Targa in memoria della visita di Papa San Giovanni Paolo II presso la Basilica di San Vitale

Targa Papa San Giovanni Paolo II Monti targa

La targa in questione si trova sotto al portico della Basilica di San Vitale, nel Rione Monti, e ricorda la visita di Papa San Giovanni Paolo II WoJtYla (1978-2005) avvenuta l'8 Marzo 1992. La visita è ricordata attraverso una frase del Papa, che celebra la Basilica, dicendo che "esprime il soffio dello Spirito", portando all'epoca dei primi secoli della Chiesa.

Targa in memoria di Quirino Roscioni

Targa forno Roscioni

La targa in questione si trova in Via Laurentina angolo Via Trisulti, nel Quartiere Ostiense, nello specifico nella zona della Borgata Laurentina, e ricorda Quirino Roscioni (Fiastra 1894-Roma 1943), fornaio che qui gestiva il Forno Roscioni che mise a disposizione dei militari italiani che in questa area erano impegnati nel tentativo di difendere Roma dall'arrivo dei soldati della Germania nazista in seguito all'armistizio dell'8 Settembre 1943 e che tra l'8 e il 9 furono qui impegnati nei primi scontri che poi culminarono a Porta San Paolo. Roscioni rimase ucciso in quegli eventi bellici, e oltre a lui nella targa sono ricordati la cognata Pasqua D'Angeli-Ercolani e lo studente Luigi Perna, ufficiale dei Granatieri di Sardegna insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare.
La targa è stata qui posta dai familiari di Roscioni e dal cappellano Don Pietro. 

Busto di Pio XII

Busto Pio XII Sant'Eugenio EUR

All'interno dell'Ospedale Sant'Eugenio, in Piazzale dell'Umanesimo, nel Quartiere Europa (meglio noto come EUR) è presente una statua di Papa Pio XII Pacelli (1939-1958), qui posta su iniziativa degli amministratori e dei sanitari degli ospedali riuniti di Roma per celebrare l'impegno del Papa per i malati. Il busto è stato qui posto nel 1957.

Bandiere dell'Italia e di Cipro

A seguire una serie di immagini di bandiere dell'Italia e di Cipro insieme, con quella dell'Italia posta prima o in posizione prominente.
 
Italy Cyprus flags

 
Italy Cyprus Flags Rome

 
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Bandiere di Cipro e dell'Italia

A seguire una serie di immagini di bandiere di Cipro e dell'Italia insieme, con quella di Cipro posta prima o in posizione prominente.
 
Cyprus Italy Flags
Immagine generata dall'intelligenza artificiale con Gemini

 
Cyprus Italy flags Nicosia
Immagine generata dall'intelligenza artificiale con Gemini

 
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Targa in memoria di Oppo (Adolfo Salabè Jr.)

Sant'Eugenio targa Oppo
 
La targa in questione si trova all'interno dell'Ospedale Sant'Eugenio, in Piazzale dell'Umanesimo, nel Quartiere Europa (meglio noto come EUR), e ricorda "Oppo", soprannome con cui era conosciuto Adolfo Salabè Jr., giovane che qui fu ricoverato e, come scritto nella targa, curato amorevolmente da Suor Clara e dai medici ed infermieri del reparto di ematologia. Oppo, giovane morto dopo una lunga malattia, è qui ricordato perché ha donato all'ospedale il servizio di criopreservazione.

Targa in memoria di Giulio Serafini

Ospedale Sant'Eugenio targa Serafini
 
La targa in questione si trova all'interno dell'Ospedale Sant'Eugenio, in Piazzale dell'Umanesimo, presso il Quartiere Europa (meglio conosciuto come EUR), e ricorda Giulio Serafini, primario di chirurgia plastica che volle e realizzò il centro ustionati dell'ospedale in cui la targa si trova.

Targa in memoria della realizzazione del Bosco del Rotary a Roma

Targa Bosco Rotary parco Agnelli

La targa in questione si trova presso il Parco Giovanni Alberto Agnelli, nella Zona Fonte Ostiense, e ricorda la realizzazione del Bosco del Rotary realizzata dal Rotary Club Roma Cassia nel corso dell'anno rotariano 2017-2018. La targa riporta la data di realizzazione del bosco da parte del Rotary Club di Roma al 22 Aprile 2018.

