Targa in memoria dei caduti di Trastevere nella Prima Guerra Mondiale


La targa in questione si trova in Piazza San Francesco d'Assisi, nel Rione Trastevere, e ricorda i militi di Trastevere caduti nella Prima Guerra Mondiale.
La targa è stata qui posta dall'Unione delle Opere di Assistenza Civile il 24 Luglio 1921.

Targa in memoria dei caduti di Sciara Sciat


La targa in questione si trova in Piazza San Francesco d'Assisi, nel Rione Trastevere, e ricorda come dalla limitrofa caserma siano provenuti 300 bersaglieri, partiti il 6 Ottobre 1911 per la Guerra di Libia, caduti nella battaglia di Sciara Sciat.
La targa è stata qui posta dal "Popolo di Trastevere" il 21 Aprile 1912.

Targa in memoria di Nino Costa


La targa in questione si trova in Piazza San Francesco d'Assisi, nel Rione Trastevere, e ricorda il pittore Nino Costa (Roma 1826 - Marina di Pisa 1903), che presso questa casa nacque.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma, nello specifico dall'allora Governatore Lodovico Spada Potenziani, il 15 Ottobre 1926.

Palazzo Besi



Palazzo Besi domina Piazza dell'Esquilino

Palazzo Besi è una delle più interessanti ed estese costruzioni progettate da Pietro Carnevale, architetto della Roma Umbertina che seppe perfettamente adattarsi sia alle grandi dimensioni, come in questo caso, che a quelle ridotte, come in casa Ruboli, forse il suo lavoro più conosciuto. L’isolato su cui sorge l’edificio ha più o meno forma triangolare con l’apice tra Via Cavour e via di Santa Maria Maggiore, nel Rione Monti, mentre su Piazzadell’Esquilino si trova la base. Carlo Busiri Vici si trovò a lavorare sulla porzione ad angolo acuto progettando Palazzo Giorgioli mentre Carnevale si occupò del lungo fronte di Piazza dell’Esquilino.

Piazza dell' Esquilino nel 1875, sulla destra le case che saranno abbattute per
allargare la piazza su cui sorgerà palazzo Besi

La piazza nel 1870 si trovava ancora nelle sembianze datele da Sisto V nel 1587: una grande scalinata sormontata dal piccolo obelisco proveniente dal Mausoleo d’Augusto posto in asse con l’abside di Santa Maria Maggiore e un’olmata che arrivava fino a via del Bambin Gesù. Il tracciato della nuova Via Cavour, che partiva dalla Stazione Termini e giungeva proprio, nel primo tratto, in Piazzadell’Esquilino, comportò ben presto grandi cambiamenti: il 6 luglio 1872 la Giunta Municipale approvò l’esproprio dei terreni appartenenti ai Massimo, il residuo della Villa Montalto, attorno a S. Maria Maggiore per consentire la costruzione di Via Cavour e il diradamento di piazza dell’Esquilino in attuazione della convenzione stipulata nel 1871 con la Compagnia Commerciale Italiana e la Banca Italiana di Costruzione di Genova che prevedeva la lottizzazione dell’Esquilino. I primi palazzi sulla piazza furono infatti costruiti nel 1873 ai numeri civici 5 e 9, sui terreni della villa Montalto, mentre sul versante che dava verso la Suburra furono previste le demolizioni degli edifici che prospettavano sulla piazza per arretrare il fronte su strada ed allinearlo con quello degli edifici posti su via Liberiana.
L’attuazione delle demolizioni e l’estensione dei Via Cavour nel suo secondo tronco attraverso il rione Monti fu realizzata proprio tra il 1885 e il 1887 grazie all’edificazione di palazzo Besi.
Carnevale edificò un maestoso edificio nelle forme neorinascimentali della tradizione romana il cui ingresso è situato in Piazza dell’Esquilino n. 29.

Particolare del portone d'ingresso

La facciata molto riccamente decorata rimanda allo stile che Sangallo e Michelangelo seppero sperimentare nel cortile di Palazzo Farnese. Vi è infatti una ripresa del motivo dell’arco su semicolonna, di Sangallo, ispiratosi al Teatro Marcello, che incornicia una finestra architravata, aggiunta da Michelangelo, che si trova nei primi due piani di palazzo Besi e si ripete con leggere varianti nel terzo e quarto piano.


