Pasquino


La statua di Pasquino si trova in Piazza Pasquino, nel Rione Parione. Essa è indubbiamente la più famosa (e l'unica tuttora attiva) tra le statue parlanti di Roma.
Si tratta di una statua risalente al III Secolo Avanti Cristo, raffigurante - ma è difficile esserne certi - Menelao mentre tiene tra le braccia il corpo senza vita di Patroclo. Rinvenuta nel 1501, il Cardinale Oliviero Carafa la fece collocare su un piedistallo dietro il Palazzo Orsini (che sorgeva dove ora è il Palazzo Braschi), collocazione che ancora oggi mantiene.
Non è noto come mai la statua abbia preso il nome di Pasquino, secondo alcuni perché questo era il nome di un sarto che aveva in zona la propria bottega, per altri di un barbiere o di un oste, ma ben presto la statua prese questo nome e, con essa, anche la piazza.
Fu ben presto che questa statua divenne una delle cosiddette "statue parlanti", ovvero quelle statue di Roma su cui le persone - non solo comuni cittadini, ma anche autorevoli letterati, pur sotto mentite spoglie - attaccavano le proprie poesie satiriche di critica verso il potere e l'autorità.
La fama in questo senso di Pasquino fu tale che questo tipo di poesie sono dette "Pasquinate" e che ancora oggi compaiono sotto la statua fogli con versi di questo genere.
Storica fu la Pasquinata che qui venne affissa alla vigilia della Breccia di Porta Pia del 20 Settembre 1870, l'episodio in cui i Piemontesi si aprirono un varco nelle Mura Aureliane ed invasero Roma, ponendo fine al potere temporale del Papa:

"Santo Padre benedetto,
ci sarebbe un poveretto
che vorrebbe darvi in dono
questo ombrello. E' poco buono,
ma non ho nulla di meglio.
Mi direte: "A che mi vale?"
Tuona il nembo, Santo Veglio;
e se cade il TEMPORALE?"

Con temporale si intendeva il potere temporale del Papa.
Attualmente di fianco la statua è stato messo un pannello in plexiglas per affiggervi le moderne Pasquinate senza attaccarle direttamente sulla statua, evitando di rovinarla.

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