Ippodromo di Tor di Valle





L'Ippodromo Tor di Valle si trova nella Zona Tor di Valle e vi si accede da Via dell'Ippica. Le origini di questa struttura risalgono al 1957, anno in cui, a seguito dell'abbattimento del vecchio Ippodromo del trotto di Villa Glori, che si trovava nel Quartiere Parioli, per lasciare spazio al Villaggio Olimpico in vista delle Olimpiadi del 1960, si decise di costruire un nuovo impianto per questa disciplina. 
Il cantiere iniziò nel 1957 e l'inaugurazione avvenne il 26 Dicembre del 1959 con una corsa internazionale, il fiume in piena fece sì che mezza dirittura d'arrivo fosse coperta d'acqua. L'imprenditore che realizzò l'impianto fu Gaetano Turilli, proprietario dell'hotel Plaza, in società con i fratelli Filippi.

Particolare della tribuna con la vetrata del ristorante.

La nuova opera venne affidata all'architetto spagnolo Julio Lafuente, all'ingegner Gaetano Rebecchini e all'ingegnere strutturista Calogero Bedetti, che progettarono un impianto particolarmente grande per il trotto, tra i più estesi d'Europa per questa disciplina. 


Esso comprende una pista di trotto della lunghezza di 1.000 metri ed una di galoppo di 2.000 (anche se per questa disciplina a Roma è sempre stato più utilizzato l'Ippodromo delle Capannelle), oltre a una pista di allenamento ed alle scuderie. Complessivamente l'impianto occupa una superficie di quarantacinque ettari.


Ma l'elemento architettonicamente più interessante è senza dubbio costituito dalle tribune per il pubblico, che ospitano anche le sale dedicate ai bookmakers e un ristorante. La struttura delle tribune è considerata la più grande paraboloide iperbolica del mondo, ha uno spettacolare aggetto di venti metri, una superficie coperta di 800 m², la capienza è di 50.000 spettatori.


Due grandi pensiline in cemento armato, rette da 11 pilastri, coprono con una diagonale le tribune con un sistema strutturale molto audace, i pilastri sono costituiti da paraboloidi iperbolici con un'avanzata sperimentazione sui gusci sottili, ogni pilastro sfiocca in quattro costole e nelle vele a forma di fungo a doppia espansione.

Le tribune durante la costruzione.



Ogni pensilina misura 21x39 m e grava sull'unico pilone centrale, tale pilone è stato progettato con due strozzi in serie, in modo da assicurargli una notevole flessibilità. Dei tiranti metallici ancorano la parte posteriore della copertura al terreno, bilanciando le forze di equilibrio rispetto al vento, tra i tiranti è tessuta la grande vetrata posteriore, costituita da elementi a bilico.

Veduta della grande vetrata posteriore delle tribune.


Particolare della vetrata.

Negli anni Settanta fu ampliato il solaio, furono realizzate delle grandi vetrate che occuparono metà delle tribune per tutta la loro lunghezza, realizzando dei controsoffitti sotto la copertura di cemento. Si perse in questo modo parzialmente l'originale spettacolarità dell'aggetto della copertura in cemento armato sugli spalti.


Il progetto delle tribune.

Gigi Proietti e Nikki Gentile in una scena di Febbre de Cavallo all'Ippodromo Tor di Valle.   
In questo ippodromo sono ambientate numerose scene del film di Steno Febbre da Cavallo, del 1976, dedicato al mondo delle scommesse dei cavalli, che è stato croce e delizia di tanti appassionati. A questa divertente commedia all'italiana prendono parte Gigi Proietti, nella parte dell'indossatore  Mandrake, Enrico Montesano, il disoccupato Pomata, Francesco De Rosa, Catherine Spaak, Mario Carotenuto e Adolfo Celi.

L'ippodromo dopo le modifiche effettuate negli anni Settanta
                           
Nel 2004 l'ippodromo ha ospitato gli MTV Europe Music Awards, il celebre evento realizzato dall'emittente televisiva musicale MTV ed in cui vengono premiati gli artisti musicali più apprezzati dal pubblico europeo. Tale edizione venne presentata dal rapper statunitense Xzibit e dall'attrice sua connazionale Sarah Michelle Gellar.

L'ippodromo oggi versa in stato di completo abbandono.


Alla morte di Gaetano Turilli e della moglie il vasto patrimonio immobiliare fu al centro di una lunga diatriba legale fra gli eredi che si concluse nei primi anni novanta con l'assegnazione dell'ippodromo alla famiglia Papalia. Nel 2008 fu costituita la società tor di Valle srl dai fratelli Gaetano e Umberto Papalia, la società è fallita nel giugno 2013. Le corse del trotto terminarono il 30 gennaio 2013.
Anche a SAIS spa, detentrice dei terreni e di proprietà Papalia è fallita nel 2014. Il 25 marzo 2010 Luca Parnasi, tramite la società Eurnova sottoscrisse un preliminare di acquisto dell'area per 42 milioni di euro dove inizialmente progettò un insediamento residenziale. Il 25 giugno 2013 Eurnova acquistò l'area dalla SAIS con la curatela fallimentare.
Nel 2012 i nuovi proprietari dell'A.S. Roma, guidati dallo statunitense James Pallotta, hanno individuato l'area dell'ippodromo come luogo dove edificare un nuovo stadio di calcio ed altri servizi ad esso correlati. Un accordo ha dunque portato alla cessazione di tutte le attività dell'ippodromo dal gennaio 2013, momento in cui la struttura è stata definitivamente chiusa.
Tuttavia, la situazione non sembra essersi sbloccata e non si trova un accordo per la costruzione del nuovo impianto, fatto che lascia l'ippodromo in uno stato di totale degrado.
Sembrava che le parole della figlia di Lafuente Clara contro l'abbattimento del capolavoro paterno dovessero rimanere inascoltate, invece venerdi 17 febbraio 2017 la soprintendente Margherita Eichberg ha comunicato l'avvio di dichiarazione di interesse dell'ippodromo per quanto riguarda la tribuna e la pista.
Il 23 febbraio 2017 si è giunti con il sindaco Raggi ad un nuovo accordo contenente modifiche progettuali.
Il 26 febbraio del 2021, dopo uno stallo di quattro anni, il nuovo proprietario della A.S. Roma ha rinunciato alla costruzione dello stadio a Tor di Valle.
L'Ippodromo si trova ad oggi in stato di completo abbandono, e necessiterebbe di un progetto di riconversione e restauro urgente.

1 commento:

  1. Ma chi paga l'aver distrutto questo ippodromo? Forse l'AS Roma dovrebbe rifondere per il grosso danno arrecato alla città. Molto strano che nessuno lo abbia finora chiesto.

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