il primo autore a parlare di Roma in questi termini è vissuto molti secoli prima rispetto alla Yourcenar. Si tratta di Albio Tibullo, poeta latino elegiaco vissuto tra il 54 ed il 19 avanti Cristo. Nel suo II Libro di elegie, nella V il poeta scrive i seguenti versi:

"Romulus Aeternae nondum formaverat Urbis moenia", traducibile in Italiano come "Né ancora aveva Romolo innalzato le mura dell'Eterna Urbe".

Questa attualmente è la più antica testimonianza di Roma definita come città eterna, ed è quindi probabilmente la frase che cerchiamo se vogliamo sapere perché Roma è detta la Città Eterna.

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Targa in memoria di Giuseppe Garibaldi


La targa in questione si trova in Via Nomentana, nella parte compresa nel Quartiere Trieste, e ricorda il generale e patriota Giuseppe Garibaldi (Nizza 1807 - Caprera 1882) che, nel 1875, dimorò presso la villa ove la targa è posta.
La targa è stata qui collocata il 20 Settembre 1882.

Targa in memoria della visita di San Giovanni Paolo II alla Parrocchia dei Santi Angeli Custodi


La targa in questione si trova all'ingresso della Chiesa dei Santi Angeli Custodi, in Piazza Sempione, nel Quartiere Monte Sacro, e ricorda la visita che il Papa San Giovanni Paolo II ha fatto presso la Parrocchia in questione il 6 Aprile 1986.
La targa è stata qui posta dalla comunità dei Parrocchiani e dall'ordine dei Chierici Regolari Minori in occasione del ventennale della visita.

Targa in memoria di Simon Bolivar


La targa in questione si trova in Piazza Monte Baldo, nel Quartiere Monte Sacro, e ricorda il condottiero e uomo politico venezuelano Simon Bolivar (Caracas 1783 - Santa Marta 1830), che qui, quando questa zona era aperta campagna, nel 1805, giurò che avrebbe lottato finché la sua patria non fosse stata liberata dagli Spagnoli.
Sotto la targa, qui posta il 17 Dicembre 1930, ce n'è un'altra posta dalla missione di addestramento navale venezuelana - in lingua spagnola - qui posta nel 1956.

George Barbier

Les Chanson des Bilitis, 1922
George Barbier (Nantes 1882 - Parigi 1932) è stato un illustratore, pittore e disegnatore di moda francese, tra i massimi esponenti dell'illustrazione di inizio XX Secolo ed importante interprete del movimento dell'Art Deco.
Formatosi presso Jean Paul Laurens, di cui fu allievo alla Scuola Nazionale di Belle Arti a Parigi, iniziò ad esporre nel 1910, quando le sue opere furono in mostra presso il Salon degli Umoristi, dove fu presente con lo pseudonimo Edouard William.
Espose poi alla Galleria Boutet de Monvel e, dal 1912, al Salon degli Artisti Decorativi. In quest'ultima esposizione, Barbier fu sempre presente fino alla morte, a testimonianza del fatto che l'arte decorativa ed il movimento dell'Art Deco divennero ben presto il suo principale campo d'attività.
La sua arte è caratterizzata da un forte influsso classicista, nello specifico dei vasi greci, come si può vedere in numerose sue illustrazioni. Un altro influsso presente è quello delle miniature indiane.
L'opera di George Barbier è caratterizzata da linee chiare e precise e disegni semplici che richiamano come abbiamo detto le opere greche ed etrusche come quelle che possiamo scorgere anche in molti musei di Roma. L'Art Deco, infatti, è molto più legata alla città di Roma - dove è presente in modo marginale rispetto al monumentalismo ed al razionalismo imperanti negli anni in cui era in voga - di quanto si possa pensare, visti i numerosi influssi classicisti che vi sono presenti e che possiamo trovare anche in Barbier, seppur più influenzato probabilmente dai tratti greci.
Barbier fu molto attivo come illustratore in giornali satirici e come disegnatore di moda, anche per costumi teatrali e cinematografici.