Il cortile di palazzo Farnese cui Carnevale si è ispirato soprattutto
nell'architettura del piano nobile in cui il portico
inquadra delle finestre architravate

L'avancorpo sinistro

Tre lievi avancorpi movimentano il fronte sulla piazza: due in corrispondenza degli angoli del palazzo e uno centrale in cui si apre il portone d’ingresso. Ogni avancorpo ospita al piano nobile un arco su piedritto ionico affiancato da una semicolonna con capitello corinzio e da una parasta corinzia, che per il primo piano incornicia una porta finestra a edicola corinzia con timpano ricurvo e balcone a balaustri, per il secondo inquadra una finestra del mezzanino. Negli ultimi due piani quattro paraste con capitello composito accolgono un arco su piedritto corinzio con una finestra con timpano su mensola e superiormente un mezzanino; nei due corpi laterali sono presenti due particolari file di finestrelle rotonde tra ciascuna semicolonna e lesena. 

Il maestoso corpo centrale

Il corpo centrale spicca per la maggiore monumentalità poichè ospita il portone d'accesso costituito da un grande arco a tutto sesto  raccordato al cornicione da una voluta, al piano nobile vi sono semicolonne ioniche al posto dei piedritti ed è incorniciato da un grande timpano decorato con due cornucopie e uno stemma; anche il secondo ordine presenta un arco su semicolonne corinzie affiancate da piedritti quasi a formare una serliana.

La facciata compresa tra gli avancorpi presenta un
motivo ad arcate che incorniciano finestre

Il pian terreno è ricoperto a bugnato liscio mentre è rustico solo negli avancorpi, il mezzanino è caratterizzato da finestre con arco a tutto sesto decorate con clipei, un cornicione aggettante, su cui poggiano i basamenti delle semicolonne e le balaustre, separa il piano terra dal piano nobile. Il resto della facciata è costituito da due fronti inquadrati dagli avancorpi caratterizzati ciascuno da tre archi su semicolonne con capitelli ionici al primo ordine e corinzi al secondo, decorati con clipei, le finestre hanno le stesse caratteristiche di quelle degli avancorpi.
Un grande cornicione, sempre derivato dal cortile di palazzo Farnese ma più spoglio di quello Michelangelesco, costituito da grandi modiglioni stretti e serrati fra loro che sostengono la corona modanata e la sima.

Il prospetto su via Cavour


La facciata su Via di Santa Maria Maggiore è più semplice

L'ingresso di palazzo Besi

Carnevale nella progettazione di palazzo Besi pur rimanendo fedele alla tradizione rinascimentale e all’applicazione puntuale dei modelli cinquecenteschi rivela una forza plastica ed espressiva ben al di sopra di quello che fecero molti suoi contemporanei e riesce a creare degli edifici che per qualità e fattura non rimangono in secondo piano rispetto alla grande architettura del passato ma si pongono in dialogo e addirittura in competizione con quest’ultima, si pensi alla vicinanza della Basilica di Santa Maria Maggiore nel caso del palazzo.







Targa in memoria degli allievi della Scuola Civile di Aeronautica caduti nella Prima Guerra Mondiale


La targa in questione si trova nel Parco Adriano, sulle mura di Castel Sant'Angelo, nel Rione Borgo, e ricorda gli Aviatori della Scuola Civile di Aeronautica caduti nel corso della Prima Guerra Mondiale.
Nella targa sono ricordati i nomi dei caduti: il Tenente Nicola Nitto De Rossi, pilota, l'Asp. Uff. Gastone Tedeschi, pilota, il Soldato Mario Tagliarozzi, motorista.
La targa è stata qui posta dalla Scuola Civile di Aeronautica l'11 Maggio 1923.

Targa in memoria di Giuseppe Gioacchino Belli


La targa in questione si trova in Corso Vittorio Emanuele II, nella parte che ricade nel Rione Pigna, e ricorda il poeta Giuseppe Gioacchino Belli (Roma 1791 - Roma 1863), che presso un edificio nei dintorni visse. La targa inizialmente fu posta sull'edificio originario ma, come la targa sottostante nota, questo fu abbattuto nel 1883 per i lavori di allargamento della strada e la costruzione del Corso Vittorio Emanuele II, per questa ragione la targa fu spostata su questo edificio.
La targa in memoria del Belli fu posta dal Comune di Roma nel 1879.