San Filippo Neri alla Pineta Sacchetti

Chiesa San Filippo Neri Primavalle

La Chiesa di San Filippo Neri alla Pineta Sacchetti si trova in Via Martino V, nel Quartiere Primavalle. Venne realizzata tra il 1934 e il 1937 su progetto di Tullio Rossi, in anni in cui lo sviluppo della vicina borgata di Primavalle e delle aree limitrofe portarono alla decisione di realizzare questo edificio di culto.
L'edificio è infatti stato realizzato in uno stile semplice che richiama l'architettura di campagna, dal momento che la zona si presentava all'epoca come una borgata periferica isolata, con forme ispirate in parte all'architettura romanica, affiancata da un campanile e da un piccolo chiostro. Una semplicità ricalcata anche dall'interno dell'edificio, in tre navate con pilastri in laterizio e soffitto a capriate. Sopra il portale è presente un organo a canne risalente al 1935.
La Chiesa è divenuta sede parrocchiale nel 1934 con decreto del Cardinale Vicario Francesco Marchetti Selvaggiani, e venne inaugurata da Monsignor Luigi Traglia nel 1937. Originariamente era stata affidata ai Poveri Servi della Divina Provvidenza, da cui poi passò ai Religiosi di San Vincenzo de' Paoli e quindi, nel 1977, al Clero della Diocesi di Roma. 

Pestilenza del 1656-1657 a Roma

 
Roma peste Seicento

Tra il 1656 e il 1657 Roma fu colpita da una pestilenza che durò diversi mesi e portò alla morte di oltre 14mila persone nella città. A Roma l'epidemia arrivò da Napoli, che fu il centro maggiormente colpito dalla pestilenza, dove sembra fosse arrivata dalla Sardegna: la città partenopea nei decenni precedenti era stata già colpita da un'eruzione del Vesuvio e la città era alle prese con una densità abitativa estremamente alta e carenze idriche, fatti che contribuirono a portare alla rivolta di Masaniello del 1647. Queste circostanze di sovrappopolazione e difficoltà igienico-sanitarie contribuirono quindi nel 1656 a una rapida diffusione della pestilenza.
Proprio nel 1656, un marinaio giunto da Napoli prese alloggio in una locanda a Roma, in Via di Monte Fiore, nel Rione Trastevere, dove si ammalò. Portato all'Ospedale San Giovanni, l'uomo morì dopo alcuni giorni, con il medico che escluse potesse trattarsi di peste, nonostante tra gli assistenti avessero notato segnali compatibili: i fatti successivi, tuttavia, dettero ragione a questi ultimi. Nei giorni successivi, infatti, la famiglia che gestiva la locanda trasteverina in cui aveva alloggiato il marinaio furono colpiti anche loro dal morbo, morendo: il ritardo e l'iniziale esitazione fecero sì che non si prestarono le misure di isolamento della locanda, favorendo quindi la diffusione della pestilenza nel Rione Trastevere. In tempi più rapidi possibili il rione, ben definito territorialmente dalle mura e dal Tevere, venne isolato, issando palizzate in legno sorvegliate da guardie armate, nella speranza di riuscire a contenere il contagio, ma ormai era tardi e presto arrivarono notizie secondo cui il morbo era arrivato ormai anche sull'altra sponda del fiume. Il timore fu grande, dal momento che la situazione a Napoli in quel periodo era drammatica, con le vittime che toccavano le duemila persone al giorno nella città partenopea.
Di fronte a una situazione che rischiava di sfuggire di mano, Papa Alessandro VII Chigi (1655-1657) fece una serie di nomine mirate per gestire l'epidemia. Mario Chigi, fratello del Pontefice, fu nominato Commissario della Sanità (aveva gestito la pestilenza a Siena in precedenza), venne creata poi la Congregazione della Santa Consulta, guidata dal Cardinale Giulio Sacchetti, poi affiancato da Cesare Rasponi. Fu poi nel 1657 che arrivò la nomina più importante, quella del Cardinale Girolamo Gastaldi come Commissario straordinario per la Sanità, che ebbe un ruolo determinante nel gestire la situazione. Roma godeva del fatto che l'elevato numero di istituzioni caritatevoli offrivano un sistema sanitario molto più strutturato rispetto ad altre città dell'epoca, oltre che in molti casi aperto a tutti. In questo contesto, Gastaldi prese delle misure draconiane per evitare il contagio, misure che lui stesso ha raccontato nel testo Tractatus de avertenda et profliganda peste politico-legalis. L'idea del Cardinale era quella di fermare il contagio e stabilire il controllo della situazione attraverso appunto la rete di ospedali e istituzioni di carità presenti a Roma: in questo contesto, vengono istituite importanti misure di contenimento, proibendo assembramenti ed eventi pubblici e addirittura il suono delle campane per timore che queste avrebbero portato i cittadini a radunarsi, con i rischi di contagio conseguenti. Vengono chiusi tribunali e collegi, sospese processioni e servizi di confraternite.
Venne inoltre istituito un lazzaretto presso l'Isola Tiberina, non solo perché si trattava di una sede ospedaliera, ma perché essendo una piccola isola poteva facilmente essere isolate: i due ponti, infatti, vennero chiusi al pubblico transito e l'isola fu recintata con palizzate in legno. 
Oltre al lazzaretto dell'Isola Tiberina, in cui venivano curati gli appestati, ne vennero realizzati altri quattro: due fuori Porta San Pancrazio, uno presso l'omonima Chiesa e un altro presso il Casale di San Pio V, entrambi posti in posizioni elevate e pensati per tenervi i convalescenti. Il quarto invece fu realizzato presso l'edificio delle Carceri Nuove in Via Giulia, la cui costruzione era terminata appena prima la pestilenza, nel 1655. Un quinto lazzaretto venne invece creato presso il monastero di Sant'Eusebio all'Esquilino. Per un periodo era inoltre stata presa in considerazione la possibilità di trasformare in lazzaretto anche il Monastero delle Carmelitane Scalze di Regina Coeli alla Lungara.
Grande attenzione venne data invece a forme di sterilizzazione, ben diverse ovviamente da quelle che abbiamo conosciuto in tempi recenti durante la pandemia di Covid-19: le monete, da sempre ritenute potenziale veicolo di contagio, venivano immerse nell'aceto, soprattutto quelle che arrivavano da fuori città, che subivano forme simili di disinfettazione alle porte di Roma, insieme alle lettere in arrivo e altri bene provenienti da fuori. Due vigne alle porte di Roma, la Sannesio e la Colonna, furono adibite a forme di sanificazione simili, nonché per bruciare oggetti potenzialmente contaminati. Sempre per limitare gli spostamenti, quasi tutte le porte delle mura di Roma erano state chiuse già il 20 Maggio 1656.
Nella primavera del 1657, la situazione sembrava andare via via migliorando, con il numero di decessi sempre più in calo, tanto che il 7 Aprile 1657, anniversario dell'elezione di Papa Alessandro VII, si riteneva che il contagio fosse terminato tanto che fu celebrato un Te Deum per festeggiare: l'estate, tuttavia, portò a un aumento dei contagi. Fu solo l'8 Settembre successivo che venne decretata la chiusura dell'epidemia a Roma, con Papa Alessandro VII che dichiarò ufficialmente la fine del contagio visitando Santa Maria del Popolo. 
In oltre un anno di pestilenza, a Roma rimasero uccise 14.473, di cui 11.373 nei rioni sulla riva sinistra del Tevere, 1.600 nel Ghetto, 1.500 a Trastevere, su una popolazione di 100mila abitanti. 
 