Disegno di una gonna per Jeanne Paquin, 1913



Sbarco di Anzio


Lo sbarco di Anzio è stata un'importante azione militare avvenuta il 22 Gennaio 1944 nell'ambito della Seconda Guerra Mondiale sul fronte italiano, nello specifico nella città portuale di Anzio, ad appena 58 km di distanza da Roma e che aveva come obbiettivo proprio la conquista di Roma da parte degli Alleati aggirando, attraverso uno sbarco, la ben difesa linea Gustav intorno al fiume Garigliano.
Dall'Ottobre del 1943 gli Alleati, che nel Luglio precedente erano sbarcati in Sicilia, avevano colpito Roma con un bombardamento sul quartiere San Lorenzo e stavano risalendo la penisola, erano fermi all'altezza del fiume Garigliano, al confine tra Campania e Lazio, dove i tedeschi si erano attestati sulla ben fortificata linea Gustav.
L'idea di aprire un fronte in Italia era stata portata avanti principalmente dal premier britannico Winston Churchill, che sosteneva che attraverso l'Italia gli Alleati avrebbero potuto irrompere nel "ventre molle dell'Europa". Tuttavia, la linea Gustav non si mostrò così molle.
I militari statunitensi della V armata guidati da Mark Clark e quelli britannici dill'VIII guidati da Oliver Leese, che nel gennaio aveva sostituito Bernard Montgomery, non sembravano trovare il modo di sfondare le difese del Feldmaresciallo tedesco Albert Kesselring.
Tuttavia per gli Alleati questo logoramento non solo danneggiava il morale dei soldati, ma impediva la conquista di Roma, che avrebbe rappresentato un grande successo politico e psicologico dal momento che sarebbe stata la prima città dell'Asse a cadere. Tuttavia, alla buona organizzazione dei tedeschi lungo la linea Gustav, si aggiungeva l'arrivo dell'inverno e di condizioni meteorologiche sempre più proibitive per svolgere le azioni belliche.
Fu così che Churchill lanciò una nuova idea, la cosiddetta "zampata di gatto", ovvero l'invio di truppe di fanteria da far sbarcare in un'area compresa tra la linea Gustav e Roma in modo da vanificare la linea fortificata tedesca e conquistare la Capitale. Quest'idea, tuttavia, vide la perplessità di Eisenhower, il quale vedeva come prioritari gli sbarchi da effettuare in Francia anziché sul fronte Italiano, ma il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt dette il suo appoggio. Fu così messa a punto l'Operazione Shingle.


In fretta e furia, lo sbarco doveva avere luogo entro la fine di gennaio, furono chiamati 50mila uomini e messi al comando del generale statunitense John Lucas, cui una volta creata la testa di ponte se ne sarebbero potute aggiungere altre 60mila per rafforzarla.
Oltre a questo, gli Alleati puntavano al fatto che in seguito al loro sbarco e alle loro offensive sul nuovo fronte laziale, i Romani e la Resistenza attiva nella capitale insorgessero, più o meno come nel Settembre 1943 era accaduto a Napoli, permettendo così l'ingresso dei militari a Roma.
Proprio per mettere la Resistenza Romana sotto il controllo dell'OSS, il servizio segreto statunitense antenato della CIA, venne inviato a Roma l'agente Peter Tompkins.
Il 21 Gennaio notte iniziarono dunque le operazioni di sbarco, compreso l'arrivo di Tompkins in città.

I Rangers combattono davanti al Casinò

La prima divisione Britannica sbarcò otto chilometri a Nord di Anzio, in località Lido dei Gigli, la terza Divisione fanteria statunitense effettuò lo sbarco a Sud di Nettuno, verso Torre Astura, infine i Rangers penetrarono verso il Casinò Paradiso, dopo essere sbarcati tra Anzio e Nettuno.


Dovettero combattere duramente per far arrendere una postazione antiaerea tedesca posta sul lungomare.
Le resistenze furono minime, poichè i tedeschi furono presi alla sprovvista.

Sbarchi nel porticciolo di Anzio

Il 22 il grosso dei militari alleati sbarcò tra Anzio e Nettuno che, tra l'altro, erano da poco state unite giuridicamente sotto l'unico comune di Nettunia, poi sciolto dopo la fine della guerra.


Mentre le truppe continuavano a sbarcare e a creare una testa di ponte, Tompkins a Roma iniziava a prendere contatti con i capi della Resistenza. Dopo aver avuto a che fare con figure ambigue, trovò in Franco Malfatti e Maurizio Giglio due figure che lo avrebbero aiutato a prendere i contatti con il CLN in vista di una possibile insurrezione.