Targa in memoria di Cesare Battisti


La targa in questione si trova in Piazza Venezia, nella parte compresa Rione Trevi, e ricorda il patriota Cesare Battisti (Trento 1875 - Trento 1916), impiccato per volontà delle autorità Austriache.
La targa è stata qui posta per volontà del sindaco Don Prospero Colonna il 20 Settembre 1916, pochi mesi dopo rispetto a quando la strada limitrofa fu dedicata allo stesso Cesare Battisti. Nella delibera del 21 Luglio 1916 (verbale originale) in cui la strada viene dedicata al Patriota, è anche richiesto di porvi una targa che commemori degnamente lo stesso Cesare Battisti.
Il disegno della lapide fu realizzato dall'architetto Cesare Bazzani, che previde un cartiglio posto sotto l'iscrizione con la dedica della città di Roma, circondato da palme, teste d'aquila, e nastri, e trafitto da una spada.

L'inaugurazione della targa il 20 settembre 1916

Il testo della targa fu affidato a Ferdinando Martini, scrittore, ministro e senatore, che lo scrisse con uno stile piuttosto aggressivo:
"La disperata austriaca ferocia volle offesi e puniti in Cesare Battisti la stirpe la Fede l'amore della Patria e della libertà nella cieca barbarie del supplizio sé condannò all'obbrobrio del mondo lui votando all'ammirazione dei secoli".
Il governo dell'epoca, guidato da Vittorio Emanuele Orlando, ritenne però che questi toni potessero divenire fonte d'imbarazzo per i rapporti con l'Austria al termine della guerra, e commissionò al Martini un nuovo testo chiedendo di usare toni più moderati.
Il Martini, tuttavia, mandò un testo provocatorio:
"A temporaneo ricordo di Cesare Battisti con dimenticabile inopportunità dannato alle forche dalla cionondimeno veneranda canizie di Francesco Giuseppe temporaneo nemico Roma superba di serbarsi fedele alla sapienza popolare che ammaestra 'il morto giace e il vivo si dà pace' presso alla strada che dal nome del martire temporaneamente s'intitola questa nobile pietra pose 20 Settembre 1916".
Il testo, ovviamente, venne respinto e fu scolpito quello che era stato redatto originariamente.

Quartiere Primavalle

Il Quartiere Primavalle si trova nel territorio posto grossomodo tra Via Boccea, Via Pineta Sacchetti e Via di Torrevecchia, su un altopiano un tempo occupato dalla vasta Tenuta di Primavalle, un ampio fondo agricolo di proprietà, almeno dal XVI Secolo, del Capitolo di San Pietro.
Intorno agli inizi del Novecento iniziò ad essere abitata, soprattutto dopo che le borgate provvisorie realizzate dal Sindaco Ernesto Nathan alla Ferratella e a Porta Metronia vennero abbattute, portando alla nascita di nuove borgate e insediamenti urbani nelle aree all'ora più periferiche, come il Quartiere Primavalle.
L'area, dal 1921 compresa nel Suburbio X Trionfale, iniziò quindi a vedere una prima urbanizzazione, seppur molto rustica. 
Nel 1923, le Suore della Congregazione delle Figlie Povere di San Giuseppe Calasanzio e della Beata Celestina Donati fondarono in questa zona L'Oasi di Primavalle, in cui venivano accolte bambine di età tra i 3 ed i 10 anni figlie di detenuti o orfane. 
Nel 1928 anche le Suore Orsoline di Santa Urszula Ledochowska diedero vita a un Istituto Religioso nel Quartiere, così come venne fondata l'Opera Don Calabria. Il 1933 Padre Isaia Filippi costruì la Chiesa di Santa Maria Assunta e San Giuseppe a Primavalle, su progetto dell'architetto Tullio Rossi.