Altri siti che ne parlano:

8 Settembre - Cosa è successo a Roma

Alcuni episodi avvenuti in questa giornata a Roma (o legati a Roma), anno per anno.
 
70 - Tito, figlio dell'Imperatore Vespasiano e alla guida delle truppe Romane nella Prima Guerra Giudaica, conquista Gerusalemme. 
701 - Muore Papa San Sergio I (687-701)
1565 - I Cavalieri di Malta sconfiggono gli Ottomani e i corsari barbareschi ponendo fine all'Assedio di Malta, durato quasi quattro mesi. 
1657 - Papa Alessandro VII Chigi proclama la fine dell'epidemia di peste che aveva colpito Roma e va in visita presso la Chiesa di Santa Maria del Popolo dove viene recitato il Te Deum. Nell'epidemia sono morti oltre 14mila romani. 
1846 - Il Papa Beato Pio IX Mastai Ferretti (1846-1878), divenuto Pontefice meno di tre mesi prima, si reca in visita presso la Chiesa di Santa Maria del Popolo. Angelo Brunetti, detto Ciceruacchio, capopopolo che viveva nella zona e all'epoca era un grande sostenitore del nuovo Papa e delle sue iniziali spinte riformatrici, organizza una festosa accoglienza con un arco provvisorio eretto a Piazza del Popolo con la scritta "Onore a Pio IX, cui bastò un giorno per consolare i sudditi e meravigliare il mondo!".
1857 - Papa Beato Pio IX Mastai Ferretti (1846-1878) inaugura con una cerimonia pubblica molto partecipata la Colonna dell'Immacolata in Piazza di Spagna, opera di Giuseppe Obici. 
1870 - L'esercito del Regno d'Italia inizia le operazioni che porteranno il successivo 20 Settembre alla Presa di Roma con la Breccia di Porta Pia, iniziando a far convergere circa 50mila uomini intorno alla città.
1907 - Papa San Pio X Sarto pubblica l'Enciclica Pascendi Dominici Gregis, nella quale condanna la corrente teologica del modernismo. 
1943 - Viene ufficialmente annunciato, divenendo operativo, l'Armistizio di Cassibile tra Italia e Alleati, firmato alcuni giorni prima.
1943 - Un pesante bombardamento alleato colpisce Frascati. Restano uccisi circa 500 civili e 200 militari tedeschi. 
1974 - Si conclude l'undicesima edizione dei Campionati Europei di Atletica Leggera, svoltasi a Roma presso lo Stadio Olimpico.
 
