Cannone del Gianicolo




Lo sparo a salve del cannone del Gianicolo alle 12.00 è una antica e fortunata tradizione romana.
Fu il Pontefice Pio IX a voler istituire lo sparo di pezzo di artiglieria a mezzogiorno per sincronizzare le campane delle chiese di Roma, all'Angelus, il 1 dicembre 1847.
Il cannone era posizionato sul mastio di Castel Sant'Angelo, che allora era la fortezza della città.
L'usanza non fu sospesa con la presa di Roma del 1870. All'epoca il segnale dello sparo partiva dall'osservatorio astronomico del Collegio Romano, tramite una cesta di vimini che scorreva in verticale lungo un palo di sei metri, posto sul tetto della Chiesa di Sant'Ignazio.
L'ufficiale addetto al cannone la osservava con un binocolo, e come la palla cadeva, dava l'ordine di sparo. 

Lo sparo nel 1895, in una foto di G. Senni

Il 1895 il cannone fu spostato sul Bastione di San Giovanni, verso il Lungotevere Castello.
Nell'agosto del 1903 il cannone venne posizionato a Monte Mario, mentre il 24 gennaio dell'anno successivo fu definitivamente ricollocato sul colle Gianicolo, sotto Piazzale Garibaldi, nel Rione Trastevere.


Il pezzo d'artiglieria venne ricoverato nei resti del pian terreno del Casino Corsini, inglobato nei muraglioni di sostegno del Piazzale.
Nel 1925 il segnale arrivò, per la prima volta con il telegrafo, nel 1930, con la chiusura dell'Osservatorio del Collegio Romano, furono installati quattro fari rossi sulla Torre del Campidoglio, che venivano gestiti dall'Osservatorio omonimo .
Durante la Seconda Guerra Mondiale lo sparo venne sostituito da una sirena per motivi bellici.
Dopo la guerra il cannone smise di sparare, e fu soltanto grazie all'appello del conduttore Mario Riva, e il consenso di Andreotti, che il Comune ne operò il ripristino, il 21 aprile 1959.

L'antico cannone del Gianicolo, oggi custodito a Torino

Nel 1904 al Gianicolo venne portato uno dei cannoni da 75 mm che sparò il 20 settembre 1870 per aprire la Breccia di Porta Pia.
Oggi l'esemplare si trova nel Museo Storico Nazionale d'Artiglieria di Torino.


Dopo la Prima Guerra Mondiale, nel 1932, fu sostituito da un obice da 149/13, la cui bocca da fuoco era una preda bellica Austro Ungarica.
Il 2 febbraio 1991 è entrato in servizio un obice con bocca da fuoco 105/22 su affusto di 88/27, della Seconda Guerra Mondiale. La squadra di cinque artiglieri è fornita dal Reggimento Addestrativo del Comando Artiglieria, mentre il segnale per lo sparo è rilevato telefonicamente.




 

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