Pianta di Primavalle nel 1931

A partire dal 1937, in seguito alle politiche urbanistiche degli sventramenti volute da Benito Mussolini e pianificate nel Piano Regolatore Generale del 1931, che attraversarono diverse aree del Centro di Roma, per ospitare gli abitanti che avevano dovuto lasciare le proprie case nacquero diverse borgate, tra cui le principali furono le cosiddette "Borgate ufficiali". Tra queste, nacque anche la borgata di Primavalle.
Progettata dall'architetto Giorgio Guidi su iniziativa dell'Istituto Fascista Autonomo per le Case Popolari, la nuova borgata sorse sulla parte pianeggiante dell'altopiano tra la Via Aurelia e la Via Trionfale. Per ospitare i lavoratori che avrebbero costruito la nuova borgata, furono costruite circa 240 abitazioni provvisorie, le cosiddette "casette rosse", per via del loro colore, situate tra Via Bernardo Bibbiena, Piazza Zaccaria Papa e Via di Primavalle.
Quest'ultima, che faceva da asse urbanistico della nuova borgata, venne ribattezzata Via Federico Borromeo.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Quartiere fu scosso da un fatto di cronaca nera, ad oggi ancora privo di un colpevole: la morte violenta della ragazza di 12 anni Annarella Bracci, avvenuta nel 1950.

Pianta della borgata di Primavalle con la cronologia di edificazione

Negli anni Cinquanta, lo sviluppo urbanistico del Quartiere Primavalle proseguì: nel 1953 inizia la costruzione di nuovi edifici sul terreno donato al Comune di Roma dal Principe Lancellotti, mentre nel 1953 viene inaugurata la derivazione dell'acquedotto del Peschiera che arriva nel Quartiere.
Nascono poi, parallelamente alla borgata storica, nuove abitazioni lungo Via della Pineta Sacchetti.

Primavalle in una mappa del 1961

Nel 1961, il Quartiere Primavalle nasce ufficialmente: la vecchia borgata di Primavalle, le nuove abitazioni alla Pineta Sacchetti e l'area di Torrevecchia si staccano dal Suburbio Trionfale e danno vita al nuovo Quartiere.
Negli anni Sessanta anche l'area di Torrevecchia, fino a quel momento dal carattere ancora agrestre, inizia la propria urbanizzazione.
Nel 1973, il Quartiere Primavalle è colpito pesantemente dalla violenza politica di quegli anni, quando alcuni membri di Potere Operaio diedero fuoco alla porta dell'abitazione del Segretario della sezione locale del Movimento Sociale Italiano Mario Mattei, uccidendo due dei suoi figli: Virgilio di 22 anni e Stefano di 8 anni. Il fatto è ricordato come Rogo di Primavalle.
Nel 2000, in occasione del Giubileo, il Quartiere Primavalle è stato raggiunto dal prolungamento della linea A della Metropolitana di Roma, attraverso la fermata Battistini.
Oggi a Primavalle esistono diverse società sportive, tra cui due importanti squadre di calcio dilettantistiche: l'A.S. Primavalle e l'A.S.D. Tanas Casalotti, nata dalla fusione tra il San Filippo Neri, il Casalotti Calcio e il Tanas Primavalle.

Chiese:
San Cipriano
San Filippo Neri alla Pineta Sacchetti
San Giuseppe all'Aurelio
San Lino
San Luigi Grignon de Montfort
Santa Maria Assunta e San Giuseppe a Primavalle
Santa Maria della Salute a Primavalle
Santa Maria della Presentazione
Santa Sofia

Stazioni della Metropolitana:
Battistini (Linea A)
Monte Mario (FR3)

Strade:

Targhe:

Zone, località ed altri toponimi:
Pineta Sacchetti
Torrevecchia

Targa in memoria di Quintino Sella


La targa in questione si trova in Via Nazionale, nella parte della strada che ricade nel Rione Castro Pretorio, e ricorda il politico Quintino Sella (Sella di Mosso 1827 - Biella 1884), Ministro delle Finanze del Regno d'Italia, che in questa casa abitò.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 1886.

Targa in memoria di Giuseppe Verdi


La targa in questione si trova in Via Nazionale, nella parte della strada che ricade nel Rione Castro Pretorio, e ricorda il musicista e compositore Giuseppe Verdi (Busseto 1813 - Milano 1901), che presso questo albergo alloggiò.
A Giuseppe Verdi a Roma è dedicata anche un'altra targa in Via di Campo Marzio, nel Rione Campo Marzio.

