Porta Latina

Porta Latina
 
 Porta Latina è una porta delle Mura Aureliane di Roma, al confine tra il Rione Celio e il Quartiere Appio Latino, tra Via di Porta Latina, la Via Latina, Viale Metronio e Via delle Mura Latine. 
La Via Latina collegava anticamente Roma a Capua, città in cui si congiungeva con la Via Appia, e partiva da Porta Capena, nelle Mura Serviane. Con la realizzazione delle Mura Aureliane fu realizzata Porta Latina, da cui partiva tale strada che da il nome anche alla porta.
Come molte porte delle Mura Aureliane, anche questa rispetto alla sua edificazione avvenuta tra il 270 e il 275 dopo Cristo ha subito numerose modifiche, come si può notare facilmente dalla mancanza delle grandi aperture tipiche delle fortificazioni dell'epoca di Aureliano che consentivano di lasciare spazio alle baliste e che spesso, come in questo caso, sono state restaurate nei secoli successivi e sostituite con piccole feritoie.
Come sappiamo, le mura furono restaurate numerose volte, la prima da parte dell'Imperatore Onorio su richiesta del generale Stilicone, che le fece alzare di 6-8 metri. Proprio a questo restauro risale la copertura in travertino ben visibile e caratteristica di questa porta.
Come per molte porte d'accesso a Roma, tra il V e il XV Secolo anche questa fu, almeno per alcuni periodi, data in gestione a privati che si occupavano così della riscossione del pedaggio. Questo sistema gestito dal Governatorato, nel tempo, entrò in conflitto col Papato che prese il controllo di tutte le porte: sappiamo infatti da una Bolla di Papa Onorio III (1216-1227) che nel 1217 i proventi del pedaggio di Porta Latina erano dati alla vicina Chiesa di San Tommaso in Formis.
Nel 1408, quando il Re Ladislao di Napoli occupò Roma, la porta venne chiusa, per poi essere riaperta dopo pochi mesi.

Incisione Rossini Porta Latina
Porta Latina in un'incisione di Luigi Rossini
 
Nel 1467 fu stilato un bando per cedere le diverse porte all'asta in gestione a privati per un anno, e sappiamo che nel 1474 il prezzo per la gestione di Porta Latina e della vicina Porta Asinaria insieme era di 39 fiorini, 31 solidi e 4 denari ogni sei mesi, un prezzo non particolarmente alto che testimonia un transito non particolarmente elevato in quest'area. Negli anni successivi, tuttavia, l'importanza dovrebbe essere aumentata dal momento che nel 1532 il prezzo risultava essere cresciuto.
Nel 1576 Roma venne colpita da una pestilenza, e per questa ragione Porta Latina venne chiusa provvisoriamente. Lo stesso fatto si ripetè nel 1656, quando una grave pestilenze si abbattè su tutta Italia: in tale occasione, per ragioni principalmente burocratiche, la porta rimase chiusa per ben 13 anni! A risolvere le lungaggini fu il Cardinale Giulio Gabrielli, che fece riaprire la porta, celebrando il fatto con una solenne cerimonia il 5 Maggio 1669.
A partire dal XVI, tuttavia, la Via Latina perse gradualmente importanza in favore della vicina Via Appia Nuova, aperta per volontà di Papa Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585) nel 1574. Questo portò a una graduale perdita di importanza anche per Porta Latina, che culminò nel XIX Secolo, quando rimase chiusa a partire dal 1808 fino al 1911 (tranne per alcuni mesi del 1827). 
Alcuni studiosi medievali ritenevano che la porta avesse il nome di Latina dal termine latino "latens" per via di un'antica leggenda che voleva che qui si fosse nascosto Saturno in fuga dal figlio Giove che lo aveva detronizzato. Tali leggende risalivano in genere ai tempi arcaici di Roma, tempi in cui tale porta non esisteva e lascia intendere si tratti di una storia nata nel Medioevo senza alcun fondamento.

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