Caffè Aragno


Il Caffè Aragno era uno dei più importanti caffè di Roma, situato in Via del Corso n. 180, all'interno di Palazzo Marignoli, nel Rione Colonna.
Il caffè fu aperto nel 1886, da Giuseppe Aragno, Torinese, a Palazzo Verospi, da subito ebbe un grande successo, poiché in quegli anni il centro della mondanità Romana era attorno a Piazza Colonna. Il 14 marzo 1890 il caffè si trasferì nelle nuove sale del pianterreno di Palazzo Marignoli.


Il progetto degli interni era di Giulio Podesti, con lesene, grandi specchiere e porte architravate, soffitti a cassettoni e volte affrescate.

Affresco scomparso di Fabio Cipolla nel Caffè Aragno 

Ben presto fu frequentato da letterati e pittori, ma anche da Deputati e Ministri, che venivano dalla vicina Camera dei Deputati. 


Nei primi anni del Novecento vi si riunirono i letterati della 'terza saletta', tra cui Vincenzo Cardarelli, Roberto Bracco, Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Antonio Baldini, Filippo Tommaso Marinetti, Anton Giulio Bragaglia, Mario Pannunzio, Leonardo Sinisgalli, e Pirandello. I critici d'arte furono Emilio Cecchi e Roberto Longhi, inoltre erano presenti architetti come Cesare Bazzani e altri artisti.


La terza saletta fu decorata, nel 1923, con pitture di Giuseppe Cherubini, che prendevano lo spunto da episodi risorgimentali e della Prima Guerra Mondiale, era costituita da undici pannelli. I bassorilievi dell'Aragno invece erano stati realizzati dallo scultore Michele Tripisciano.


Il 14 novembre nel 1906 scoppiò una bomba all'esterno del Caffè Aragno, l'attentato aveva una matrice anarchica, per fortuna non ci furono né morti né feriti gravi.
Nel 1951 il caffè fu completamente restaurato dall'architetto Attilio Lapadula, mentre il 1955 divenne Caffè Alemagna. 
Nel 1977 entrò a far parte del gruppo Autogrill SPA e fu trasformato negli anni Novanta in uno Spizzico, con un nuovo triste restauro.

Affresco di Ettore Ballerini con 'Il Crepuscolo', nel'ex Caffè Aragno, oggi Apple Store 

Dal 2017 Palazzo Marignoli è stato sottoposto a un radicale restauro che ha trasformato i primi due piani in Apple Store.


2 commenti:

  1. Avevo 13 anni quando il Caffè Aragno chiuse e nonostante il mio biennio al Ginnasio, ho ricordi sfumati di questo Caffè letterario, mentre i miei ricordi vanno al "Caffè Greco" ed al "Caffè Rosati" di Roma, al "Caffè Florian" di Venezia, al "Giubbe Rosse" di Firenze ed al "Pedrocchi" di Padova ... aprirei volentieri una sottoscrizione insieme ad un appello alle Autorità competenti per la RIAPERTURA DEL "CAFFE' ARAGNO", che darebbe una vernice culturale al sito a due passi dalla "Galleria Alberto Sordi". Si creerebbe così un polo letterario nell'auspicabile erigenda AREA PEDONALE DEL CENTRO STORICO, vero polmone e linfa per nuove attività di aggregazione sociale. Antonio Russo

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