Quartiere de Mérode



Con il nome di Quartiere de Mérode si intende la lottizzazione realizzata su iniziativa di Monsignor Francesco Saverio de Mérode tra il 1866 e il 1880 nei terreni di Villa Strozzi e limitrofi della valle di San Vitale, oggi compresi nei Rioni Castro Pretorio e Monti, che vide l'apertura del primo tratto di Via Nazionale.

Monsignor Francesco Saverio de Mérode

Monsignor de Mérode effettuò l'acquisto di Villa Strozzi, situata lungo Via Strozzi, l'attuale Via del Viminale, il 23 aprile 1859 dal recente proprietario Octavius Dillingham Mordaunt, per 18.000 scudi. 

Villa Strozzi e Orto delle Barberine nella Mappa del Nolli del 1748

L'acquisizione di alcuni terreni della villa era stata prevista dal Pontefice Pio IX per ampliare le carceri di Piazza delle Terme, già dal 1853, e venne effettuata dal de Mérode come "deputato all'amministrazione generale di tutte le Carceri". Il proprietario della villa Thomas Bailey era però propenso ad alienarla interamente piuttosto che frazionarla, fu così che l'Arcivescovo l'acquistò per intero nel 1859. 
Una volta in possesso del vasto appezzamento il Monsignore iniziò ad ideare un piano di espansione della città, ad imitazione di quello che il Prefetto Haussmann faceva a Parigi, nell'ottica di modernizzazione dello Stato Pontificio portata avanti dal Pontefice Pio IX, che aveva previsto la creazione della nuova Stazione Termini in Piazza delle Terme di Diocleziano
In questo senso de Mérode può essere identificato come l'ultimo urbanista della Roma dei Papi e il primo della Terza Roma, e, sebbene negli anni passati sia stato connotato negativamente dalla critica, che lo aveva identificato come speculatore senza scrupoli, oggi la sua figura è stata in parte riabilitata, ne va infatti riconosciuta la lungimiranza di vedute e lo spirito d'iniziativa.

Progetto del Quartiere de Mérode 1868

L'intraprendente Arcivescovo, per attuare il suo progetto, acquistò nel 1864 l'intero Orto delle Barberine e, lungo Via di San Vitale le ex Vigne Stati e del Collegio Ghisleri, appartenenti alle Monache di San Silvestro in Capite, avendo i possedimenti in tutta la vallata, elaborò un vasto piano, incentrato simmetricamente sull'esedra delle Terme di Diocleziano, per collegare la Stazione Termini con Via delle Quattro Fontane, e oltre fino a Via del Boschetto. Dall'esedra infatti doveva originare una grande nuova strada, l'odierna Via Nazionale, all'epoca chiamata Via di Santa Maria degli Angeli, o Via de Mérode, questa arteria veniva intersecata da tre strade perpendicolari, le odierne Via Torino, Via Firenze e Via Napoli, delle quali Via Torino era posta in asse tra la facciata della Chiesa di Santa Susanna e l'abside della Basilica di Santa Maria Maggiore.
Per ampliare ulteriormente i propri possedimenti il Monsignore stipulò un atto di permuta con la Camera Apostolica, che deteneva i terreni dell'Orto di San Bernardo, ottenendo l'area dell'esedra delle Terme in cambio delle aree di Villa Strozzi adiacenti al Carcere. 
Il Consiglio Comunale il 13 aprile 1867 approvò la Convenzione de Mérode, della quale si scrive "si metterà in comunicazione diretta e piana una ragguardevole parte della città, come è il rione dei Monti, con altra da cui rimaneva divisa e con la stazione della via ferrata alla quale per andare dovevano i cittadini tutti di quel rione fare un largo giro". Nella Convenzione l'Arcivescovo cedeva gratuitamente tutte le aree di sua proprietà interessate dal prolungamento della strada principale che da Via delle Quattro Fontane arrivava fino a Piazza del Boschetto. Prima ancora che la convenzione diventasse esecutiva il Monsignore fece iniziare i lavori del primo tratto della Via de Mérode fino a Via delle Quattro Fontane, i terreni vennero venduti e nel 1868 sorsero i primi cantieri per la costruzione degli edifici lungo l'odierna Via Nazionale.

Palazzo Galluppi, ad angolo con Via Torino, 1869

I primi palazzi terminati nel 1870 erano Palazzo Rossi, Palazzo Galluppi e Palazzo Rota, tra Via Nazionale e Via Torino, mentre erano in costruzione Palazzo Tenerani e Palazzo Guerrini, ora Hotel Quirinale. Le tre vie perpendicolari erano soltanto abbozzate, la Villa Strozzi era ancora esistente.

Il Quartiere de Mérode nel 1870

Con la Breccia di Porta Pia e la fine dello Stato Pontificio i cantieri si bloccarono e l'intero progetto rischiava di fallire. Il 28 febbraio 1871 Monsignor de Mérode, ripropose al Consiglio Comunale la lottizzazione del quartiere.
Il 28 febbraio 1871 la Convenzione de Mérode fu approvata dal Consiglio Comunale, con il solo voto contrario del Conte Luigi Amadei, prevalse la visione del Sindaco Pianciani, che nonostante considerasse il piano urbanistico imperfetto, preferiva continuarne l'esecuzione piuttosto che decretarne l'arresto, o l'eccessivo onere derivante da eventuali modifiche, vista anche l'urgenza di case che servivano alla nuova Capitale. Nella Convenzione era previsto che il Comune di Roma acquisisse l'area dell'esedra di Termini perché venisse convertita in piazza, entrava in possesso anche di tutte le strade già tracciate, in cambio della dichiarazione di pubblica utilità degli altri terreni e dell'accollo da parte del Comune di tutte le opere di urbanizzazione del nuovo quartiere: illuminazione, condutture, fognature e selciato.
Approvata la Convenzione Monsignor de Mérode sottoscrisse il contratto che impegnava il Comune a continuare la costruzione della Via Nazionale fino a Via del Boschetto, mentre nel 1872 il Comune si impegnò a prolungare la strada fino a Via Panisperna.
Alla fine del 1872 erano state ultimate le fognature mentre dal 1873 la strada principale, ribattezzata Via Nazionale fu aperta al pubblico. L'anno successivo vide la precoce morte del Monsignore, con uno stallo nella cessione dei terreni posti tra Via Napoli e Via della Consulta. 

La lottizzazione de Mérode nel 1876, alcuni edifici sono sorti sulle Vie Firenze, Torino e Napoli, mentre il tratto di Via Nazionale oltre Via delle Quattro Fontane rimane inedificato

Le proprietà del Monsignore passarono al fratello Carlo Werner de Mérode, che iniziò le trattative con il Comune per il completamento del quartiere. Nel 1878 vennero adottati i tracciati delle strade parallele a Via Nazionale, Via Palermo, Via Piacenza e delle trasversali Via Venezia, Milano e Genova. 

Via Nazionale nel 1879, in fondo si vede ancora un antico edificio di Via di San Vitale non ancora demolito

Entro il 1880 Carlo Werner vendette tutti i terreni rimasti, tra cui quello lungo Via Nazionale, comprato da Guglielmo Huffer, destinato alla realizzazione di Villa Huffer.
Intorno al 1888 la lottizzazione de Mérode, la prima di Roma Capitale, e quella con la nuova strada più importante della Terza Roma, la Via Nazionale, può considerarsi terminata. I due grandi edifici delle Esedre di Koch in Piazza dell'Esedra furono terminati soltanto nel 1898.

Il quartiere de Mérode nel PRG del 1882



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