Intanto, il 22 Gennaio, mentre ad Anzio si andava a formare a testa di ponte, il generale statunitense John T. Cummings a bordo della sua jeep insieme al suo autista andò in perlustrazione verso Roma, imboccando la Via Appia. Si accorse con grande stupore, non trovarono alcuna sensazione di panico, e fino ai confini della città di Roma non si scorgeva alcun tedesco. Inoltre, l'agente Peter Tompkins, da Roma, dette notizia che secondo le sue informazioni a Roma erano presenti in tutto 1.500 soldati tedeschi compresi gli infermi, un numero a dir poco inferiore rispetto ai 50.000 militari Alleati appena sbarcati ad Anzio. Non è un caso che secondo il generale tedesco Siegfried Westphal, nessuno avrebbe potuto fermare gli Alleati se avessero lanciato la loro avanzata verso Roma.
Ma questo i generali del contingente appena sbarcato ad Anzio non lo colsero, e preferirono continuare a rafforzare la testa di ponte.
A Roma, intanto, negli ambienti antifascisti si stava spargendo la voce che gli Alleati erano alle porte e che sarebbero stati in città a breve. Tutti i gruppi della Resistenza, che avevano lavorato fino a quel momento nella più assoluta clandestinità, iniziarono a venire allo scoperto nel prepararsi all'insurrezione. Un atteggiamento tuttavia ricco di errori dettati dall'euforia, che costeranno molto caro ai partigiani. Secondo quanto riportato dall'esponente socialista Giuliano Vassalli, il Partito d'Azione ed il Fronte Militare Clandestino furono i più noncuranti delle regole della clandestinità, diversamente dai comunisti che rimasero cauti. Quei giorni in cui la disciplina dei partigiani nel tenere nascosta la propria attività favorirono una vera valanga di arresti nei ranghi della resistenza da parte degli uomini di Herbert Kappler, capo del servizio di sicurezza di Roma occupata.
Tra il 22 ed i 25 Gennaio, il Fronte Militare Clandestino venne letteralmente decimato, a causa dell'arresto di decine di esponenti tra cui il generale Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo e Simone Simoni. Vennero inoltre arrestati numerosi esponenti del Partito d'Azione, tra cui Armando Bussi, e comunisti del GAP, come Guido Rattoppatore, Umberto Scattoni, Maria Teresa Regard e Gioacchino Gesmundo, considerato l'ideologo e padre nobile del GAP di Roma, così come il Sacerdote Don Pietro Pappagallo. La maggior parte di loro rimarrà uccisa tra le Fosse Ardeatine e Forte Bravetta.
Lo stesso 22 Gennaio, bastò una giornata di titubanza da parte delle truppe alleate per far riorganizzare Kesselring ed i tedeschi, che rafforzarono le proprie linee al punto che la sera stessa del 22 erano in tutto 20.000 gli uomini tra Anzio e Roma, ed il giorno dopo sarebbero raddoppiati. Anche nei quartieri di Roma, persino in zone allora periferiche quali Centocelle, dove nei giorni immediatamente prima dello sbarco i partigiani erano maggioranza e i pochi militi della Repubblica Sociale presenti erano tolleranti verso l'attività della Resistenza, i tedeschi iniziarono a essere presenti nel quartiere.
La testa di ponte di Anzio non poté dunque lanciare la zampata di gatto che ci si aspettava, e rimase lì per mesi in un nuovo, logorante, fronte con i tedeschi.
"Pensavo di aver scaraventato un gatto selvaggio nei Colli, e invece abbiamo una balena arenata sulla spiaggia", commentò Churchill riguardo la situazione bellica ad Anzio. La testa di ponte rimase lì per cinque mesi, e solo nel Giugno del 1944 gli Alleati riuscirono ad entrare a Roma.

Via della Posta Vecchia


Via della Posta Vecchia è una strada situata nel Rione Parione, compresa tra Via de'Canestrari e Piazza dei Massimi. La strada deve questo nome per il servizio postale di diligenza che aveva luogo nella vicina Piazza de' Massimi. La famiglia Massimo, che sulla piazza ha il palazzo, era infatti la famiglia che nello Stato Pontificio esercitava il ruolo di Sovrintendente delle Poste Pontificie. Un ruolo simile a quello che ebbero negli stati tedeschi i Thurn Und Taxis. Quando nel 1584 il servizio postale fu trasferito a Palazzo Madama, quella di Piazza dei Massimi diventò dunque la "Posta Vecchia", da cui il nome della strada.
Nella strada sorgono due Edicole Mariane del XVIII Secolo e, nel 1872, è stata realizzata una semplice fontanella pubblica.
Nella strada si trova inoltre il ristorante Quattro Colonne.

Edicola della Madonna col Bambino ed i Santi Pietro e Paolo in Via dell'Orso


Questa Edicola Mariana si trova in Via dell'Orso, nel Rione Ponte, e raffigura la Madonna con il Bambino tra i Santi Pietro e Paolo, sormontati dallo Spirito Santo sottoforma di colomba.
L'edicola è costituita da lesene doriche ed è sormontata da un timpano, è sorretta da mensole scanalate. È stata realizzata nella seconda metà dell'Ottocento.

Cronologia dell'occupazione tedesca di Roma - Agosto 1943

Agosto 1943

Per l'indice della cronologia dell'occupazione tedesca di Roma, clicca qui.

1 Agosto - L'orario di inizio del coprifuoco, pochi giorni prima fissato per le 21:30, viene posticipato di un'ora alle 22:30. Per il termine del coprifuoco è invece stabilito l'orario delle 5 del mattino.
Come nuovo direttore de Il Messaggero, dopo alcuni giorni in cui l'incarico era stato mantenuto pro tempore dall'editore Pio Perrone, viene nominato Tomaso Smith, giornalista di idee socialiste che, per questa ragione, durante il fascismo non aveva potuto lavorare.

