Villa Spithover



Villa Spithover era una villa di Roma, che è stata lottizzata a fine Ottocento, e su cui è sorto una buona parte del Rione Sallustiano.
L'area su cui sorse la villa era occupata in età Romana dagli Horti Sallustiani, dal Tempio di Venere Erycina e dal Circo di Flora.


Sulle rovine di tali strutture sorsero nel Medioevo orti e vigne, che vennero ingrandite in epoca Rinascimentale. Alla metà del Seicento gran parte dei terreni sul Quirinale appartenevano alla famiglia Barberini, e facevano parte della omonima villa. Questa era caratterizzata da un casale posto su arcate costruite sui resti delle Mura Serviane, la villa sia appoggiava sui resti delle mura anche verso la valle posta tra Quirinale e Pincio, che nel Settecento apparteneva ai Mandosi e ai Cesi.

Il casino rustico di Villa Barberini

Ai primi dell'Ottocento la villa passò ai Castellini, nel 1864 venne comprata dall'antiquario ed editore svizzero Giuseppe Spithoever, egli acquistò anche i terreni della valle sottostante appartenenti ai Massimo. La villa si estendeva dunque dalla Strada Pia fino a Via di Porta Salara, lo Spithover fece ristrutturare il casino Barberini da Luca Carimini nel 1865, si trattava quindi di una delle prime opere dell'architetto a Roma.

Il casino della villa progettato da Luca Carimini

Il nuovo edificio, a picco sulla valle, poggiava sulle antiche arcate, era a due piani, con finestre architravate, la facciata Occidentale era caratterizzata da un portico ad arcate inquadrate da lesene ioniche, al livello inferiore, mentre superiormente era presente un portico con quattro colonne corinzie con parapetto a balaustra, la facciata era inquadrata da due torri di tre piani.
La villa così restaurata ebbe vita breve, infatti dopo la presa di Roma, Quintino Sella volle che l'espansione della nuova Capitale avvenisse a Nord lungo l'asse di Via XX Settembre e verso la Stazione Termini. I terreni della villa si trovarono presto a confinare con il grande Ministero delle Finanze, e già nel PRG del 1873 era prevista l'edificazione dei i terreni della villa lungo via XX Settembre.

Villa Spithover nel 1876, di fronte al Ministero delle Finanze

Nel 1881 iniziarono i lavori di urbanizzazione lungo la strada con la creazione di quattro lotti e dell'attuale Via Flavia, l'anno successivo furono costruiti i primi palazzi. Intanto lo Spithover presentò un progetto di lottizzazione dell'intera proprietà fino a Via di Porta Salaria, che culminò nella Convenzione con il Comune di Roma del 1883, la zona fu sconvolta dai lavori di urbanizzazione: la valle fu completamente  riempita di terra, e i resti romani lungo il pendio del Quirinale furono interrati.

Lottizzazione di Villa Spithover nel 1884

Invano il Ministero dell'Istruzione tentò di evitare l'interramento, ma lo Spithover chiedeva un indennizzo troppo alto per lasciare inedificate le aree contenenti i resti Romani, l'unica zona di rispetto fu creata nella Piazza Sallustio, che venne dotata di muri di contenimento posti attorno alle antiche rovine.
Della villa originale rimase ben presto solo il Casino Spithover, incastonato fra Via Antonio Salandra e Via Piemonte. Nel 1909 il casino venne vergognosamente demolito, per permettere l'apertura di Via Carducci e la lottizzazione degli ultimi resti superstiti della villa.

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