Stabilimenti Cinematografici Cines



Gli Stabilimenti Cinematografici Cines erano situati tra Via Veio, Piazza Tuscolo, Via Magna Grecia, Via Soana e Via Gabi, nel Quartiere Appio Latino, oggi non sono più esistenti.


Nel 1905 gli imprenditori Alberini & Santoni, proprietari del Cinema Moderno, costruirono un teatro per la produzione cinematografica, il primo d'Italia, in una traversa di Via Appia Nuova, poi ribattezzata Via Veio, ad angolo con Vicolo delle tre Madonne.


Questo primo edificio si trovava sulla destra di via Veio, ed era un vero e proprio teatro sviluppato su due piani, posto fra i campi di carciofi e le osterie della zona. 
Il 1905 vi fu realizzato uno dei primi film della storia del cinema Italiano: La presa di Roma.

Gi stabilimenti Cines nel 1911

La fondazione della Società Cines avvenne nell'aprile del 1906 ad opera di Adolfo Pouchain, lo stabilimento cinematografico fu ricavato nell'edificio di Alberini & Santoni.
Dopo l'incendio sviluppatosi nel 1907 furono costruiti due grandi teatri di posa, dall'altro lato di Via Veio, i futuri teatri 1 e 2.

I primi teatri di posa, nel 1911

Nei nuovi stabilimenti vennero realizzati importanti film storici come Otello Garibaldi, del 1907, mentre il 1913 fu girato il famosissimo Quo Vadis? di Enrico Guazzaroni.
Successivamente con la I Guerra Mondiale la produzione cinematografica crollò e lo stabilimento venne chiuso nel 1921.


Il 1929 il produttore Stefano Pittaluga rilevò gli stabilimenti e ne operò una profonda ristrutturazione, costruendo anche i teatri di posa n 3 e 4, verso Via Gabi, mentre in Piazza Tuscolo si trovavano i depositi dei materiali di scena. Gli Stabilimenti furono inaugurati dal Ministro delle Corporazioni Giuseppe Bottai il 25 maggio del 1930.

Gli Stabilimenti Cines da Via Magna Grecia, nel 1931

Negli stabilimenti venne girato il primo film sonoro Italiano: La canzone dell'amore del 1930.
Gli anni successivi videro le riprese di molti film, tra cui quelli dei registi Carlo Ludovico Bragaglia, Alessandro Blasetti, Goffredo Alessandrini e Mario Camerini, vi lavorarono attori del calibro di Vittorio De Sica, Ettore Petrolini ed Elsa Merlini. Negli anni Trenta metà della produzione cinematografica Italiana si svolgeva nel complesso della Cines.

Pianta degli stabilimenti nel 1930

Nel giugno del 1935 la Cines fu acquistata dalla SAISC dell'Onorevole Carlo Roncoroni.
La notte del 26 settembre del 1935 i teatri di posa 3 e 4 furono devastati da un vasto incendio. In quel momento, anche se la produzione cinematografica aveva subito ripreso nei teatri risparmiati dalle fiamme, bisognava decidere se restaurare gli edifici distrutti o rifondare interamente lo stabilimento.

Vittorio De Sica osserva le macerie degli stabilimenti dopo l'incendio 

Il Roncoroni decise quindi di costruire dei nuovi enormi stabilimenti cinematografici sulla Via Tuscolana, su terreni agricoli, pagati a bassi prezzo, che sarebbero diventati poi Cinecittà.
Questa scelta comportò la demolizione dell'intero complesso, attuata nel 1937, con l'ampliamento di Via Magna Grecia fino a Piazza Tuscolo, i terreni liberi vennero edificati ad intensivi soltanto negli anni Cinquanta, mentre tra Via Veio e Via Magna Grecia fu costruito nel 1957 il Mercato Metronio.




3 commenti:

  1. Grazie, argomento interessantissimo! Purtroppo non c'è più la minima traccia, nella zona. Nemmeno delle tabelle illustrative, sui luoghi dove sorgevano gli stabilimenti, che credo sarebbero molto apprezzate dai residenti, è non solo.

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  2. buongiorno,
    da grandissimo appassionato del mio quartiere di San Giovanni e della sua relativa storia legata indissolubilmente al quasi magico mondo della Cines, in seguito a numerosi anni di continue ricerche, oramai, mi domando dove possa essere collocata al giorno d'oggi la primissima sede di Alberini & Santoni;
    si fa spesso riferimento ad una struttura posta tra via Veio e via delle Tre Madonne, ma di quest'ultima (la cui toponomastica appare soppressa già nei primi Venti), il tracciato risulta disordinatamente compreso tra il fosso della Marrana e i primi accenni di via Sannio, dunque di complicata individuazione all'interno della fitta trama semi/intensiva odierna; si citano spesso, inoltre, come storici sebbene al giorno d'oggi inesistenti punti di riferimento, la celebre e quasi proverbiale osteria "Faccia Fresca" e la limitrofa trattoria "Onofri", dalle quali, ad una distanza di circa 200 metri presso una via ancora senza nome (la forse nascente Veio?), sarebbe sorto ben visibile lo stabilimento di cui sopra. E i conti, puntualmente, non tornano. La collocazione di ognuno dei teatri realizzati durante la gestione della Pittaluga è oramai perfettamente nota, ma per quanto riguarda quella della fondamentale struttura di partenza aleggia ancora una fitta nebbia di incertezze. In attesa di una risposta che possa con precisione chiarirmi tale dubbio, vi auguro un buon proseguimento di giornata.
    Jacopo

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  3. Qualcuno sa dirmi se il Cinema Tuscolo di P Tuscolo fu edificato sui ruderi della CINES? Frequentavo quel cinema perché abitavo in zona,
    a piazza Galeria-Via Latina.

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