2 Agosto - Il Presidente del Consiglio Pietro Badoglio incontra Ivanoe Bonomi quale rappresentante delle opposizioni. Nell'incontro Badoglio illustra lo stato della situazione bellica e dei rapporti dell'Italia con le potenze impegnate nel conflitto. Successivamente, il Comitato Centrale delle Opposizioni si riunisce e delibera di chiedere al Presidente del Consiglio l'uscita dell'Italia dalla guerra.

3 Agosto - Il Comitato Centrale delle Opposizione comunica a Badoglio di aver stabilito di chiedere la fine della guerra e di non essere disposti a trattare a riguardo.

4 Agosto - Complice l'indisponibilità a scendere a compromessi da parte delle opposizioni, il governo inizia in segreto a sondare il terreno con gli Alleati per una resa. Tuttavia, Hitler non sembra fidarsi del nuovo governo italiano ed aumenta progressivamente la presenza militare tedesca in Italia.

Dopo la notizia dell'ingiustificato aumento dei prezzi in molte aree, il governo istituisce una commissione contro gli illeciti arricchimenti.

Il Gruppo di Ricostruzione Liberale torna a riunirsi per discutere riguardo l'atteggiamento da tenere verso il governo Badoglio: da parte di numerosi giovani del movimento arriva la richiesta perentoria di un armistizio, che rappresenterebbe la condicio sine qua non per poter sostenere il governo.

5 Agosto - Viene confermata da parte del governo Badoglio la gestione bellica della distribuzione alimentare, con gli ammassi che vengono gestiti in prima persona de personale militare.

9 Agosto - Il governo inizia la messa a punto di un sistema di difesa di Roma basato su una difesa interna ed una esterna.
Il prefetto Umberto Ricci sostituisce Bruno Fornaciari al ministero dell'Interno. Il governo decide inoltre di commissariare - e non sciogliere - le confederazioni sindacali. A sorpresa vengono nominati a capo di esse diversi esponenti antifascisti, tra cui i comunisti Di Vittorio e Roveda ed i socialisti Buozzi e Lizzardi.

10 Agosto - Il governo continua la messa a punto della difesa di Roma.
Il Partito d'Azione riunisce il proprio direttivo, che denuncia la mancanza di reattività del governo, accusato di non aver ripristinato la libertà di stampa, essere rimasto inerme di fronte all'occupazione tedesca e non aver firmato un armistizio con gli Alleati.

11 Agosto - Si riunisce il Comitato centrale dei partiti per la libertà.

12 Agosto - Il Comitato centrale dei partiti per la libertà approva un odg in cui nota come l'appello per la fine della guerra sia stato fatto cadere nel vuoto dal governo, accusato anche di non aver smantellato il fascismo e non essersi opposto all'invasione dell'Italia da parte delle truppe tedesche, ancora formalmente alleate.
Socialisti e Comunisti firmano un patto di unità d'azione.

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Musei di Roma

Ecco un elenco dei Musei di Roma, elencati in base alla suddivisione di Roma in cui si trovano. Sono citati anche i Musei situati entro i confini della Città del Vaticano. Oltre ai musei, sono oltre citati monumenti, istituti di cultura e centri espositivi con funzione museale.
Sono inoltre citati diversi Musei di Roma che nel tempo hanno chiuso, alcuni temporaneamente, altri purtroppo in maniera che rischia di essere permanente.

Rione Monti:
Museo Nazionale di Arte Orientale "Giuseppe Tucci"
Museo dell'Istituto Centrale di Patologia del Libro "Alfonso Gatto"
Mercati di Traiano
Palazzo delle Esposizioni
Galleria Pallavicini

Rione Trevi:
Galleria dell'Accademia Nazionale di San Luca
Istituto Nazionale per la Grafica

Rione Colonna:
Museo Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea
Museo Missionario di Propaganda Fide
Museo Naturalista Mineralogico del Collegio Nazareno

Rione Campo Marzio:
Museo dell'Ara Pacis
Museo-Atelier Canova Tadolini
Casa-Museo di Giorgio De Chirico
Collezione Sorelle Fontana

Rione Ponte:
Archivi Emilio Greco
MUCRI - Museo Criminologico
Museo Napoleonico
Museo Nazionale Romano - Palazzo Altemps

Rione Parione:
Museo Giovanni Barracco
Museo di Roma

Rione Regola:
Galleria Spada

Rione Pigna:
Galleria Doria Pamphilj
Museo della Didattica della Scienza
Museo Nazionale di Palazzo Venezia