Targa in memoria di Giacomo Medici


La targa in questione si trova in Via Nazionale, nella parte della strada che ricade nel Rione Castro Pretorio, e ricorda il patriota Giacomo Medici (Milano 1817 - Roma 1882), difensore nel 1849 dell'area del Vascello nell'assedio contro la Repubblica Romana, che presto questo albergo morì.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma il 9 Marzo 1883.

Targa in memoria di Pietro Barbieri


La targa in questione si trova in Via Cernaia, nel Rione Castro Pretorio, e ricorda il Sacerdote Pietro Barbieri (1893 - 1963), che in questa casa visse e durante il periodo dell'occupazione Nazista dette aiuto e rifugio agli Italiani perseguitati.
La targa è stata qui posta il 25 Aprile 1967.

Targa in memoria di Nicola Fabrizi


La targa in questione si trova in Via d'Aracoeli, nel Rione Pigna, e ricorda il generale, patriota e uomo politico Nicola Fabrizi (Modena 1804 - Roma 1885), che presso questa casa visse.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 1888.
Curiosamente, nella targa il cognome di Fabrizi è riportato come Fabrizj.

Targa in memoria di Giacomo Durando


La targa in questione si trova in Via d'Aracoeli, nel Rione Pigna, e ricorda il Generale e uomo politico Giacomo Durando (Mondovì 1807 - Roma 1894), che presso questa casa visse.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 1913.

Targa in memoria di Alcide De Gasperi


La targa in questione si trova in Piazza del Gesù, nell'atrio di Palazzo Cenci Bolognetti, nel Rione Pigna, e ricorda Alcide De Gasperi (Pieve Tesino 1881 - Borgo Valsugana 1954), uomo politico e presidente del Consiglio dal 1945 al 1953. De Gasperi è qui ricordato poiché il Palazzo Cenci Bolognetti fu la sede del suo partito, la Democrazia Cristiana.
La targa è stata qui posta nel 1964 in occasione del decennale della morte di De Gasperi.
Ad Alcide De Gasperi è dedicata anche un'altra targa in Via Alcide De Gasperi, nel Quartiere Aurelio, presso la casa in cui abitava.

Targa in memoria di Alessandro Specchi


La targa in questione si trova in Via Alessandro Specchi, nel Rione Pigna, e ricorda l'Architetto Alessandro Specchi (Roma 1668 - Roma 1729), autore tra le altre cose del Palazzo De Carolis, su cui la targa si trova, e per questo qui ricordato.
La targa è stata qui posta dal Banco di Roma nel 1980, anno in cui questa strada - un tempo ramo minore della limitrofa Via del Collegio Romano - venne rinominata e dedicata ad Alessandro Specchi.

Targa in memoria di Romualdo Chiesa


La targa in questione si trova in Via della Panetteria, nel Rione Trevi, e ricorda l'antifascista Romualdo Chiesa (Roma 1922 - Roma 1944), membro del Movimento dei Comunisti Cattolici, catturato dalle SS venne ucciso il 24 Marzo 1944 nell'eccidio delle Fosse Ardeatine.

Targa in memoria di Sandro Pertini


La targa in questione si trova in Piazza di Trevi, nel Rione Trevi, e ricorda Sandro Pertini (San Giovanni di Stella 1896 - Roma 1990), partigiano, uomo politico e Presidente della Repubblica Italiana dal 1978 al 1985 che qui abitava.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma il 24 Febbraio 1991.

Targa in memoria delle vittime di Via Ventotene


La targa in questione si trova in Via Ventotene, nel Quartiere Monte Sacro, e ricorda le "vittime di Via Ventotene", ovvero le 8 persone morte per l'esplosione causata da una fuga di gas il 27 Novembre 2001.

Targa in memoria dei Caduti nella Prima Guerra Mondiale


La targa in questione si trova in Largo Magnanapoli, nella parte che ricade nel Rione Monti, sulla facciata della Chiesa di Santa Caterina a Magnanapoli, e ricorda i Caduti nella Prima Guerra Mondiale.
Sull'altro lato della facciata, si trova un'altra targa, quasi identica nello stile, che ricorda sempre i Caduti nella Prima Guerra Mondiale.

