Borghetto Prenestino



Il Borghetto Prenestino si trovava nell'area compresa tra la Via Prenestina, da cui prendeva il nome, e la Stazione Prenestina, nel Quartiere Collatino.
Le origini del borghetto risalgono al 1928, quando alcune persone rimaste senza casa durante i primi sventramenti del centro si trasferì nella zona in alloggi di fortuna. Tuttavia, il periodo di maggior crescita del borghetto risale agli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale, quando numerose persone rimaste senza casa e altre provenienti da altre regioni d'Italia si radunarono in questa zona e vi costruirono alcune baracche.

Gli insediamenti del Borghetto Prenestino in una mappa realizzata dal Comune di Roma nel 1957
 
L'area in questione aveva ricevuto, nel 1939, una parziale organizzazione stradale nell'ambito dell'organizzazione di quella che era definita all'epoca "Borgata Prenestina", l'area al confine tra il Quartiere Prenestino-Labicano ed il Quartiere Collatino.

Il Borghetto Prenestino in una mappa del 1950


In quell'anno, lo stesso in cui fu inaugurata la nuova Stazione Prenestina, nell'area tra questa e la Via Prenestina l'allora Governatorato di Roma tracciò alcune strade dedicate a illustri personaggi dell'antica Preneste, odierna Palestrina: Via Verrio Flacco, dedicata al celebre grammatico prenestino, Via Secondino, dedicata al primo Vescovo di Preneste, Via Manicio, dedicata all'eroe Prenestino. Di fianco a queste, altre strade furono tracciate e dedicate a diversi comuni dell'area prenestina.
Proprio tra le Via Verrio Flacco, Secondino e Manicio, a ridosso dei nuovi palazzi, sorse il Borghetto.

L'area corrispondente al Borghetto Prenestino

Nel 1952, il Comune di Roma istituì ufficialmente, "presso il Piazzale della Stazione Prenestina", il "Borghetto della Stazione Prenestina", indicazione toponomastica ufficiale per il Borghetto Prenestino.
In breve tempo, il Borghetto Prenestino divenne uno dei borghetti più popolosi di Roma: secondo un censimento risalente al 1968 eseguito dal Centro Cittadino delle Consulte Popolari, erano circa 400 le famiglie che vivevano qui.



Lo svilupparsi dei movimenti per la lotta alla casa e le politiche del Comune per gli alloggi e per il risanamento dei Borghetti portarono a partire dalla fine degli anni Settanta al parziale risanamento del Borghetto Prenestino fino ad arrivare nel 1981, alla sua definitiva demolizione.
Come conseguenza della demolizione, nel 1985 il toponimo Borghetto della Stazione Prenestina venne definitivamente soppresso dal Comune di Roma. Insieme ad essa, cessarono di esistere anche Via Secondino e Via Manicio, di fatto non più esistenti in seguito all'abbattimento del Borghetto Prenestino.

Un'immagine dell'area dove sorgeva il Borghetto Prenestino
Oggi nell'area è presente un vasto prato - dall'erba molto alta - e vi sono diversi campi sportivi, tra cui gli impianti di calcio e tennis dell'A.S.D. Pro Roma.

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13 commenti:

  1. "Una strada non asfaltata circonda il Borghetto dall'esterno, dando modo alle automobili e ai camion della nettezza urbana, che di tanto in tanto si reca a raccogliere le masse di rifiuti accumulati durante i giorni, di passare. Per il resto il Borghetto è un intrico di vicoli fittamente popolati; le casette sorgono l'una accanto all'altra, vicinissime, accuratamente recintate e abbastanza nascoste alla vista dall'esterno. L'aria della zona è putrida e malsana in qualsiasi stagione. Durante l'inverno, nelle giornate di pioggia, le strade si trasformano in un pantano, e d'estate le pozze dell'acqua di rifiuto non assorbita dal terreno e i mucchi d'immondizia emanano un terribile fetore. Eppure, in qualsiasi stagione i bambini del Borghetto giocano e vivono all'aperto. E' una Roma isolata dal centro della città sotto tutti i punti di vista. Contribuiscono a dare un aspetto più desolante alla zona le macerie rimaste dopo l'abbattimento di una porzione delle casette, che nessuno si è curato di rimuovere, aumentando così lo squallore, la polvere, la sporcizia. Le macerie sono preda degli abitanti che rimangono: le travi di legno servono per il fuoco, i mattoni per fare qualche lavoretto in casa. Le abitazioni si assomigliano e sono quasi tutte della medesima grandezza; le famiglie per la maggior parte le tengono pulite e in ordine, malgrado la ristrettezza degli ambienti". La descrizione del Borghetto Prenestino è consultabile del testo: Roma da Capitale a Periferia, Franco Ferrarotti, Ed. Laterza 1969

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    1. Scusa se ti rispondo con molto ritardo, ma chiunque abbia scritto quelle cose dice il falso, eravamo poveri, con le pezze al culo, ma pulito (almeno per l’epoca) ho vissuto lì dalla nascita 1953 fino al 1965, i miei erano immigrati dalla Calabria come quasi tutti i nostri vicini.

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  2. Quando questo borghetto é stato demolito, dove sono andate a vivere le 400 famiglie?

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  3. Case popolari zona borghesiana Tor bellamonaca

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  4. Qualche famiglia anche a via cassia ho conosciuto una ragazza nei primi anni 70 che abitava la e si vergognava infatti non si faceva mai accompagnare..

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  5. che poi deve essere il borghetto delfilm con Nino Manfredi, "la Famiglia" un film imperdibile

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    1. Brutti, sporchi e cattivi, intendi

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    2. Io sono nato alla Borgata Prenestina e mi dispiace che certa gente dice che era tipo zozza ma non e vero la mia Borgata Prenestina era Stupendam

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  6. io ho vissuto dieci anni in via Secondino quando ero bambina. Ho dei ricordi bellissimi, nonostanti non avessimo acqua in casa non ricordo il fetore di cui si parla sopra. Gente semplice, povera, ma dignitosa

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  7. Abitavo in via secondino 71 mio padre impiegato Anas di fronte un sarto accanto un fornaio tutte famiglie dignitose che erano arrivate a Roma quasi tutte dal meridione alla ricerca di un futuro migliore per i figli sono stata lì dai 2 ai 9 anni e ho ricordo meraviglioso di quel periodo

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