Palazzo Besi



Palazzo Besi domina Piazza dell'Esquilino

Palazzo Besi è una delle più interessanti ed estese costruzioni progettate da Pietro Carnevale, architetto della Roma Umbertina che seppe perfettamente adattarsi sia alle grandi dimensioni, come in questo caso, che a quelle ridotte, come in casa Ruboli, forse il suo lavoro più conosciuto. L’isolato su cui sorge l’edificio ha più o meno forma triangolare con l’apice tra Via Cavour e via di Santa Maria Maggiore, nel Rione Monti, mentre su Piazzadell’Esquilino si trova la base. Carlo Busiri Vici si trovò a lavorare sulla porzione ad angolo acuto progettando Palazzo Giorgioli mentre Carnevale si occupò del lungo fronte di Piazza dell’Esquilino.

Piazza dell' Esquilino nel 1875, sulla destra le case che saranno abbattute per
allargare la piazza su cui sorgerà palazzo Besi

La piazza nel 1870 si trovava ancora nelle sembianze datele da Sisto V nel 1587: una grande scalinata sormontata dal piccolo obelisco proveniente dal Mausoleo d’Augusto posto in asse con l’abside di Santa Maria Maggiore e un’olmata che arrivava fino a via del Bambin Gesù. Il tracciato della nuova Via Cavour, che partiva dalla Stazione Termini e giungeva proprio, nel primo tratto, in Piazzadell’Esquilino, comportò ben presto grandi cambiamenti: il 6 luglio 1872 la Giunta Municipale approvò l’esproprio dei terreni appartenenti ai Massimo, il residuo della Villa Montalto, attorno a S. Maria Maggiore per consentire la costruzione di Via Cavour e il diradamento di piazza dell’Esquilino in attuazione della convenzione stipulata nel 1871 con la Compagnia Commerciale Italiana e la Banca Italiana di Costruzione di Genova che prevedeva la lottizzazione dell’Esquilino. I primi palazzi sulla piazza furono infatti costruiti nel 1873 ai numeri civici 5 e 9, sui terreni della villa Montalto, mentre sul versante che dava verso la Suburra furono previste le demolizioni degli edifici che prospettavano sulla piazza per arretrare il fronte su strada ed allinearlo con quello degli edifici posti su via Liberiana.
L’attuazione delle demolizioni e l’estensione dei Via Cavour nel suo secondo tronco attraverso il rione Monti fu realizzata proprio tra il 1885 e il 1887 grazie all’edificazione di palazzo Besi.
Carnevale edificò un maestoso edificio nelle forme neorinascimentali della tradizione romana il cui ingresso è situato in Piazza dell’Esquilino n. 29.

Particolare del portone d'ingresso

La facciata molto riccamente decorata rimanda allo stile che Sangallo e Michelangelo seppero sperimentare nel cortile di Palazzo Farnese. Vi è infatti una ripresa del motivo dell’arco su semicolonna, di Sangallo, ispiratosi al Teatro Marcello, che incornicia una finestra architravata, aggiunta da Michelangelo, che si trova nei primi due piani di palazzo Besi e si ripete con leggere varianti nel terzo e quarto piano.


Il cortile di palazzo Farnese cui Carnevale si è ispirato soprattutto
nell'architettura del piano nobile in cui il portico
inquadra delle finestre architravate

L'avancorpo sinistro

Tre lievi avancorpi movimentano il fronte sulla piazza: due in corrispondenza degli angoli del palazzo e uno centrale in cui si apre il portone d’ingresso. Ogni avancorpo ospita al piano nobile un arco su piedritto ionico affiancato da una semicolonna con capitello corinzio e da una parasta corinzia, che per il primo piano incornicia una porta finestra a edicola corinzia con timpano ricurvo e balcone a balaustri, per il secondo inquadra una finestra del mezzanino. Negli ultimi due piani quattro paraste con capitello composito accolgono un arco su piedritto corinzio con una finestra con timpano su mensola e superiormente un mezzanino; nei due corpi laterali sono presenti due particolari file di finestrelle rotonde tra ciascuna semicolonna e lesena. 

Il maestoso corpo centrale

Il corpo centrale spicca per la maggiore monumentalità poichè ospita il portone d'accesso costituito da un grande arco a tutto sesto  raccordato al cornicione da una voluta, al piano nobile vi sono semicolonne ioniche al posto dei piedritti ed è incorniciato da un grande timpano decorato con due cornucopie e uno stemma; anche il secondo ordine presenta un arco su semicolonne corinzie affiancate da piedritti quasi a formare una serliana.

La facciata compresa tra gli avancorpi presenta un
motivo ad arcate che incorniciano finestre

Il pian terreno è ricoperto a bugnato liscio mentre è rustico solo negli avancorpi, il mezzanino è caratterizzato da finestre con arco a tutto sesto decorate con clipei, un cornicione aggettante, su cui poggiano i basamenti delle semicolonne e le balaustre, separa il piano terra dal piano nobile. Il resto della facciata è costituito da due fronti inquadrati dagli avancorpi caratterizzati ciascuno da tre archi su semicolonne con capitelli ionici al primo ordine e corinzi al secondo, decorati con clipei, le finestre hanno le stesse caratteristiche di quelle degli avancorpi.
Un grande cornicione, sempre derivato dal cortile di palazzo Farnese ma più spoglio di quello Michelangelesco, costituito da grandi modiglioni stretti e serrati fra loro che sostengono la corona modanata e la sima.

Il prospetto su via Cavour


La facciata su Via di Santa Maria Maggiore è più semplice

L'ingresso di palazzo Besi

Carnevale nella progettazione di palazzo Besi pur rimanendo fedele alla tradizione rinascimentale e all’applicazione puntuale dei modelli cinquecenteschi rivela una forza plastica ed espressiva ben al di sopra di quello che fecero molti suoi contemporanei e riesce a creare degli edifici che per qualità e fattura non rimangono in secondo piano rispetto alla grande architettura del passato ma si pongono in dialogo e addirittura in competizione con quest’ultima, si pensi alla vicinanza della Basilica di Santa Maria Maggiore nel caso del palazzo.







1 commento:

  1. A cosa si deve il nome "Besi"? Era forse una famiglia nobile?
    Grazie per l'eventuale risposta!

    RispondiElimina

Info sulla Privacy