Targa in memoria dei Caduti nella Prima Guerra Mondiale


La targa in questione si trova in Largo Magnanapoli, nella parte che ricade nel Rione Monti, sulla facciata della Chiesa di Santa Caterina a Magnanapoli, e ricorda i Caduti nella Prima Guerra Mondiale.
La targa è stata qui posta dall'Associazione Nazionale fra le Madri e le Vedove dei Caduti in Guerra.
Dall'altra parte della facciata si trova un'altra targa sempre in memoria dei Caduti nella Prima Guerra Mondiale.

Targa in memoria di Giovanni Lanza


La targa in questione si trova in Via Bocca di Leone, nel Rione Campo Marzio, e ricorda l'uomo politico Giovanni Lanza (Casale Monferrato 1810 - Roma 1882), Presidente del Consiglio dei Ministri tra il 1869 ed il 1873, che presso questa casa visse.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma l'11 Ottobre 1882.

Targa in memoria di Alberto Alessi


La targa in questione si trova in Via in Lucina, nel Rione Campo Marzio, e ricorda Alberto Alessi (1911-1991), conosciuto anche come "L'Artenese", figlio di N.N. arricchitosi grazie al commercio di forniture per le caserme militari, che dopo la morte donò i propri beni ai poveri della città, non dimenticandosi della propria origine.
Sulla targa, infatti, è riportata la frase di Alberto Alessi "Dai poveri sono venuto, ai poveri dono".

Targa in memoria di Bernardino Bolasco e della prima scuola elementare del Comune di Roma sotto il Regno d'Italia


La targa in questione si trova in Via di San Teodoro, nel Rione Ripa, e ricorda Bernardino Bolasco, patriota e direttore della prima Scuola Elementare Maschile del Comune di Roma sotto il Regno d'Italia che qui sorse il 16 Dicembre 1970.
La targa è stata qui posta il 16 Dicembre 1970.

Targa in memoria dei caduti del Rione Trastevere nella Prima Guerra Mondiale


La targa in questione si trova all'angolo tra Viale Trastevere e Piazza Trastevere, nel Rione Trastevere, più precisamente nell'area nota come Quartiere Mastai, e ricorda i caduti del Rione nella Prima Guerra Mondiale.



La lapide venne realizzata nel 1928 ad opera dello scultore Bernardo Morescalchi, è sorretta da due geni alati in bronzo, anteriormente è presente un elmo, sopra una daga, affiancati, una volta, da due fasci littori.

La lapide il giorno dell'inaugurazione 

Il monumento fu inaugurato il 6 giugno 1928 dal Re Vittorio Emanuele III e dal Vicepresidente della Camera Giacomo Acerbo, una grande folla era radunata in Piazza Mastai.

Targa d'inciampo in memoria del film Ladri di Biciclette


La targa in questione si trova in Piazza di Porta Portese, nel Rione Trastevere, e ricorda il film Ladri di biciclette, diretto dal regista Vittorio De Sica (ricordato tra l'altro con una targa commemorativa in Via Aventina, nel Rione Ripa), girato tra gli altri in questo luogo.
La targa è stata qui posta nel Febbraio 2015 nell'ambito del Festival Trastevere Rione del Cinema dal Piccolo Cinema America e dal Comune di Roma.

Targa in memoria dei detenuti del complesso di San Michele e di celebrazione della nuova funzione dell'edificio


La targa in questione si trova in Piazza di Porta Portese, nel Rione Trastevere e ricorda, con toni propagandistici di parte contro lo Stato Pontificio come l'edificio un tempo fosse un carcere e come al tempo della targa fosse stato trasformato dallo Stato Italiano in un edificio per la formazione dei giovani.
La targa non è neanche pienamente corretta, poiché nello Stato Pontificio il Complesso di San Michele non aveva funzione solamente di carcere, ma anche di ospizio e di Opera Pia.
La targa è stata qui posta dal "Popolo di Roma" il 20 Settembre 1920.

Monumento ai caduti di Roma nella Guerra di Liberazione


Il monumento in questione si trova tra Piazza di Porta San Paolo e Via Raffaele Persichetti, nel Rione San Saba, e ricorda tutti i caduti durante la Guerra di Liberazione nella città di Roma tra il Settembre 1943 ed il Giugno 1944.
Il monumento, che si presenta come un semplice monolite, è stato qui posto dal Comune di Roma il 4 Novembre 1960.

