Hotel Massimo d'Azeglio



L'Hotel Massimo d'Azeglio è uno storico Hotel di Roma situato in Via Cavour n. 18 nel Rione Castro Pretorio.
L'edificio che ospita l'albergo fa parte dei primi palazzi costruiti a Roma dall'Impresa Esquilino, dopo la presa di Porta Pia, nel primo tratto di Via Cavour, compreso tra la Stazione Termini e Piazza dell'Esquilino.
Il progetto, datato al 1872, è dell'architetto svizzero Enrico Kleffer, giunto a Roma da Firenze dopo lo spostamento della Capitale, si tratta dunque di uno dei primi edifici realizzatoli dall'Impresa Esquilino nella nuova lottizzazione.
La facciata si sviluppa su cinque livelli, un bugnato liscio ricopre il pianterreno e il mezzanino, il piano nobile è dotato di finestre con timpano, uno spesso cornicione divide il secondo dal terzo piano, le cui finestre sono architravate.


La storia dell'Hotel cominciò nel 1875 quando l'imprenditore piemontese Maurizio Bettoja aprì un ristorante al pianterreno dell'edificio intitolandolo a Massimo d'Azeglio. 
Visto il successo riscosso dall'attività, il figlio Angelo Bettoja decise di aprire un albergo ai piani superiori, dedicato sempre al d'Azeglio nel 1878, che venne progressivamente ampliato.
L'albergo arrivò ad occupare l'intero stabile, con 250 camere dotate di tutti i confort.
Ben presto la famiglia Bettoja arrivò ad essere proprietaria di altri due alberghi posti di fronte al d'Azeglio: il Liguria e il Lago Maggiore.

(foto Bettoja)

All'interno dell'Hotel le sale storiche sono quelle del Ristorante, decorate con quadri di ispirazione Risorgimentale, tra cui l'autoritratto di Massimo d'Azeglio, la sala è ricoperta a boiserie, con rilievi in bronzo di Alfredo Biagini di gusto Art Déco. 

L'interno del Ristorante in stile Art Déco 

Il Ristorante infatti subì un importante restauro negli anni Venti, con l'esecuzione di decorazioni a graffito sui muri e la boiserie di legno con formelle in bronzo. 

 

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