Musei del Rione Campitelli

Rione Sant'Angelo:
Museo Nazionale Romano - Crypta Balbi

Rione Ripa:
Museo Domenicano di Santa Sabina

Rione Trastevere:
Casa della Memoria e della Storia
MAFOS
Museo della Matematica
Orto Botanico di Roma
Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina
Spezieria di Santa Maria della Scala

Rione Borgo:
Museo Storico Nazionale dell'Arte Sanitaria
Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo

Stato della Città del Vaticano:
Musei Vaticani:
- Collezione d'Arte Religiosa Moderna
- Musei della Biblioteca Apostolica Vaticana
- Museo Chiaramonte
- Museo Filatelico e Numismatico
- Museo Gregoriano Egizio
- Museo Gregoriano Etrusco
- Museo Gregoriano Profano
- Museo Missionario-Etnologico
- Padiglione delle Carrozze
- Palazzi Vaticani
- Pinacoteca Vaticana
- Museo Pio-Clementino
- Museo Pio Cristiano

Musei del Rione Esquilino

Rione Ludovisi:
Cripta dei Cappuccini

Rione Sallustiano:
Museo Andrea e Blanceflor Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative

Rione Castro Pretorio:
Collezioni Geologiche e Storiche del Servizio Geologico d'Italia
Museo Nazionale Romano - Aula Ottagona
Museo Nazionale Romano - Palazzo Massimo alle Terme
Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano

Rione Celio:
Antiquarium del Celio
Colosseo

Rione Testaccio:
MACRO

Rione San Saba:
Museo delle Mura
Museo della Via Ostiense

Quartiere Flaminio:
Centro Nazionale per le Arti Contemporanee
Città della Scienza
MAXXI
Museo Hendrik Christian Andersen

Quartiere Parioli:
Museo Archeologico dell'Auditorio
La Finanziera

Quartiere Pinciano:
Museo Africano
Bioparco
Explora - Museo dei Bambini
Galleria Nazionale d'Arte Moderna
Galleria Borghese
Museo Nazionale Etrusco
Museo Civico di Zoologia

Quartiere Salario:
Galleria Villa Albani
MACRO

Quartiere Nomentano:
Musei di Villa Torlonia
Museo di Anatomia Comparata Battista Grassi

Quartiere Tiburtino:
Polo Museale della Sapienza:
- Museo di Anatomia Coparata
- Museo di Anatomia Patologica
- Museo di Antropologia "Giuseppe Sergi"
- Museo delle Antichità Etrusco Italiche
- Museo di Arte Classica
- Museo di Chimica
- Museo dell'Erbario di Roma
- Museo di Fisica
- Museo di Geologia
- Museo di Idraulica
- Museo di Merceologia
- Museo di Mineralogia
- Museo delle Origini
- Museo di Paleontologia
- Museo di Storia della Medicina
- Museo del Vicino Oriente

Quartiere Appio-Latino:
Mausoleo di Cecilia Metella
Villa di Massenzio

Quartiere Ostiense:
Centrale Montemartini

Musei del Quartiere Portuense

Quartiere Gianicolense:
Museo Anatomico Eugenio Morelli
Museo di Villa Doria Pamphilj

Quartiere Della Vittoria:
Casa-Museo di Alberto Moravia
Museo delle Collezioni Scientifiche del Liceo Terenzio Mamiani
Museo-Laboratorio di Matematica "Lucio Lombardo Radice"
VIGAMUS - Museo del Videogioco di Roma

Quartiere Trieste:
Archivi Emilio Greco

Quartiere Ardeatino:
Museo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Quartiere Primavalle:
Museo Laboratorio della Mente

Quartiere Giuliano-Dalmata:
Archivio-Museo Storico di Fiume

Quartiere Europa:
Museo Nazionale dell'Alto Medio Evo
Museo della Civiltà Romana
Planetario e Museo Astronomico
Museo Nazionale Preistorico-Etnografico "Luigi Pigorini"

