Antonina

Antonina San Vitale
Presunto ritratto di Antonina nei mosaici di San Vitale a Ravenna. A sinistra è raffigurata la figlia Giovanna

Antonina (484/495 circa-dopo il 565) fu un'esponente del patriziato dell'Impero Romano d'Oriente (che viene impropriamente chiamato Impero Bizantino), moglie del grande generale Belisario e figura molto vicina all'Imperatrice Teodora, moglie dell'Imperatore Giustiniano. Antonina e Teodora furono in generale viste come due donne dalla personalità molto forte e molto influenti. Nel caso specifico di Antonina, i resoconti degli storici quasi parlano di un vero e proprio rapporto di dominazione nei confronti del marito Belisario, nonostante questo fosse uno dei massimi generali dell'Impero, uscito vincitore dalla rivolta di Nika, dalla guerra contro i Vandali e dalla guerra Greco-Gotica. Belisario venne tradito da Antonina sistematicamente, e si narrano episodi raccontati dallo storico Procopio di come il grande generale abbia anche leccato i piedi della moglie, in segno di sottomissione. Episodi che vedremo meglio più avanti.

Mosaico San Vitale Belisario
Il generale Belisario nei mosaici di San Vitale a Ravenna

Antonina (il cui nome greco si scrive Ἀντωνίνα) fu figlia di un auriga che correva all'Ippodromo di Costantinopoli attivo anche a Thessalonica e di una prostituta, e come Teodora proveniva dall'ambiente dell'ippodromo.
Il matrimonio di Antonina con Belisario fu probabilmente però il secondo per la donna, che in precedenza aveva già avuto un figlio, Fozio, che fu militare al fianco del patrigno in numerose campagne militari, e forse anche una figliastra.
La maggior parte delle informazioni relative ad Antonina provengono dalla Storia Segreta, opera scritta dallo storico Procopio di Cesarea, che traccia appunto il ritratto di una donna particolarmente forte e influente e di un marito particolarmente sottomesso, seppur al contempo tra i più abili militari del suo tempo, in grado tra le altre cose di sconfiggere i Goti che stavano cingendo Roma d'assedio tra il 537 e il 538.
Sulla gioventù di Antonina e il contesto da cui proveniva, Procopio parla di una vita "oscena e dissoluta" e del fatto che fosse stata già madre di molti bambini prima di sposare Belisario, facendo riferimento specifico a Fozio.
Dopo il matrimonio con Belisario, la donna seguì il marito nelle guerre contro i Vandali in Africa nel 533, insieme anche a Teodosio, figlioccio del generale con cui Antonina iniziò a intraprendere una relazione. Nonostante i due fossero stati una volta scoperti mentre erano svestiti, il generale preferì credere a una scusa della moglia per giustificare ciò che aveva appena visto, e la relazione tra Antonina e Teodosio proseguì.
Procopio attribuisce ad Antonina anche un importante merito nella guerra contro i Vandali: la donna, infatti, conservò in alcuni vasetti l'acqua potabile nelle imbarcazioni bizantine dopo che la maggior parte delle scorte erano state contaminate.
Antonina venne poi inviata a Roma al fianco del marito in occasione della guerra Greco-Gotica. La missione di Belisario non era solo quella di sconfiggere il re gotico Vitige, ma anche deporre Papa San Silverio (536-537), che godeva dell'appoggio gotico ma verso il quale da Costantinopoli c'erano molte riserve, dal momento che l'Imperatrice Teodora aveva simpatie verso i Monofisiti e, alla morte di Papa Sant'Agapito I, aveva parteggiato per il Vescovo Vigilio che aveva dato rassicurazioni a riguardo. Teodora, che era amica stretta di Antonina, volle contare sul suo sostegno nella missione assegnata a Belisario.
Grazie a una lettera contraffatta che accusava falsamente San Silverio di complicità col re Gotico Vitige che stava assediando Roma, il Pontefice venne deposto da Belisario e sostituito con il suo successore, Vigilio (537-555). Silverio è oggi venerato come Santo ed è patrono dell'isola di Ponza, vicino alla quale si trova l'isola di Palmarola ove morì in esilio.
