Via Daniele Manin si trova nel Rione Castro Pretorio, compresa tra Piazza dei Cinquecento e Piazza dell'Esquilino.
In seguito all'annessione di Roma al Regno d'Italia avvenuta nel 1870, nel 1873 venne deciso dal Consiglio Comunale di urbanizzare le aree dell'Esquilino e del Celio, e furono decisi i nomi da assegnare alle nuove arterie.
Proprio sul Colle Esquilino, fu scelto di dedicare una strada a Daniele Manin (Venezia 1804 - Parigi 1857), patriota Italiano principale animatore della Repubblica di San Marco che si ribellò al governo Austriaco.
I lavori per la costruzione della strada iniziarono nel 1872, ad opera dell'Impresa Esquilino, dal momento che l'area iniziò ad essere urbanizzata proprio dalle strade più vicine alla Stazione Termini, come il primo tratto di Via Cavour.
I lavori per la costruzione della strada iniziarono nel 1872, ad opera dell'Impresa Esquilino, dal momento che l'area iniziò ad essere urbanizzata proprio dalle strade più vicine alla Stazione Termini, come il primo tratto di Via Cavour.
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Una mappa della libreria Spithover del 1878 mostra come Via Manin sia stata una delle prime strade ad essere realizzata nella nuova lottizzazione dell'Esquilino |
Nel 1872 l'architetto Carlucci vi realizzò il primo edificio per abitazioni, oggi demolito, cui ne sguì un altro dello stesso architetto nel 1874. Nello stesso anno venne costruito un altro edificio opera di P. Giobbe.
Il 1879 lungo la strada venne inaugurato il Liceo Classico Umberto I, che in seguito alla Seconda Guerra Mondiale fu dedicato al partigiano Pilo Albertelli, morto nell'eccidio delle Fosse Ardeatine (e ricordato anche da una targa nel Quartiere Nomentano).
Nel Liceo studiò, tra gli altri, anche il Fisico e Premio Nobel Enrico Fermi, che infatti è ricordato proprio su Via Manin da una targa.
Negli anni successivi continuarono ad essere costruiti edifici nella strada: nel 1883 ne fu costruito uno da Ravinetti, mentre nel 1884 e nel 1886 ne vennero edificati due su progetto di Rodolfo Buti.
Il 1879 lungo la strada venne inaugurato il Liceo Classico Umberto I, che in seguito alla Seconda Guerra Mondiale fu dedicato al partigiano Pilo Albertelli, morto nell'eccidio delle Fosse Ardeatine (e ricordato anche da una targa nel Quartiere Nomentano).
Nel Liceo studiò, tra gli altri, anche il Fisico e Premio Nobel Enrico Fermi, che infatti è ricordato proprio su Via Manin da una targa.
Negli anni successivi continuarono ad essere costruiti edifici nella strada: nel 1883 ne fu costruito uno da Ravinetti, mentre nel 1884 e nel 1886 ne vennero edificati due su progetto di Rodolfo Buti.
Nel 1941 il Governatorato di Roma decise di cambiare la denominazione della strada da Via Manin a Via Daniele Manin, per rendere più chiaro il toponimo.
Al civico 4 aveva sede alla fine del XIX Secolo la Liquoreria e Caffé d'Italia.
La strada oggi è una via di grande transito pedonale tra la Stazione Termini e la Basilica di Santa Maria Maggiore. Un intervento urbanistico negli anni Duemila la ha infatti chiusa alle automobili e vi ha fatto passare le rotaie del tram che dalla Stazione Termini raggiunge così Via Napoleone III.Il tratto di Via Manin più vicino alla stazione, compreso tra quest'ultima e Via Giovanni Amendola, è caratterizzato dalla forte presenza di negozi che vendono kebab. Nel tratto successivo vi sono altri esercizi commerciali particolarmente attrattivi per il forte traffico pedonale che percorre la strada per andare verso il centro provenienti dalla Stazione Termini.
Ai numeri 6/8 di Via Daniele Manin si trovava la Trattoria e rosticceria "Il viaggiante", chiusa nel 1966.
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