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Il casino dei Quattro Venti distrutto dagli eventi bellici del 1849 |
La storia - che, per evitare fraintendimenti, non corrisponde al vero -, si basa sul fatto che nell'area del Gianicolo e di Monteverde si verificarono i principali combattimenti tra truppe francesci e truppe della Repubblica Romana nel 1849: nello specifico il Casino dei Quattro Venti venne completamente distrutto nello scontro, e al suo posto oggi sorge il grande Arco dei Quattro Venti, posto all'ingresso di Villa Pamphilj.
La storia vuole che nello scontro che portò alla distruzione del casino, ottanta camicie rosse garibaldine si arroccarono nella struttura e resistettero fino alla loro morte. In seguito a questo gesto il generale Nicolas Charles Victor Oudinot, vincitore dell'assedio, riconobbe la resistenza di questi ottanta e volle ricordarli: il numero ottanta, infatti, in francese si dice quatre-vingt, letteralmente "quattro volte venti", e quindi i quattro venti non sarebbero - secondo questa storia - quattro vènti, ma quattro vénti. Oudinot, con non si sa bene quale autorità sulla toponomastica di Roma, avrebbe poi dedicato questo viale (istituito solo diversi decenni dopo, ma questo lo vedremo meglio a breve) ai "Quattro venti".
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L'area della battaglia di Porta San Pancrazio in una mappa bellica francese dell'epoca |
Il Casino dei Quattro Venti, all'epoca parte della Villa Corsini (poi divenuta parte di Villa Pamphilj) era così detto per la posizione elevata ed esposta da tutti e quattro i lati, esposta quindi "ai quattro venti". Quando nel 1859 venne costruito l'Arco dei Quattro Venti che ricorda il distrutto casino, in cima alla struttura vennero collocate quattro statue che raffigurano proprio i quattro venti.
La storia sbagliata su questo nome racconta poi come questo viale sarebbe stato dedicato agli ottanta garibaldini dallo stesso Oudinot: è difficile pensare che un generale, inviato a Roma da Napoleone III per la sola durata dell'assedio, abbia voluto occuparsi della toponomastica di Roma, senza averne alcuna autorità, e sarebbe stato ancora più singolare dedicare la strada a dei garibaldini, in anni in cui il Papa volle ripristinare il potere temporale e lasciare alle spalle l'esperienza della Repubblica Romana, tanto da far cambiare alcuni dei busti del Pincio dedicati a figure che risultavano scomode al ripristinato Stato Pontificio. Dulcis in fundo, il Viale dei Quattro Venti all'epoca non esisteva, la zona era aperta campagna e verrà urbanizzata solo negli anni '20 del XX Secolo. L'atto di istituzione del Viale dei Quattro Venti risale infatti al 1929 (si veda il verbale originale), ben 80 anni dopo rispetto ai combattimenti del 1849.
Ci rendiamo conto che quella degli ottanta fosse una storia suggestiva, ma il nostro compito a volte è quello di fare i guastafeste. D'altronde non è una bella storia anche quella del braccio alzato del Rio de La Plata nella fontana dei Fiumi del Bernini? Tuttavia anche quella altro non è che una leggenda metropolitana.
Molto utile
RispondiEliminaSicuramente molto utile, ho vissuto più di vent'anni a viale dei quattro venti, sono cresciuto lì e lì è rimasto il mio cuore !! Lucio
RispondiEliminaLa Sua ricostruzione dell’origine del nome è oltretutto razionale
RispondiEliminaCome ti chiami?
RispondiEliminaFinalmente viene scritta la parola fine a una tesi strampalata, certamente parto di un fantasioso ignorante di cose romane.
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