Proprio nell'incontro tra Antonina e San Silverio è raccontato da Procopio un episodio che parla di quella che rappresenta quasi come un rapporto di sottomissione a lei da parte di Belisario. Durante l'incontro, infatti, Antonina si trovava stesa su un triclinio e suo marito Belisario giaceva ai suoi piedi, una posizione che generalmente nell'Antica Roma era attribuita al Servus ad Pedes.
Probabilmente Antonina rimase in Italia fino al 540, quando tornando a Costantinopoli insieme a Teodora iniziò a tramare per far cadere Giovanni di Cappadocia, Prefetto del Pretorio d'Oriente. Dopo il ritorno di Belisario, infatti, quest'ultimo aveva ottenuto una notevole popolarità e Giovanni lo stava vedendo come un rivale. Antonina mise dunque in campo uno spietato stratagemma, fingendo di voler organizzare una congiura contro Giustiniano e riuscendo a trovare Giovanni dalla sua parte, che colto sul fatto fu costretto alla fuga e a ritirarsi in un monastero.
In un monastero si era stabilito anche Teodosio, il figlioccio di Belisario ed amante di Antonina, fatto che aveva reso triste la patrizia, ma quando il generale fu mandato sul limes orientale per una campagna contro i Persiani, il giovane lasciò il monastero e tornò ad essere amante di Antonina.
Nel 541 anche Antonina si recò sul limes orientale, ma a causa di Fozio Belisario aveva scoperto la sua relazione con Teodosio e sembrava determinato a punirla segregandola e facendo lo stesso col suo amante. Tuttavia l'Imperatrice Teodora, ormai stretta amica di Antonina, fece torturare Fozio e alcuni seguaci di Belisario affinché rivelassero dove si trovava Teodosio e lo fece liberare. Convocata Antonina, le disse che voleva mostrarle una gemma preziosa di cui era entrata in possesso, e la fece ricongiungere con Teodosio.
Successivamente, nel 543, Belisario cadde in disgrazia agli occhi di Teodora, dal momento che Giustiniano era stato contagiato dalla pestilenza che aveva colpito Costantinopoli e, nel periodo di malattia prima che guarisse, si temette che molti generali e alti funzionari stessero tramando per scegliere un nuovo Imperatore.
Grazie ad Antonina e alla sua stretta amicizia con Teodora, Belisario venne riabilitato. Procopio narra che ricevuta da Teodora la lettera di perdono, il generale si gettò ai piedi di Antonina, accarezzandole le gambe e leccandole le piante dei piedi. Si tratta di un gesto che ben da l'idea dell'influenza di Antonina, dal momento che Belisario, seppur in un momento difficile, era uno dei generali più potenti dell'impero, e prostrarsi ai piedi della moglie e leccarle i piedi rappresentava un gesto molto eloquente.
Teodora favorì inoltre il matrimonio tra Giovanna, figlia di Antonina e Belisario, e suo nipote Anastasio, matrimonio che avrebbe fatto ereditare a quest'ultimo i vasti possedimenti della famiglia di Belisario. Tuttavia, dopo la morte di Teodora nel 548, Antonina ruppe il matrimonio.
Con tutta probabilità Antonina morì successivamente al suo marito, deceduto nel 565, ma non si sa di preciso quando.
Le interpretazioni storiche su Antonina sono diverse. La nostra principale fonte relativamente alla sua vita è rappresentata dalla Storia Segreta di Procopio, un'opera particolarmente astiosa contro Giustiniano e la moglie Teodora ma che prima ancora che criticare la coppia imperiale se la prende con Antonina, cui sono dedicati i primi capitoli. L'opera, in ogni caso, ritenuta generalmente opera di Procopio, secondo alcuni potrebbe essere opera di un omonimo, Procopio di Costantinopoli, dal momento che è stata pubblicata postuma.
L'opera, in ogni caso, per quanto sia molto dura sulla figura di Antonina, enfatizzando la sua dissolutezza e la sua passione per l'intrigo, segue uno schema critico nei suoi confronti, ma sicuramente si basa almeno in parte su elementi di verità, primo tra tutti uno stretto rapporto con Teodora.
Nel 2012 è uscito un romanzo dedicato alla figura di Antonina dall'eloquente titolo "Antonina: A Byzantine Slut", opera dello scrittore statunitense Paul Kastenellos, specializzato in romanzi ambientati nell'Impero Romano d'Oriente.


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