Quartiere Gianicolense



Il Quartiere Gianicolense sorge sulla propaggine Sud-Ovest del Gianicolo, detta Monteverde, e prende nome proprio dal colle del Gianicolo.
Fino alla costruzione, avvenuta nel XVII Secolo da parte di Papa Urbano VIII, delle Mura Gianicolensi, in sostituzione della parte oltre Tevere delle Mura Aureliane, la distinzione tra il Gianicolo "entro le mura" e Monteverde ancora non era contemplata dai Romani, e la parte occupata dal Quartiere Gianicolense è, appunto, quella al di fuori delle Mura Gianicolensi.
Proprio per questa ragione, il nome di "Quartiere Gianicolense" è usato pochissimo dai Romani, che chiamano la zona, generalmente, Monteverde.
Fino al IV Secolo a.C., il Gianicolo ricadeva sotto l'area d'influenza Etrusco-Veientana, e per molto tempo il "grande Gianicolo", quello che comprende anche Monteverde, fu considerato un tutt'uno con il Colle Vaticano, che fa parte della stessa dorsale nata dallo stesso movimento tettonico, e si iniziò a considerare il Gianicolo come colle a parte quando, ai tempi del Lazio Arcaico, in cui Roma ancora non si era espansa fino ad esso, qui sorse un insediamente, che secondo alcuni studiosi potrebbe essere Antipolis, così come alle sue pendici sembra sorse un ltro insediamento chiamato Pagus Janiculensis, nei pressi dell'attuale Piazza Mastai.
Il nome di Gianicolo, deriverebbe dalla Divinità Latina Giano, cui sarebbe stato dedicato un Tempio sul Gianicolo, anche se sappiamo che sul colle, in antichità, era presente un sacello dedicato a Fons, figlio proprio di Giano.
Vi erano anche molti Boschi Sacri, dedicati all'Antica Divinità Latina Furrina, legata alle acque.
Il Colle Gianicolo, che i Romani chiamavano anche Mons Aureus, ovvero "Monte d'Oro", toponimo ancora presente nella toponomastica Romana con la "Rampa del Monte Aureo", nel Rione Trastevere, per via dei riflessi dorati delle sue sabbie gialle, rimase per secoli fuori dalla Città di Roma, finchè una piccola propaggine di esso non fu, tra il 270 ed il 275, compresa per ragioni strategiche nelle Mura Aureliane. 
Sempre sul colle Gianicolo, nel IV Secolo fu costruito un Santuario Isiaco, dobbiamo ricordare che l'area di Trastevere era, in Età Imperiale, abitata da numerose persone provenienti dalle Provincie Orientali dell'Impero. Per Secoli, poi, il Gianicolo fu lasciato ai margini della città, adibito principalmente a vigne.
Come detto, la costruzione delle Mura Gianicolensi, nel 1643, ad opera di Papa Urbano VIII, volta a difendere Roma dai possibili attacchi durante la Guerra di Castro, ampliarono la parte di Roma all'interno delle Mura e divisero il Gianicolo tra quello, ancora così chiamato, entro le Mura, e quello al di fuori di esse, detto Monte Verde.
E se sul Gianicolo sorsero numerose ville, al di fuori di esse ciò avveniva molto meno, con una grande eccezione però, ovvero la più grande delle ville di Roma: Villa Pamphilj, che sorse proprio subito fuori la vecchia Porta Aurelia, rinominata Porta San Pancrazio in onore della Chiesa immediatamente fuori di essa. Oltre alla Villa Pamphilj, sorsero altre ville in zona, come Villa Medici del Vascello e Villa Corsini-Ricasoli.
Il Quartiere rimase per lungo tempo un'area di ville e di terreni rurali, con molte osterie fuori porta, come "Lo Scarpone", ancora esistente come Ristorante presso Porta San Pancrazio.

La battaglia del 30 aprile 1849

Nel 1849 questa zona fu protagonista degli scontri tra l'esercito della Repubblica Romana, guidato da Giuseppe Garibaldi, e quello Francese, del Generale Oudinot. Fu proprio presso Porta San Pancrazio che, il 30 Aprile 1849 l'esercito della Repubblica Romana respinse provvisoriamente i Francesi, che poi continuarono ad assediare Roma, entrandovi definitivamente il 3 Luglio dello stesso anno.
Un nuovo scontro, sempre presso Porta San Pancrazio, avvenne il 20 Settembre 1870, tra l'esercito Sabaudo guidato da Nino Bixio e i difensori Pontifici, proprio mentre contemporaneamente i Bersaglieri entravano a Roma attraverso la breccia di Porta Pia.
Con l'Unità d'Italia la zona rimase sostanzialmente agricola fino ai primi del Novecento, quando il PRG del 1908 destinò l'altura alla costruzione di villini.

Monteverde Vecchio nel 1925

I primi sviluppi avvennero lungo il proseguimento del Viale del Re, chiamato poi Viale dei Lavoratori, per poi assumere nel 1954 l'attuale nome di Viale Trastevere, e la linea ferroviaria, lungo la quale fu costruita, nel 1911, proprio presso il confine col Quartiere Portuense, la Stazione Trastevere
Oltre questa zona, iniziò poi l'estensione sul Monte Verde, dando inizio alla costruzione dell'omonimo quartiere con una serie di villini nell'area fino a Via de Quattro Venti e Via di Donna Olimpia, detta Monteverde Vecchio.

Il Quartiere nel 1931

Tra il 1929 e il 1934, sorsero, lungo la Circonvallazione Gianicolense, i grandi Ospedali San Camillo, Forlanini, Spallanzani e il Sanatorio Cesare Battisti, che formano un importante nucleo nel Quartiere.
Negli anni '30 sorsero, nella zona di Via di Donna Olimpia, alcune case popolari volte ad ospitare gli sfollati degli sventramenti dell'area di Borgo.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il quartiere continuerà la sua espansione urbanistica, con la costruzione di quello che è comunemente chiamato Monteverde Nuovo, raggiungendo l'area dei Colli Portuensi.
Oggi il Quartiere Gianicolense è considerato un elegante quartiere residenziale di Roma, arricchito dal verde di Villa Pamhilj e che vede nei complessi Ospedalieri San Camillo-Forlanini e Lazzaro Spallanzani un importante punto d'attrazione.

Borghetti:


Fermate della Metropolitana e delle Ferrovie Urbane:
Quattro Venti (FR3)
Trastevere (FR1, FR3, FR5)

Musei:
Museo Internazionale del Cinema e dello Spettacolo

Ospedali:

Ville:
Villa Doria Pamphilj

Strade:

Strade scomparse:

Porte:
Porta San Pancrazio 

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