Via Acca Larenzia

Via Acca Larenzia strada Tuscolano storia

Via Acca Larenzia è una strada del Quartiere Tuscolano, compresa tra Via delle Cave e Via Evandro. La sua istituzione risale al 1939, quando, in linea con la toponomastica locale che vede le strade dedicate a figure storiche o leggendarie legate alle origini di Roma, venne dedicata ad Acca Larenzia, la moglie del pastore Faustolo, l'uomo che aveva trovato i gemelli Romolo e Remo abbandonati di una cesta e li portò presso la propria capanna sul Palatino. La figura di Acca Larenzia fa parte anche della mitologia etrusca, dove era una figura semidivina, una prostituta protettrice del popolo umile, e ciò coincide in parte con la figura nella mitologia romana, dove è identificata col termine "lupa", lo stesso alla radice della parola "lupanare". Come sappiamo, la lupa inteso come animale, come sappiamo, secondo la tradizione avrebbe allattato i due gemelli Romolo e Remo ed è uno dei simboli della città di Roma.
Via Acca Larenzia si presenta quasi come una strada privata, una sorta di cortile tra Via delle Cave e Via Evandro. 
La conoscenza di Via Acca Larenzia, strada come abbiamo detto di piccole dimensioni, è soprattutto legata a un drammatico episodio degli anni di piombo noto come "strage di Acca Larentia". Sulla via, infatti, aveva sede una sezione del Movimento Sociale Italiano (MSI), dal quale nel pomeriggio del 7 Gennaio 1978 stavano uscendo alcuni ragazzi per andare a svolgere un volantinaggio. I giovani tuttavia furono travolti dal fuoco di un commando di terroristi: due ragazzi, Franco Bigonzetti (20 anni) e Francesco Ciavatta (18 anni) rimasero uccisi. La sera stessa, militanti dell'MSI da tutta Roma, venuti a sapere dell'accaduto, si radunarono in Via Acca Larentia, dove si verificarono alcuni disordini: in questa situazione, un colpo di pistola uccise Stefano Recchioni, giovane militante della sezione missina di Colle Oppio. Per quanto si tratti di due episodi differenti, le tre vittime sono generalmente ricordate insieme e i due fatti considerati parte di un episodio unico. L'agguato ai militanti missini venne poi rivendicato dal gruppo terrorista Nuclei Armati per il Contropotere Territoriale, una sigla di cui fino a quel momento l'opinione pubblica non era a conoscenza. Per la strage furono indagate diverse persone, ma nessuno fu condannato. La stessa arma che uccise Bigonzetti e Ciavatta è stata negli anni successivi usata per numerosi attentati di gruppi terroristi di sinistra e venne rinvenuta nel 1988 in un covo delle Brigate Rosse a Milano.
Ancora oggi la strada è protagonista di numerose commemorazioni che si ripetono ogni anno, non senza polemiche tra accuse di apologia al fascismo e toni duri. Sulla strada è presente una targa che commemora la strage.
La strada fa parte della Zona Urbanistica Tuscolano Sud. Il CAP di Via Acca Larenzia è 00181. 

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