Suburbio Tor di Quinto:
Museo Venanzo Criceti

Zona Torrenova:
MIFAV

Zona Torricola:
Villa dei Quintili

Zona Casal Palocco:
Ecomuseo del Litorale Romano - Polo Ostiense

Zona Ostia Antica:
Museo Archeologico Ostiense

Zona Castel di Guido:
Deposito Pleistocenico della Polledrara di Cecanibbio

Zona Prima Porta:
Antiquarium del Casale di Malborghetto




3 anni di Rerum Romanarum



Il 17 Gennaio 2014 questo sito, Rerum Romanarum, andava online per la prima volta. Dopo due giorni, pubblicavamo il nostro primo post e iniziavamo a dare a questo spazio i suoi contenuti.
Nei tre anni da quel giorno ad oggi, Rerum Romanarum è cresciuto, ha inserito oltre mille contenuti legati soprattutto a Roma, alla sua storia, alla cultura e alla società di questa città.
E' difficile spiegare cosa sia Rerum Romanarum. Un po' è un giornale, un po' è un blog, un po' un'enciclopedia, un po' fanzine, ma soprattutto sempre uno strumento per parlare ed approfondire con passione Roma e tutto ciò che ha a che fare con questa città.
In questi tre anni abbiamo raccontato quartieri, monumenti, chiese, strade, piazze, targhe commemorative, fontane e quant'altro, muniti non della volontà di creare un sito di carattere scientifico-accademico, ma un sito di appassionati di Roma.
L'obiettivo di Rerum Romanarum, dal suo primo giorno, è parlare di Roma, raccontare Roma, e questo rappresenta un perimetro talmente ampio che è difficile tracciarne il limite. Per questo, i nostri articoli hanno spaziato tra diversi argomenti, perché - come recita anche la frase di Wolfgang Goethe posta nell'intestazione del sito - "Roma è tutto un mondo, e ci vogliono anni anche soltanto per riconoscere sé stessi".
Questo, nel nostro piccolo, è quello che abbiamo cercato di fare, ed è ciò che continueremo a fare, per Roma e per la nostra passione che abbiamo per la Città Eterna.
Grazie a tutti quelli che finora ci hanno letto - e continuate così! -, grazie a chi ancora non l'ha fatto ma speriamo si aggiunga presto.


Cronologia dell'occupazione tedesca di Roma - Luglio 1943

Luglio 1943

Per l'indice della cronologia dell'occupazione tedesca di Roma, clicca qui.

10 Luglio - Gli Alleati (che già controllano le isole di Lampedusa e Pantelleria) sbarcano in Sicilia, iniziando l'invasione dell'isola ed aprendo così il fronte italiano.

19 Luglio - Per la prima volta, i bombardieri alleati colpiscono Roma, con l'obbiettivo di distruggere gli scali ferroviari. Si concentrano soprattutto nel settore sudest, causando gravissimi danni al Quartiere di San Lorenzo e colpendo anche il Tuscolano ed il Prenestino-Labicano. Nel tragico bombardamento rimangono uccise circa 3mila persone, mentre altre 11mila restano ferite. Nel raid perdono la vita anche il Generale dei Carabinieri Anolino Hazon ed il Colonnello Ulderico Barengo, che hanno raggiunto il quartiere per intervenire in aiuto della popolazione e che oggi sono ricordati da una targa.
Il pomeriggio dello stesso giorno, Papa Pio XII Pacelli si reca in visita al quartiere colpito dal bombardamento.

21 Luglio - Viene costituito il Corpo d'Armata Motocorazzato, guidato dal generale Giacomo Carboni, che si stanzia nei dintorni di Roma con il compito di difendere la Città Eterna.

22 Luglio - Benito Mussolini, appena tornato da Feltre dove ha incontrato Adolf Hitler, si reca in incognito nel Quartiere di San Lorenzo per verificare in prima persona i danni del bombardamento del 19 Luglio.

24 Luglio - Alle ore si riunisce il Gran Consiglio del Fascismo. L'organo non si riuniva dal 7 Dicembre 1939. All'ordine del giorno, oltre alla discussione della situazione bellica, si discute l'ordine del giorno Grandi, in cui si chiede in virtù della situazione bellica non favorevole all'Italia il ripristino dei poteri attribuiti al Re ed alle istituzioni. L'ordine del giorno, che di fatto esautora Benito Mussolini, è approvato in piena notte con 19 voti favorevoli, 7 contrari, un astenuto e una persona che non partecipa alla votazione.
Mussolini, secondo l'ordine del giorno, deve dunque rimettere nelle mani del Re il comando delle forze armate.

25 Luglio - In seguito a quanto deliberato dal Gran Consiglio del Fascismo durante la notte, Benito Mussolini si reca dal Re Vittorio Emanuele III a Villa Savoia per un colloquio, al termine del quale il sovrano comunica a Mussolini la sua destituzione dall'incarico di Presidente del Consiglio e la sua sostituzione con il Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio. Uscendo dalla villa, Mussolini è arrestato dai carabinieri Paolo Vigneri, Raffaele Aversa e Giovanni Frignani e tradotto alla caserma della Scuola Allievi Carabinieri.
Carmine Sinise, nominato capo della polizia, comunica ai prefetti l'istituzione di tribunali militari cui trasferire i poteri civili e di polizia.
Alle ore 22:45 la radio comunica alla popolazione l'avvenuta sostituzione di Benito Mussolini con Pietro Badoglio. Nei proclami del sovrano e del nuovo capo di governo, viene chiarito che la guerra continua al fianco dell'alleato tedesco. Poco dopo, migliaia di Italiani si riversano nelle strade per festeggiare la caduta di Mussolini.
A Roma molti si radunano in festa sotto il Quirinale, e iniziano numerosi disordini e devastazioni nei confronti di sezioni fasciste, immagini raffiguranti Mussolini e simboli del regime e quant'altro. Si tratta dell'inizio di una serie di giorni di disordine in tutta Italia.

