Qual era la bandiera dell'Impero Romano?

Simbolo Impero Romano

A oltre duemila anni dalla sua fondazione, l'Impero Romano è una delle realtà storiche più studiate, che attira il lavoro di studiosi e l'attenzione di appassionati e curiosi, ma tanto più alla luce di questa attenzione una domanda che in tanti si fanno è: qual era la bandiera dell'Impero Romano?
L'Impero Romano è stato fondato nel 27 avanti Cristo, è rimasto un soggetto unico fino a una graduale federalizzazione e alla divisione definitiva tra Oriente o Occidente del 395 dopo Cristo, oltre la quale i due Imperi presero strade diverse: quello d'Occidente cadde nel 476, quello d'Oriente nel 1453 con la Caduta di Costantinopoli, mentre dall'800, anno della Translatio Imperii, anche il Sacro Romano Impero ha potuto rivendicare la successione con tale Impero. Tempi diversi, epoche diverse e anche luoghi diversi, nei quali il ruolo della bandiera è stato sempre diverso.
Vexilia Impero Romano

 
Ma alle sue origini, quando l'Impero Romano nacque, e nei primi secoli della sua esistenza, prima della sua divisione, aveva una bandiera? Duemila anni fa, ben prima che si formassero i moderni stati nazione, la bandiera aveva una funzione totalmente diversa, soprattutto per contraddistinguere un esercito in guerra. A tale funzione adempivano le insegne delle Legioni, che venivano portate in battaglia da appositi soldati chiamati signifer e vexillifer. Tali insegne, oltre ai nomi e i simboli delle Legioni, spesso raffiguranti animali che rappresentavano simboli di forza e che erano mutuati dalle insegne di epoca repubblicana. Tra questi simboli portavano anche l'Aquila, simbolo molto importante tra i militari e legato a Giove, la cui presenza in tutte le Provincie dell'Impero contribuì a farne uno dei simboli del potere di Roma e dell'unità tra i Romani. Tale immagine spesso decorava le aste degli stendardi e il soldato che la trasportava era detto aquilifer. Gli stendardi erano inoltre di colore rosso, un riferimento al dio della guerra romano Marte: il rosso rimase un colore associato a tali stendardi.
Ma l'Aquila, per quanto simbolo riconosciuto di Roma e dell'unità tra i Romani, che decorava sia le aste che numerosi monumenti e monete, non compariva in una bandiera univoca dell'Impero Romano. Stesso discorso si può fare per un altro simbolo di Roma, la scritta SPQR (Senatus PopulusQue Romanus), che pur legata alla Repubblica fu ampiamente utilizzata sotto l'Impero: tali quattro lettere rappresentavano Roma, ma non erano inserite in una bandiera univoca.
Un altro elemento che in qualche modo svolgeva le funzioni delle moderne bandiere nazionali, simboleggiando l'unità di tutti i sudditi dell'Impero Romano, era costituita dall'effige dell'Imperatore regnante. L'Imperatore, infatti, fino alla definitiva Cristianizzazione dell'Impero rappresentava anche una divinità, e la sua immagine compariva in tutte le provincie, oltre che su miriadi di monete che si diffondevano in lungo e in largo. Tra le numerose immagini arrivate fino a noi c'è persino la testimonianza di torte con impressa l'immagine dell'Imperatore.
Cristogramma moneta Costantino
Moneta dell'Imperatore Costantino in cui è visibile il labaro con il Cristogramma

 
La Cristianizzazione progressiva dell'Impero Romano fece subentrare simboli Cristiani, e in questo senso è emblematica la storia relativa a Costantino e alla battaglia di Ponte Milvio, secondo cui l'Imperatore, prima della battaglia contro il rivale Massenzio svoltasi nel 312, avrebbe avuto una visione di una croce e della scritta ἐν τούτῳ νίκα, tradotta in latino come "In hoc signo vinces", ovvero "con questo segno vinerai", che lo portò a inserire il Cristogramma composto dalle lettere greche chi e rho nel proprio labaro, fatto che secondo la tradizione sarebbe stato decisivo per la vittoria. Tale labaro compare in diverse monete dell'epoca, con il Cristogramma posto sia in cima all'asta che sulla bandiera, e presto si diffuse tra le immagini Imperiali. Secondo la Vita di Costantino di Eusebio di Cesarea (che fu stretto collaboratore dell'Imperatore) il labaro originale dell'Imperatore riportava sia una croce con il Chi-Rho che il ritratto di Costantino, a prova dell'importanza del ritratto dell'imperatore nelle insegne dell'epoca.
Nei secoli successivi, le insegne imperiali video la presenza crescente di simboli religiosi e ci vollero dei secoli, dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, perché l'Impero Romano d'Oriente (spesso per convenzione chiamato Impero Bizantino) e il Sacro Romano Impero iniziassero ad adottare una bandiera nazionale nel senso moderno del termine, arrivando al Basso Medioevo, periodo in cui molte entità statali iniziarono questo processo.
 
Impero Bizantino bandiera
Bandiera con le quattro beta dell'Impero Romano d'Oriente

 
Nei secoli, l'Impero Romano d'Oriente adottò prima la croce di Calvario, che compare in numerose monete dell'epoca della dinastia di Eraclio (tra il VI e il VII Secolo), ma anche altri come l'aquila bicipite dei Paleologi, comparsa nel XIII Secolo e usata anche dai Mega Comneni dell'Impero di Trebisonda, e la croce greca dorata su sfondo viola, emblema personale dell'Imperatore sempre all'epoca dei Paleologi, ma tuttavia sempre in quel periodo, a partire dal 1259 fino alla caduta dell'Impero, comparve quella che fu la bandiera dell'Impero Romano d'Oriente, la croce dorata con quattro beta nei cantoni su sfondo rosso.
 
Aquila Bicipite Sacro Romano Impero
L'aquila bicipite simbolo del Sacro Romano Impero

Per quanto riguarda il Sacro Romano Impero, i simboli utilizzati sono stati diversi prima di arrivare a una vera e propria bandiera. Alcune testimonianze riportano che nel X Secolo, Enrico I di Sassonia e Ottone il Grande abbiano usato l'Immagine di San Michele Arcangelo nei loro stendardi, mentre Federico Barbarossa ha usato un'aquila, Ottone IV un'aquila che svolazzava sopra un drago. E' però dal XIV Secolo che l'Aquila, nera su fondo giallo, si afferma come bandiera del Sacro Romano Impero, ben presto nella sua versione a due teste, in cui le due teste raffiguravano i titoli di "Re dei Romani" e "Imperatore", che verrà utilizzata continuativamente - con alcune varianti nel corso degli anni - fino al 1806.

Nessun commento:

Posta un commento

Info sulla Privacy