Sono nati in questo giorno:
1380 - San Bernardino da Siena, teologo e predicatore
1474 - Ludovico Ariosto, poeta, commediografo e funzionario (una targa ricorda la sua presenza a Roma)
1499 - Pietro Martire Vermigli, teologo e predicatore riformato 
1572 - Beato Pietro della Natività di Maria (al secolo Pietro Casani), religioso
1584 - Gregorio di San Vincenzo, religioso fiammingo 
1592 - Marcantonio Franciotti, Cardinale
1595 - Virgilio Malvezzi, scrittore, militare e politico
1632 - Lucrezia Barberini, nobildonna 
1668 - Giorgio Baglivi, anatomista
1711 - Flavio Chici, Cardinale
1717 - Vitaliano Donati, medico, archeologo e botanico
1751 - Antonio Maria Frosini, Cardinale 


La Chiesa Cattolica celebra:
- Natività della Beata Vergine Maria
- Santi Adriano e Natalia 
- San Corbiniano di Frisinga
- Santi Fausto, Divo e Ammonio 
- Beata Vergine Incoronata delle Grazie di Contursi Terme
- Madonna dell'Alto di Alcamo
- Maria Santissima del Monte Berico
- Sant'Isacco Vescovo in Armenia
- San Pietro di Chavon
- San Sergio I Papa 
- San Tomaso di Villanova
- Beati 22 Martiri di Nagasaki 
- Beato Adamo Bargielski
- Beato Alano della Rupe
- Beato Antonio da San Bonaventura
- Beata Apollonia del Santissimo Sacramento 
- Beato Domenico Castellet
- Beato Federico Ozanam 
- Beati Giovanni Tomachi e figli
- Beate Giuseppina di San Giovanni di Dio Ruano Garcia e Maria Addolorata di Sant'Eulalia Puig Bonany
- Beati Giuseppe Cecilio Rodriguez Gonzalez, Teodomiro Gioacchino Sainz Sainz ed Evenzio Riccardo Ujurra 
- Beato Ismaele Escrihuela Esteve 
- Beata Lucia di Omura 
- Beato Marino Blanes Giner
- Beato Pascual Fortuno Almela
- Beato Segismundo Sagalés Vilà 
- Beata Serafina Sforza
- Beati Tommaso Palaser, Giovanni Norton e Giovanni Talbot 
- Beato Wladyslaw Bladzinski 

La Religione Romana antica e moderna festeggia:
- Natale di Aureliano 

Lupa Capitolina in onore di Pola

Lupa Roma a Pola

 
In Piazza Giuliani e Dalmati, nel Quartiere Giuliano-Dalmata, è presente una statua raffigurante la Lupa Capitolina posta su un piedistallo che reca la scritta "Roma madre a Pola fedele". Tale stele si trovava originariamente presso l'Arena Romana di Pola, attualmente in Croazia, dove fu posta quando la città istriana era parte dell'Italia. Quando gli esuli di Pola lasciarono la città a bordo della motonave Toscana nel 1947, portarono con loro la stele che fu posta in un magazzino.
Nel 1972, in anni in cui il vecchio Villaggio Giuliano di Roma si stava sempre di più sviluppando in un moderno quartiere, la Piazza dei Giuliani e Dalmati venne riorganizzata, con la demolizione della vecchia Chiesa di San Marco e la realizzazione di quella attuale di San Marco Evangelista in Agro Laurentino. Proprio al posto della vecchia Chiesa demolita, si decise di porre questo monumento, un tempo a Pola. Il trasferimento del monumento è ben visibile dalla crepa nel piedistallo, volutamente lasciata lasciata a simboleggiare una frattura e una nuova unione con un nuovo luogo.
 
Quartiere Giuliano Dalmata Roma 1972
Un'immagine dell'inaugurazione del monumento nel 1972

L'inaugurazione avvenne il 28 Maggio 1972 da parte del Cardinale Vicario Dell'Acqua, nel giorno precedente all'inaugurazione della vicina Chiesa di San Marco Evangelista nonché nell'anniversario del Trattato di Parigi con cui l'Italia perse l'Istria.
Nel 1998 il monumento è stato arricchito da una targa bronzea che ricorda le visite al Villaggio Giuliano dei Presidenti della Repubblica Luigi Einaudi (nel 1949) e Giovanni Gronchi (nel 1956). 
 
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