26 Luglio - In seguito alla notizia della rimozione di Benito Mussolini dall'incarico di capo del governo, proseguono i disordini in tutta Italia iniziati la sera del 25 Luglio.
I disordini hanno luogo in modo particolare negli uffici e nelle fabbriche. Negli uffici pubblici, ad esempio, vengono gettati dalle finestre o devastati tutti i ritratti di Mussolini, così come gli altri simboli legati al regime. Esistono testimonianze che ricordano come ciò avvenne alla sede del Poligrafico dello Stato, in Piazza Verdi, al Ministero dei Trasporti a Porta Pia, all'Ufficio del Registro ed in Pretura, così come in diverse scuole, come l'Istituto Tecnico Gioberti di Corso Vittorio Emanuele ed al Guglielmotti di Via Lusitania.
C'è poi chi abbandona il posto di lavoro per recarsi verso il centro a manifestare, come gli operai dello stabilimento ausiliario Manzolini di Via Faleria e del Poligrafico dello Stato di Via Gino Capponi, o come gli avvocati, che dal Palazzo di Giustizia si recano insieme a numerosi familiari di detenuti presso il carcere di Regina Coeli, dove tra i disordini ha luogo un'evasione di massa di circa 1.500 detenuti, di cui 1000 uomini e 500 donne.
Si registrano inoltre roghi di tessere del Partito Nazionale Fascista ed atti di devastazione contro le sedi di istituzioni legate al regime, come la Federazione dell'Urbe di Palazzo Braschi e l'Istituto Nazionale di Cultura Fascista di Piazza Ricci, ma anche contro semplici gruppi di zona e sedi della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) di diversi quartieri di Roma, come Val Melaina, San Lorenzo, Monte Sacro, il Salario, l'Appia Antica e il Nomentano.
Non mancano poi gli scontri tra dimostranti e camicie nere. Alcuni di questi, in Via Agostino De Pretis sparano contro la folla, uccidendo quattro persone.
Per ragioni di ordine pubblico la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, ovvero le camicie nere, è sciolta ed incorporata all'interno dell'esercito, mentre i militari dei Battaglioni M, corpo d'elite particolarmente vicino a Mussolini, acquartierati in Viale del Re (l'attuale Viale Trastevere), sono disarmati e trasferiti lontano da Roma.
Nel frattempo i partiti antifascisti, che puntano ad uscire dal lungo periodo di clandestinità, cercano di organizzarsi e stilano un primo manifesto unitario in cui si invitano gli Italiani a lottare.

27 Luglio - A due giorni dalla caduta di Mussolini, lo stato a Roma come in tutta Italia inizia a riportare ordine dopo le numerose manifestazioni svoltesi. Al tempo stesso, i partiti antifascisti accrescono la loro collaborazione ed organizzazione.
A due giorni dalla caduta di Mussolini, i giornali diffondono per la prima volta la notizia della messa in minoranza del Duce all'interno del Gran Consiglio del Fascismo avvenuta la notte tra il 24 ed il 25 Luglio.
Intanto, i partiti antifascisti si riuniscono a Roma dando vita al Comitato Centrale delle Opposizioni, che richiede il ritorno alla libertà di stampa, lo scioglimento del Partito Nazionale Fascista e delle organizzazioni ad esso collegate e la liberazione dei detenuti politici.
Il nuovo governo, intanto, come detto si adopera per il ritorno alla normalità dopo i disordini del giorno precedente.
Il Capo dello Stato Maggiore Mario Roatta ed il capo della Polizia Carmine Senise impartiscono ordini a tutti i prefetti e i questori, compreso quello di Roma, di vietare assembramenti e di aprire il fuoco in caso di eventuali manifestazioni. Alberto Barbieri, a capo del corpo d'armata di Roma, proclama lo stato di assedio e vieta assembramenti e riunioni di oltre tre persone, così come la circolazione di automobili private, l'affissione di manifesti, fa decadere permessi di porto d'armi, ordina di tenere i portoni illuminati e le finestre chiuse e sancisce il coprifuoco con orario di inizio alle 21:30. Oltre a queste misure di tipo repressivo, il governo stabilisce anche la liberazione di numerosi prigionieri e confinati politici, ma con l'eccezione di comunisti ed anarchici.
I grandi mutamenti politici in atto portano al cambio di direzione di numerosi giornali e quotidiani in tutta italia, e quelli di Roma non fanno eccezione. Il Messaggero viene preso in carico dal proprio editore Pio Perrone, il Popolo d'Italia, giornale fondato da Benito Mussolini, passa sotto la direzione dello scrittore Corrado Alvaro (ricordato anche da una targa), mentre il Giornale d'Italia viene dato in mano ad Alberto Bergamini e La Tribuna a Giovanni Armenise.