Targa in memoria di Orazio Giustiniani


La targa in questione si trova in Piazza Orazio Giustiniani, nel Rione Testaccio, e ricorda il poeta Romanesco Orazio Giustiniani (1868-1919), che presso le abitazioni interne al Mattatoio - dove la targa è posta - abitava.
Ad Orazio Giustiniani è dedicata anche la piazza, un tempo chiamata Piazza del Mattatoio.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 1965.

Targa in memoria del primo asilo della Società degli Asili d'Infanzia


La targa in questione si trova in Via di San Francesco a Ripa, nel Rione Trastevere, e ricorda come in questo edificio, il 20 Gennaio 1848, la Società degli Asili d'Infanzia eresse il suo primo asilo.
La targa è stata qui posta nel 1898, in occasione dei 50 anni dall'apertura del primo asilo.

Targa per l'importante valore artistico di Palazzo Colonna


La targa in questione si trova in Via della Pilotta, nel Rione Trevi, in corrispondenza con l'ingresso al pubblico della Galleria Colonna, dunque lungo il muro di Palazzo Colonna. La targa pone sotto il vincolo della legge 20 Giugno 1909 N. 364 e 25 Giugno 1912 N. 688 il Palazzo Colonna, la Villa al Quirinale e tutti i suoi annessi in quanto considerati di importante interesse artistico.
La targa è stata qui posta dal Ministero della Pubblica Istruzione e fa riferimento al Decreto del 27 Luglio 1950.
Nella vicina Piazza della Pilotta è presente un'altra targa che fa riferimento allo stesso decreto relativo a Palazzo Colonna.

Targa in memoria di Adam Mickiewicz


La targa in questione si trova in Via del Pozzetto, nella parte della strada che ricade nel Rione Colonna, e ricorda il poeta Polacco Adam Mickiewicz (Zosie 1798 - Costantinopoli 1855), che nel 1848 si trovava in questa casa per organizzare un gruppo di Polacchi per combattere nelle Guerre d'Indipendenza Italiane.
La targa, sormontata da un bassorilievo raffigurante Mickiewicz, è stata qui posta dal Comune di Roma il 29 Marzo 1877.

Targa in memoria di Cesare Correnti


La targa in questione si trova in Piazza di Monte Citorio, nel Rione Colonna, e ricorda il patriota e uomo politico Cesare Correnti (Milano 1815 - Lesa 1888), che in questo palazzo fu in carica come Ministro della Pubblica Istruizione.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 1893.

Targa in memoria di Marco Mastrofini


La targa in questione si trova in Piazza di Monte Citorio, nel Rione Colonna, e ricorda il filosofo, Presbitero, matematico, scrittore e Teologo Marco Mastrofini (Monte Compatri 1763 - Roma 1845), che presso questa casa morì.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 1876.

Targa in memoria di Alberto Marchesi


La targa in questione si trova in Via della Scrofa, nel Rione Campo Marzio, e ricorda l'antifascista Alberto Marchesi (Roma 1900 - Roma 1944), membro del Partito Comunista Italiano che costituì una brigata partigiana chiamata Volga.
Prigioniero dei Nazisti, fu ucciso il 24 Marzo 1944 nell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
La targa è stata qui posta dai "compagni" (presumibilmente di militanza comunista) il 17 Marzo 1947.

Busto e targa in memoria di Giuditta Tavani Arquati


Il busto con annessa targa in questione si trova in Via della Lungaretta, nel Rione Trastevere, e ricorda la patriota Giuditta Tavani Arquati (Roma 1830 - Roma 1867), che il 25 Ottobre 1867 morì insieme ad altri patrioti che pianificavano un'insurrezione a Roma presso il Lanificio Ajani, che qui si trovava, per mano di un gruppo di Zuavi Pontifici.
La targa, che ricorda Giuditta Tavani Arquati e gli altri 8 patrioti morti, è stata qui posta nel 1877.
Il busto, scolpito dall'artista Achille Della Bitta, fu inaugurato il 26 Ottobre 1879: il velo che copriva il busto prima dell'inaugurazione fu fatto cadere dal cittadino Napoleone Barboni, asfaltista, che presentò i figli di Giuditta Tavani Arquati ai cittadini presenti all'inaugurazione.