28 Luglio - Continua il tentativo di mettere ordine nel paese da parte del governo e di porre fine ai tumulti che da giorni hanno luogo nel paese. Per questa ragione, viene stabilito a causa dello stato di guerra il passaggio di tutti i poteri di ordine pubblico alle autorità militari.
Si dispone inoltre il divieto di ricostituzione dei partiti politici fino al termine della guerra, così come è sancita la soppressione del Partito Nazionale Fascista, della Camera dei Fasci e delle Corporazioni e del Gran Consiglio del Fascismo.
Viene inoltre decretata la liberazione dei detenuti politici.

29 Luglio - Il Comitato Centrale delle Opposizioni si riunisce in Via Cola di Rienzo, presso la casa di Giuseppe Spataro, ex esponente del Partito Popolare e membro della nascente Democrazia Cristiana. La casa sarà teatro di numerose riunioni durante questo periodo e nella successiva occupazione di Roma da parte dei tedeschi, a tal punto che una targa oggi ricorda questa attività.

30 Luglio - Il comandante del Corpo Motocorazzato di Roma e commissario del Servizio Informazioni Militari, Giacomo Carboni, incontra Ivanoe Bonomi, rappresentante del Comitato Centrale delle Opposizione, per discutere della situazione militare nei dintorni di Roma.
Pietro Badoglio emana un decreto che mette sotto il controllo dei prefetti tutti i dipendenti delle poste, telegrafi e radiodiffusione e delle ferrovie.

31 Luglio - La casa di Giuseppe Spataro in Via Cola di Rienzo (vedi targa a riguardo) è nuovamente teatro di una riunione del Comitato Centrale delle Opposizioni in cui, stavolta, emergono divergenze di opinioni sull'atteggiamento da tenere nei confronti del governo guidato Pietro Badoglio. Alcide De Gasperi, a nome della Democrazia Cristiana ritiene non opportuno che i partiti siano corresponsabili con un governo che è impegnato nelle trattative per un armistizio, mentre Partito Socialista di Unità Proletaria e Partito d'Azione si dicono contrari a un sostegno al governo. Il Partito Comunista Italiano, invece, non tiene una posizione intransigente e prende in considerazione diverse possibilità.
Intanto, a Roma e nel resto del Lazio l'instabilità politica e i disordini hanno portato all'aumento dei prezzi dei generi di consumo, spesso in maniera speculativa. Questo fatto ingiustificato non passa inosservato all'ispettore Borletti, che lo segnala al capo della polizia, temendo anche che il fatto possa far crescere i malumori della popolazione.
I ministri di Guerra, Marina ed Aeronautica dispongono invece che diversi ex dirigenti del Partito Nazionale Fascista, tra cui i Federali, i vicefederali, i fiduciari di fabbrica e vari squadristi, vengano chiamati nuovamente alle armi.

Per l'indice della cronologia dell'occupazione tedesca di Roma, clicca qui.

Cronologia dell'occupazione tedesca di Roma

A seguire una cronologia compresa tra il 1943 ed il 1944 degli anni dell'occupazione tedesca di Roma e degli eventi ad essa legati avvenuti temporalmente a ridosso di quel periodo.

1943:
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre

1944:
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno

Targa in memoria di Mattia Montecchi


La targa in questione si trova in Via Frattina, nel Rione Campo Marzio, e ricorda il patriota Mattia Montecchi (Roma 1818 - Londra 1871), inizialmente tra i triumviri della Repubblica Romana del 1849 (poi sostituito da Giuseppe Mazzini), che qui visse.

Gelo a Roma

La Fontana del Tritone ghiacciata a causa del Gelo a Roma.
Intorno al 5 gennaio 2017 un'ondata di freddo e nevicate ha colpito l'Italia, facendo arrivare anche un forte gelo a Roma. Le basse temperature hanno portato a numerose conseguenze, soprattutto sulle migliaia di persone costrette a vivere per strada. Per loro le istituzioni e le associazioni si sono appositamente mobilitate.
Papa Francesco ha disposto che gli alloggi per senzatetto della Chiesa rimanessero aperti tutto il giorno per far posto alle persone senza fissa dimora che stavano subendo la forte ondata di gelo a Roma.
Oltre a chi è dovuto fuggire dal freddo, si sono visti fenomeni suggestivi, come le fontane che hanno visto l'acqua ghiacciarsi a causa del gelo a Roma.

Ghiaccio sulla roccia sotto al Rio della Plata
nella fontana dei fiumi di Piazza Navona.


Il Fontana ne del Gianicolo ghiacciato.